di Alessandra Pierini
Arte e sicurezza si incontrano in un insolito connubio in consiglio comunale e la discussione sulla tutela del Lumacone di Piazza Mazzini, forse per il fatto che la fontana riproduce una dolce creatura o perché ormai i maceratesi la considerano una di loro, si è trasformata nell’occasione per riprendere il discorso sulla sicurezza dei cittadini che già in passato aveva animato l’assise cittadina. Ha proposto la questione Claudio Carbonari (Pdl) in una mozione: «La fontana è stata più volte oggetto di atti vandalici e questo rischia di trasformarsi in un gioco. Se c’è una telecamera per controllare gli accessi e salvaguardare il centro storico, non può mancare una telecamera che controlla le opere d’arte».
Anche l’amministrazione si era già posta il problema: «Abbiamo affidato – ha raccontato l’assessore Luciano Pantanetti – a Guido Strinati che ha progettato l’opera , il disegno di una recinzione come protezione della fontana e per la salvaguardia dei passanti. L’intervento non è invasivo ed è poco evidente. Abbiamo invece qualche remora sulla video sorveglianza che secondo noi va fatta in maniera programmata». Lo stesso architetto Guido Strinati aveva proposto le telecamere su Cronache Maceratesi (leggi l’articolo).
Un coro unanime di interventi si è levato dalle file dell’opposizione : «La salvaguardia delle piazze è un dovere – ha detto Pierfrancesco Castiglioni del Pdl – se poi c’è anche una statua ormai presa di mira da qualcuno vale la pena investire in strumenti come le telecamere». Molto critica Francesca D’Alessandro (Macerata è nel cuore): «Quando presentai i primi atti, il consigliere dell’Udc Tacconi mi disse “è inutile presentare mozioni, tanto quello che si vota in quest’aula non viene mai fatto”. Circa 6 mesi fa si è ampiamente discusso sull’installazione di telecamere in centro storico e non se n’è ancora fatto nulla. E’ inutile decurtarci del 10% il gettone di presenza, risparmiamo e stiamo tutti a casa».
Uliano Salvatori (Pdl) ha sottolineato la non gratuità del lumacone: «Il Comune ha pagato 7.500 euro per l’opera, sono stati necessari diversi interventi per rimetterla a posto ogni volta . Credo sia necessario investire in telecamere e il risultato in termini di sicurezza sarebbe molto importante, altrimenti rischieremmo di avere la lumaca più costosa della storia».
Non apprezza la proposta delle telecamere Narciso Ricotta (Pd): «La videosorveglianza non è n qualcosa che si mette a spruzzo qua e la senza criterio. Una città sicura non è data da tante telecamere».
E’ stato Giorgio Ballesi, come al solito, a tentare di riportare la discussione sulla retta via: « Qui non è in gioco la sicurezza ma il bene culturale e artistico. In quanto opera dell’ingegno il lumacone merita il rispetto dovuto. Prendiamo atto che l’opera d’arte in quel punto produce offesa all’arte in sé. Dobbiamo decidere se vogliamo tutelare l’arte in sé o se vogliamo invece disinteressarci. Non possiamo fare consigli aperti sullo Sferisterio e poi in questioni come queste ci trinceriamo dietro a questioni che non hanno nulla con la sostanza del problema. La salvaguardia dell’arte dovrebbe vederci tutti uniti». Il sindaco Romano Carancini ha precisato: «Non strumentalizziamo la questione. Per quanto riguarda la sicurezza siamo i primi a tenerci molto tanto che le telecamere di via Garibaldi sono state ordinate e acquistate. Condividiamo la preoccupazione per la situazione del Lumacone ma questo tipo di intervento ci sembra estemporaneo». La mozione è stata bocciata con i 18 voti contrari della maggioranza, escluso Romeo Renis (Pd) che si è astenuto e i 10 favorevoli dell’opposizione.
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Salvate il lumacone dai vandali!
…quindi purtroppo si continunerà a deturpare la città con adesivi politici, manifesti non autorizzati sulle colonne di marmo (non rimossi dal comune e senza multa per coloro che li mettono), scritte incomprensibili sui mattoni dei palazzi e martellate alle fontane di marmo … però mi raccomando niente telecamere; bravi maceratesi.
Sul “Lumacone” anzichè le telecamere metteteci la 380 , risulterà sicuramente una soluzione più efficace e meno dispendiosa…
Mi permetto di dire la mia dal momento che ho effettuato studi specifici e lavorato nell’ambito della sicurezza urbana. Prima di parlare dell’utilità o meno delle telecamere vorrei soffermarmi su di un punto che mi sembra rilevante: il lumacone è stato decapitato in una piazza cittadina, in piena estate, causando un tale frastuono che nessuno si è degnato di affacciarsi alla finestra. Pensiamo un momento: e se al posto dei vandali ci fossero stati delinquenti con intenzioni peggiori (uno scippo o un reato sessuale)? Il reato si sarebbe consumato e nessuno sarebbe intervenuto.
Ora riflettiamo ai medesimi atti in una serata come quelle dell’opera in cui la piazza si riempie di gente…!!!
Personalmente non sono contrario alle telecamere in toto, ma credo che ci siano molteplici variabili da analizzare:
1. numerosi sono i luoghi a Macerata in cui è possibile consumare un reato, un atto deviante senza che nessuno se accorga. Uno su tutti è il parco sotto l’Ecobar (vorrei stringere la mano al progettista e a coloro che hanno firmato il progetto). Si tratta di luoghi male illuminati, desolati, isolati e dove la presenza umana è solo un lontano ricordo. Dove è possibile fare e vedere di tutto;
2. ho detto che non sono contrario alla videosorveglianza, ma vorrei ricordare un fenomeno che in letteratura criminologica si chiama fenomeno del displacement. Ogni telecamera ha un raggio di ripresa definito che permette di visualizzare solo una specifica zona. Per avere una protezione completa dovremmo tappezzare di telecamere tutta Macerata;
3. chi parla di videosorveglianza e utilizza il termine prevenzione sbaglia. La videosorveglianza agisce in maniera deterrente sui comportamenti dell’uomo, ma non interviene prima che essi si verifichino. La videosorveglianza permette di identificare chi ha commesso un reato (dopo che lo ha commesso!!!).
Gli elementi da analizzare sono molteplici e credo che prima di poter parlare di videosorveglianza siano necessari:
1. un’analisi del contesto in cui sono inserite le telecamere (con una valutazione ex ante ed, eventualmente, ex post);
2. la ricerca di alternative: se il lumacone è stato decapitato a P.zza Mazzini in una sera d’estate senza che nessuno si sia accorto di nulla, forse bisognerebbe attuare una serie di strategie per rivitalizzare la P.zza…domanda: se il bar vicino al lumacone fosse stato aperto, l’episodio si sarebbe verificato???
I soldi spesi in sicurezza sono, a mio avviso, sempre ben spesi…solo quando succede qualche episodio di degrado o di violenza si torna a parlare di videosorveglianza senza possedere alcuna cognizione sull’argomento.
Premettendo che sono contrario al grande fratello e che condivido lo stupore di chi osserva che nonostante il lumacone sia posizionato in un luogo dove è ben difficile agire senza essere perlomeno notato a livello sonoro, mi e vi chiedo, quanti accessi al centro storico ha Macerata ?
Si potrebbero intanto se già non è , controllare quelli sia in ingresso che in uscita , e poi con poche telecamere posizionate nei giusti luoghi (non sono un esperto ma credo che chi è del mestiere possa ben sceglierli) si avrebbe una maggiore “sicurezza” in generale.
Comunque abbiamo il maggior numeo di forze di Polizia dell’Europa Occidentale nelle varie armi e settori pubblici,peccato che siano dispiegato per la maggior parte del tempo in orari diurni e negli uffici,
altrimenti la situazione non degenerebbe di continuo.
Ma siamo sicuri che mettere tutte queste telecamere diminuirà il livello di criminalità?!? Mah! Sono molto perplesso da queste decisioni!
Magari aumentare la telecamerizzazione del centro aiuterà le indagini delle forze dell’ordine… per il resto credo che se una persona vuole commettere un illecito, lo farà ugualmente!
A Sancri83: la risposta alla tua domanda è: NO, non siamo sicuri che mettendo le telecamere il livello di criminalità diminuirà…è per questo motivo che la scelta della videosorveglianza deve essere ponderata molto bene, altrimenti sono soldi (nostri) buttati all’aria.
In primo luogo parlavo nel post precedente del fenomeno del displacement: chi ci assicura che se io metto le telecamere in via Garibaldi, i reati non si spostino nelle zone limitrofe? In questo senso la soluzione della videosorveglianza sarebbe un pò come chi decide di pulire e mette lo sporco sotto il tappeto.
In secondo luogo il problema non è tanto di numero di reati commessi sul territorio, quanto, piuttosto di percezione. Numerosi studi in materia dimostrano come una strada sicura dal punto di vista del numero di reati commessi, sia percepita insicura in quanto poco illuminata, appartata, sporca….
Le amministrazioni usano la sola videosorveglianza come una soluzione rapida e spacciandola per un’azione di prevenzione dai risultati sicuri. La videosorveglianza si rivela un ottimo strumento quando è associata ad altre misure a carattere preventivo.
D’altro canto adottare misure diverse dalle telecamere o pensare a strategie da utilizzare insieme significa effettuare studi specifici, capire quali sono le zone “calde” (la letteratura criminologica statunitense parla proprio di hot spot) della città, capire la percezione dei cittadini con indagini ad hoc….e capisco che tutto ciò sia una grave perdita di tempo (e di soldi) per i nostri solerti amministratori…
… ma, oltre alla telecamera… non ci sono abitanti nella zona? possibile che nessuno abbia udito un rumore, delle voci, delle risate o altro? possibile che tutti gli abitanti del quartiere sono sordi? o forse, piuttosto omertosi… peggio dei famigerati quanto criticati abitanti del sud… o, forse è più comodo far finta di non sapere… e, magari sono gli stessi abitanti che, celati dalle tendine delle finestre, osservano tutto ma non parleranno mai di verità poi, sono i primi a criticare tutto e tutti!
leggetevi questo articolo interessante…: http://www.labqus.net/sites/default/files/il%20legame%20tra%20urbanistica%20e%20sicurezza.pdf
E’ di alcuni anni fa ma i concetti sono sempre attuali!