di Alessandra Pierini
L’Ircr sarà, come già annunciato nei giorni scorsi dopo la discussione in commissione (leggi l’articolo) , un’azienda pubblica di servizi alla persona ma dovrà entro il 2011 dotarsi di una fondazione per la gestione del patrimonio. La scelta è stata definitivamente sancita questo pomeriggio dal consiglio comunale di Macerata che ha approvato la delibera proposta dalla giunta dopo una lunga discussione iniziata nella seduta di ieri (leggi l’articolo).
«Non è vero che ieri pomeriggio il consiglio si è concluso con un nulla di fatto – ha spiegato l’assessore Stefania Monteverde – credo invece che ci sia stato un confronto democratico e consapevole che ha dimostrato come in questo consiglio tutti condividiamo gli stessi orizzonti e la cura per la persona. Rigetto l’idea che la soluzione proposta sia un compromesso deludente, è invece una scelta consapevole che giunge al termine di una lunga riflessione».
Si è dato allora il via al balletto degli emendamenti, ben 5 presentati sia dalla maggioranza che dall’opposizione. Le modifiche proposte da Stefano Blanchi (Comunisti Italiani della Federazione per la Sinistra) volte a lasciare all’azienda pubblica la libertà di scegliere se attivare la fondazione o meno sono state rigettate dal consiglio. Votazione anomala che fa pensare a prove tecniche di nuova maggioranza, in linea con quelle che governano la regione Marche e la Provincia di Macerata: con i Comunisti Italiani si è schierata l’opposizione mentre l’Udc ha sostenuto il voto della maggioranza. Voto unanime per l’emendamento proposto da Francesca D’Alessandro (Macerata è nel cuore) che ha proposto l’obbligo per la Fondazione di prevedere nel suo statuto la tenuta della contabilità economica e la pubblicazione e trasparenza degli atti.
E’ stato approvato anche l’emendamento firmato da Narciso Ricotta, capogruppo del Pd, che ha fissato una scadenza per l’istituzione della fondazione, entro l’anno 2011, previo esame del consiglio comunale. Bocciata invece la proposta di modifica di Massimo Pizzichini dell’Udc, il quale chiedeva che i proventi della fondazione fossero utilizzati solo per la decurtazione delle rette dei cittadini del Comune di Macerata.
Dure le dichiarazioni di voto di Michele Lattanzi dei Comunisti Italiani della Federazione della Sinistra («Voteremo a favore in quanto facciamo parte della maggioranza ma riteniamo che la migliore delibera sia quella che era stata votata dal cda dell’Ircr») e di Fabio Pistarelli del Pdl («Questo atto scontenta tutti ed è un atto di sfiducia dell’amministrazione nei confronti dei rappresentanti nominati dal sindaco all’interno dell’ente»).
Fabio Pistarelli del Pdl ha anche sollecitato una comunicazione del sindaco sulla questione Apm e sulla posizione di Rolando Angeletti, presidente dell’Apm, che avrebbe incaricato la Focus Sgr di cui è vice presidente di svolgere una consulenza per un importo pari a 19.000 euro. «Non ho comunicazioni da fare – ha risposto il sindaco – l’amministrazione sta verificando le carte connesse alla questione Apm e a breve sapremo dirvi di più». L’opposizione è tornata allora alla carica chiedendo la discussione dell’ordine del giorno, presentato ieri e relativo alla vicenda ma dalle file della maggioranza è arrivato il netto rifiuto.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Splendido l’intervento, a proposito dell’IRCR, di Giorgio Ballesi. Sarebbe bello, direttore, se riuscissi a pubblicarlo, perché è davvero chiarificatore di tutta la questione.
…..«Non è vero che ieri pomeriggio il consiglio si è concluso con un nulla di fatto – ha spiegato l’assessore Stefania Monteverde – credo invece che ci sia stato un confronto democratico e consapevole che ha dimostrato come in questo consiglio tutti condividiamo gli stessi orizzonti e la cura per la persona. Rigetto l’idea che la soluzione proposta sia un compromesso deludente, è invece una scelta consapevole che giunge al termine di una lunga riflessione»….
Se ci sarà una verifica di Maggioranza (e un possibile rimpastino) presumo che una delle poltrone più tranquille oggi sia quella dell’Assessore Monteverde, che ha fatto da sponda per decisioni prese da altri.
.
.
.
Come avevo detto ieri qualcuno dall’opposizione è corso in soccorso della maggioranza…
.
.
.
Nonostante l’emendamento della D’Alessandro la vedo dura che la Fondazione permetterà ai cittadini di ficcare il naso dentro i bilanci, del resto ancora non si riesce ad avere i bilanci dell’Ass. Sferisterio per la quale, Comune e Provincia, hanno chiesto anni fa un mutuo (per coprire la passività) sui 10 miliardi di lire….
.
.
.
Che il Sindaco non avesse nulla da dire al riguardo dell’APM e Focus Sgr è quantomeno singolare: siccome sono diversi giorni che questa storia circola non credo dovesse essere difficile, per il Sindaco, sapere esattamente cosa è successo: dovrebbe bastare una telefonata, sempre che….
Caro Gianfranco,
ogni volta che tocco l’argomento sottopassaggi mi sbatti in faccia che non ci sono i soldi. Poi – leggiti e rileggiti, per favore! – la tua memoria storica e la precisione sul presente portano di continuo alla luce di mutui, investimenti, etc. Allora? Non riesci a concludere che un mutuo lo si potrebbe aprire per mettere a norma i sottopassi, e che questa sarebbe una mossa senz’altro più accettabile che quella di accendere un mutuo stramiliardario per coprire il buco dello Sferisterio? Oppure – volendo essere il più largo di idee possibile – bene il pompieraggio per lo Sferisterio; non si poteva rinegoziare quel mutuo (per una cifra oltremodo più bassa) e venire incontro – per una volta – anche alle esigenze delle fasce deboli della città? Mi pare infatti di ricordare che, da Maulo in poi con la Città Solidale, ci ha governato il centrosinistra, che queste problematiche dovrebbe averle care. O sbaglio?
Quanto alla faccenda dell’IRCR, Ballesi ieri ha spiegato che l’azienda pubblica può gestire anche i patrimoni in totale autonomia, salvaguardandone l’entità. Io non so usare le sue parole, dal momento che non sono un giurista. Lui però ha portato a riprova le leggi e i decreti che sanciscono quello che ha detto. Tradotto significa – come si evince facilmente – che la Fondazione non è necessaria a svolgere quel compito di sacrosanta difesa del patrimonio, dal momento che un’azienda pubblica può farlo alla stessa maniera. Ma… ma c’è un ma, ovviamente: l’azienda pubblica – lo dice il nome – è pubblica.
@ Filippo
Come avevo avuto modo di dirti precedentemente anche il Comune deve perseguire la politica dei costi/benefici e deve far quadrare il bilancio, soprattutto quando non è più come prima in cui si poteva allegramente spendere e spandere, tanto lo Stato stampava carta moneta come fosero coriandoli.
Se chiedi in giro ristrutturare un singolo sottopassaggio e portarlo a norma (quindi sfasciare le scale, cambiare la pendenza per lo scivolo con conseguente lavori stradali, eventualmente allargarlo se è troppo stretto, ecc. ecc.) dovrebbe costare, più o meno, quasi come l’asfaltatura intorno alle mura.
Moltiplicalo per i tanti sottopassaggi che ci sono a Macerata (quasi tutti realizzati quando le auto saranno state un 20-30% di quelle che circolano oggi per cui si poteva tranquillamente “passare sopra”) e ti renderai conto che per rifarli tutti toccherebbe presumibilmente investire qualche milone di euro.
Ecco perchè si rimette a posto la strada e magari non si fa il campo da golf per 18 buche.
Perchè i cittadini, fruitori della strada, sono 1.000 volte tanti di coloro che vorrebbero un campo da golf a Macerata….
Stai pur sicuro che se ci fossero 10.000 giocatori abituali di golf si sarebbe aggiustata qualche strada in meno, ma il campo (magari solo a 9 buche) lo si sarebbe fatto.
Sicuramente se invece di 15 autobus ne girassero 150, che arrrivassero a coprire ogni 10 minuti il 100% del territorio maceratese fino alle vie più periferiche, potremmo dire che in fatto di mobilità pubblica non ci batte nessuno…
Ma poichè oramai gli autobus viaggiano sempre quasi vuoti non ci sarà nessuna Amministrazioen al mondo che decida di comprarne altri 130 (e farli girare a vuoto) poichè sarebbe un costo insostenibile e quindi, semplicemente, non si comprano perchè i costi (autobus, autisti, benzina, revisioni, ecc.) rispetto ai benefici (la possibilità di rpendere un autobus ogni 10 minuti) farebbero andare in bancarotta il Comune nel giro di pochi mesi.
Se volessimo potremmo fare una Stagione Lirica che ci invidierebbe tutto il mondo: cantanti di serie A, scenografi internazionali, registi con almeno un paio di statuette oscar sulla mensola del camino, marketing a livello planetario…. Però poi una siffatta stagione costerebbe almeno 100-200 volte quello che costa adesso e quindi, semplicemente, non si fa non perchè nons i potrebbe, teoricamente fare, ma perchè i costi non riuscirebbero ad esser coperti dagli incassi ed il Comune andrebbe a ramengo dopo 1 sola stagione.
Per cui i sottopassaggi sarebbe necessario e logico adeguarli ma si devono fare i conti con i bilanci.
Certamente, e qui hai ragione in pieno, visto che sono diversi anni che c’è il problema (cioè da quando il traffico veicolare è più che raddioppiato) un Amministrazione lungimirante avrebbe dovuto prevedere nel giro di 10-15 anni la ristrutturazione dei sottopassi e quindi organizzarsi e conseguentemente trovare le risorse….
Fare un’Azienda solo per l’RCR è come se avessimo fatto un’Azienda Pubblici Servizi solo per le lampade votive… Un’Azienda pubblica dei servizi alla persona è tutt’altra cosa. Implica un Ente che dà servizi alla persona dalla nascita alla morte, come si dice, ed in un ambito territoriale molto più vasto. E’ mancato il coraggio di fare un’Azienda dei Servizi alla persona che inglobasse anche competenze comunali o di Ambito, in modo da dare un senso all’Azienda.Così sembra che sia aggiunto un altro organismo che agisce nell’ambito dei servizi sociali,alla faccia della semplificazione. Nutro perplessità circa la correttezza giuridica della delibera, se non ha la si consideri come delibera di principi. Mi sembra che il Consiglio Comunale, in base alla L.R.puo’ dare solo l’assenso qualora il Consiglio di Amministrazione dell’IRCR avesse chiesto di diventare Fondazione. Senza questa richiesta l’IRCR diventa ipso iure Azienda ed i beni seppure gestiti dall’Azienda mi sembra che diventino regionali. Poi costringere l’Azienda a costituire una fondazione per la gestione dei beni è una forzatura che non ha senso, perchè una volta l’IRCR trasformata in azienda, la stessa ha una propria autonomia gestionale , sennò perchè si chiama Autonoma e quindi dipende dal Consiglio di Amministrazione dell’Azienda stabilire o no se fare una fondazione. ( certo qualcuno dice se il cda è nominato dal Sindaco, poi il Comune se la suona e se la canta, ma è proprio così? l’APM docet) Non so se il consesso comunale ha anche approfondito la questione costi. L’Azienda deve avere un Consiglio di Amministrazione , a cui deve essere data un’indennità, dei revisori dei conti che devono essere pagati (almeno uno mi sembra dica la legge regionale), un Direttore Generale con una qualifica dirigenziale che non esiste all’interno dell’Ente. Si potrebbero dire tante latre cose, ma sarebbe troppo lungo…….Voglio finire che mentre capisco le ragioni dei dipendenti e un pò meno quello dei Sindacati, anche se i dipendenti non avrebbero perso alcun preivilegio “pubblico”, non comprendo la posizione del Comitato dei familiari, che per difendere le proprie ??? posizioni hanno affermato anche cose non vere ( in dieci anni le rette non sono aumentate se non in base all’indice ISTAT ) e verità molto parziali.
@ Cerasi
per mettere a norma i sottopassi non serve alcun lavoro murario. Basta attrezzare i sottopassi di un servo scala che costa circa 25.000 euro (poi dipende naturalmente della lunghezza). Non so quanti ne occorrano per Macerata ma sicuramente sarebbe una spesa MOLTO UTILE PER LA FASCIA DEI PIU’ DEBOLI.
Si potrebbero anche divrersi sponsor essendo un’iniziativa a carattere sociale.
@ Carlo Valentini e Gianfranco Cerasi
Probabilmente, caro Carlo, dovremmo ricordare a Gianfranco che proviene da una parte politica attenta al sociale (lui, infatti, non mi risulta abbia mai fatto parte della corrente craxiana). Ma a questo punto non ci capisco più nulla, se anche lui accosta i problemi delle fasce più deboli alle esigenze (importanti ma accessorie) di eventuali cittadini golfisti. Come se essere paralizzati fosse uno sport!
Che dici, Gianfranco, li potrebbe trovare un comune capoluogo di provincia, che mantiene Sferisterio e Musicultura e vanta una secolare partnership con la Banca delle Marche e la Fondazione, un centinaio di mila euri per abbattere le barriere architettoniche di almeno i tre principali sottopassi cittadini (Distretto, Cancelli, Via Roma) e della scala interna alla Galleria del Commercio che – sebbene ristrutturata l’anno scorso – impedisce l’accesso al piano intermedio?
@ valentini
Nessun lavoro murario se c’è abbastanza spazio per un servoscala, ma non per tutti i sottopassi è così….
@ Filippo
Credo che volendo qualcosa si possa fare, volendolo….
@ Cerasi
Quasi tutti i sottopassi hanno una larghezza sufficiente per poter installare i servoscala.
Come dice giustamente Filippo Davoli si potrebbe iniziare con quelli più utilizzati.
@ Davoli
Sono daccordo con lei. Per un intervento del genere penso che sponsor di un certo spessore non dovrebbero mancare. la Banca delle Marche distribuisce denaro per opere finalizzate al sociale e credo che ditte come la Lube non si tirerebbe indietro. Lanciamo questa idea e speriamo che l’Amministrazione la faccia propria!!