Sciapichetti interroga Spacca sulla chiusura del Centro per la terapia anticoagulante orale di Macerata

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Angelo Sciapichetti

Il Centro di sorveglianza dei pazienti in terapia anticoagulante orale dell’ospedale di Macerata (Tao) rischia di chiudere. Così, almeno, se la Regione non recepirà l’accordo Stato-Regioni del 2010 volto al miglioramento della qualità e della sicurezza dei pazienti trattati e non provvederà a sostituire i due medici che vi operano e che a settembre andranno in pensione.
Angelo Sciapichetti fa propria la preoccupazione dell’Aipa (Associazione pazienti anticoagulati) e di Giovanni Di Geronimo, ex assessore comunale, che ha sollevato la questione in occasione del recente Consiglio comunale aperto sulla Sanità, e interroga il presidente della Giunta regionale Gian Mario Spacca: “Non può un’attività cresciuta negli anni in modo esponenziale, la prima nata nella nostra regione, garantita a fatica dagli stessi operatori prossimi alla pensione, spegnersi in questo modo.
Ne pagherebbero le conseguenze i 1.800 pazienti che usufruiscono del servizio e i loro familiari. È dunque necessario che la Regione si impegni a promuovere soluzioni e percorsi diagnostico-assistenziali, privilegiando la costituzione e il consolidamento di reti che permettano l’integrazione dei Centri antitrombosi con le strutture ospedaliere, gli specialisti di settore e le strutture di assistenza territoriale e domiciliare, attraverso una programmazione delle relative attività”.
Qualche dato. Il Tao di Macerata serve l’intera Z.T. n. 9 e parte della n. 8. Dal 2005, il Centro antitrombosi ha organizzato, grazie al sostegno economico dei Comuni, un sistema di periferizzazione del monitoraggio nelle sedi distrettuali di Treia, Montecassiano, Pollenza, Corridonia, Sarnano, Macerata, e Tolentino.
Nel 2010, le terapie prescritte sono state 20.831 nell’ambulatorio ospedaliero e 19.410 a favore dei pazienti territoriali. Per il consigliere regionale del Pd va addirittura considerata l’opportunità di ampliare l’organico del Servizio trasfusionale di Macerata, “in modo da avere medici che possano seguire tutte le attività dell’Unità operativa, compresa quelle del Tao e dell’unico Centro regionale di riferimento delle malattie rare del sangue anch’esso presente a Macerata”.



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