La chiesa di San Giovanni (foto Picchio)
Un incontro in mattinata in Fondazione per decidere di fare retromarcia. Il monumento a Matteo Ricci, almeno per ora, non si farà. Le istituzioni pubbliche non hanno i soldi (erano stati richiesti 100.000 euro a Comune, Provincia e Regione) per contribuire al progetto voluto dal Vescovo, Monsignor Claudio Giuliodori del monumento in onore di Padre Matteo Ricci commmissionato all’artista Cecco Bonanotte, noto anche per le sue collaborazioni con il Vaticano, per una cifra di 600.000 euro. Questa mattina il Vescovo ha incontrato il presidente della Fondazione Franco Gazzani proponendogli di destinare la cifra di 300.000 euro all’avvio del restauro della Chiesa di San Giovanni, in piazza Vittorio Veneto. La Fondazione ha accettato. Monsignor Giuliodori e Franco Gazzani hanno motivato la decisione con il seguente comunicato stampa:
“Alla luce del dibattito, interessante per alcuni versi ma sconcertante per altri, che si è aperto attorno alla realizzazione del monumento dedicato a Padre Matteo Ricci in occasione del IV Centenario della morte, come proposto dagli Enti del Comitato promotore delle celebrazioni che ne avevano affidato il coordinamento al Vescovo Mons. Claudio Giuliodori, in collaborazione con la Fondazione Carima, principale finanziatore dell’opera;
Il Vescovo Claudio Giuliodori stamattina al convegno al San Paolo per i 125 anni del Carlino (foto Picchio)
in attesa che si creino le condizioni per attuare il progetto, di indubbio valore artistico, del Maestro Cecco Bonanotte;
la Diocesi di Macerata – Tolentino – Recanati – Cingoli – Treia ha chiesto alla Fondazione della Cassa di Risparmio di Macerata, che ha aderito, di destinare la cifra di 300.000 Euro, già stanziata dalla stessa Fondazione, per l’avvio del restauro e dell’adeguamento funzionale della Chiesa di San Giovanni.
Sarà così possibile porre comunque un segno importante per onorare il grande gesuita maceratese Padre Matteo Ricci restaurando la chiesa monumentale dei Gesuiti.
La Chiesa di San Giovanni, senza perdere la sua natura di luogo sacro, in forza di un protocollo d’intesa tra la Diocesi e la Fondazione Carima, potrà così diventare un nuovo e importante spazio, in un progetto di ampio respiro, a servizio della Città per eventi culturali e artistici”.
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Basta con i musei! Il centro ha bisogno di residenti altrimenti si trasformerà in una necropoli.
Chissà quando e se, a questo punto, riaprirà S. Filippo… che si trova di fronte a S. Giovanni ma, a differenza di quella potente parrocchia, è ancora sprangata e deturpata dall’impalcatura per Corso della Repubblica…
però Filippo il tuo commento è di parte 🙂 . Comunque sono d’accordo
“…Alla luce del dibattito, interessante per alcuni versi ma sconcertante per altri…”
Caro vescovo, lei continua a tirare pietre ma non mi sembra lei essere senza peccato.
Lo sconcerto cittadino è nato solo ed esclusivamente dalle sue parole offensive e irriguardose.
“…in attesa che si creino le condizioni per attuare il progetto, di indubbio valore artistico, del Maestro Cecco Bonanotte….”
Il lupo perde il pelo ma non il vizio.
Tralasciando il fatto che essendoci poco più che un bozzetto e arduo dire che sia di indubbio valore artistico quello che fa sorridere è che il vescovo continua a cantarsela e suonarsela da solo.
Visto che al momento la statua pro-trasferimento del vescovo è stata accantonata, quali altri brillanti miracoli (offensivo) lessicali dovremmo aspettarci poichè è indubbio che (lo hanno capito anche i sassi) Giuliodori vuole progredire in seno alla curia romana e che farà di tutto per non spegnere le luci che con la sua artificiosa polemica aveva acceso…
sia mai che Giuliodori si lasci scappare dei soldi…
Che noia sti preti… mai siano dati ai progetti dei giovani eh… boicottati da comune provincia e banche. Chi è che diceva che i giovani debbono stare a Macerata????
Non era meglio qualcosa di più modesto e magari condiviso?
Che bello! plaudo a questa decisione, una chiesa affascinantissima.
Sono contento di questa decisione, che, da semplice cittadino, avevo auspicato in un mio precedente intervento sulla statua si/no. Ribadisco il mio secondo auspicio sul trasferimento della statua mezzobusto di P.M.Ricci attualmente sul sagrato del Duomo, in P/za San Giovanni (se volete con l’annesso giardino) e poi finiamola perchè mi pare che come interventi,dibattiti, interviste e dichiarazioni si stanno battendo i dati del giallo di Avetrana…..
Ma è così facile prendere 300.000 Euro dalla Fondazione? Per carità, è un privato, ma 300.000 euro bisogna per forza darli al Vescovo in un modo o nell’altro? Si può cambiare così facilmente la destinazione di 300.000 euro? Qualcuno sa dove si può leggere l’atto con cui vengono concessi i 300.000 Euro?
Sono d’accordissimo con Gabor Bonifazi. Per quale motivo il comune non riesce a capire che quei soldi potrebbero essere spesi per migliorare i servizi pubblici, ad esempio, o istituire un fondo per i giovani disoccupati (insieme agli altri 300.000 euro che servivano per la statua per esempio….) o fare altre cose che possano aiutare a rendere Macerata più vivibile?
E voi credete che 300.000 euro bastino per completare il restauro di una chiesa chiusa non so da quanti anni? Guardate San Filippo per esempio, chiusa da ben 13 anni.
Mah….
…. la prossima volta sono sicura che il Monsignore si candiderà a Sindaco, e avremo un piccolo stato pontificio. Scommettiamo?
San Giovanni non è più una Parrocchia da anni, e fino a poco tempo fa era aperta e visitabile; “Potente”, dunque? E’ sicuramente una delle più belle chiese di Macerata, che se restaurata non potrà che dare lustro alla città. Come la Chiesa di San Filippo è di proprietà della Dicesi, dunque faccio fatica a capire quale possa essere il discrimine di una diversità di trattamento da parte della diocesi.Discutibile o no, la Fondazione può decidere di buttare i soldi come crede, essendo un ente privato; credo sia dunque il omento di sotterrare l’ascia di guerra, prendendo atto del passo indietro fatto dal Vescovo e della decisione, che personalmente credo positiva, di restaurare un bene architettonico. 300 mila euro credo, ma non lo so, possano essere più che sufficienti per evitare il degrado di S. Giovanni ( che è stat sottopostya a manutenzione più volte negli ultimi 20 anni) , evitando così che cada a pezzi come S. Filippo, che sta come sta a causa del terremoto del 1997. Comunque il Vescovo Giuliodori ha detto che verrà riaperta per Pasqua: gli diamo almeno in questo caso il beneficio del dubbio?
Gabor Bonifazi: non alla necropoli in centro, siamo d’accordo, ma che c’entra il restauro di s. giovanni? Le politiche demografiche non sono appannaggio del comune? Non verranno più spesi i soldi pubblici di Provincia e comune per la statua e verrà recuperata una chiesa stupenda dell’arch. rosati. Non mi pare male come punto di Ri -partenza, no?
Saluti
-> Gentile Marta Pietramgeli,
ha perfettamente ragione quando afferma che San Giovanni non è più parrocchia in considerazione del fatto che nel centro sono rimaste poche anime per via della deportazione continua dei residenti. E’ vero anche che S. Giovanni è stata sottoposta a diversi interventi con i contributi del Giubileo e della Fondazione come risulta da una lapide sotto il nicchione verso la biblioteca con epigrafe burlesca e incomprensibile come un papiro goliardico:
OPUS FUNDATUM ARGENTARIAE
PRO PARSIMONIS
MACERATENTIS PROVINCIAE
SANCTI [IOANNIS] IOHANNIS
TEMPLI FACIEM
REFICIENDAM CURAVIT/ A.D. M.M.
Al contrario la proprietà di S. Filippo, uno dei pochi edifici veramente danneggiati dal sisma per via della cupola ellittica, è di una confraternita: “Le Sacramentine”. Ecco perché l’edificio retto dai Passionisti, oggetto anche di una vertenza giudiziaria, non ha goduto di una buona posizione nella graduatoria per ottenere i contributi ai sensi della Legge 61/98.
Infine ritengo che sarebbe una buona cosa destinare ad uso residenziale Palazzo Trevi e a museo ricciano il bel S. Giovanni, gli spazi sottostanti e la canonica. Inoltre si dovrebbe liberare piazza Vittorio Veneto da quei ridicoli dissuasori.
A me risulta che per la Chiesa di San Filippo siano stati usati dei Fondi Regionali, tra l’altro avuti non per intermediazione della Curia.
Notifico de relata con tutti i benefici della imprecisione della fonte
-> Gentile Sandro Pomili,
ritengo di poter affermare che la chiesa di S. Filippo ha usufruito di un primo contributo di pronto intervento di 100 o 200 milioni. Confermo che figura al n. 1330 dell’elenco dei beni culturali e che l’edificio, insieme a tutti i beni ecclesiastici gestiti dai Passionisti, è stato oggetto di una vertenza giudiziaria. Mentre posso affermare che c’è un progetto approvato da tempo non mi risulta che sia finanziato, almeno con i fondi del terremoto inspiegabilmente inghiottiti da piazza Vittorio Veneto.
Gentilissimo prof. Bonifazi, per una volta, vogliamo vedere il lato positivo della faccenda? Il brutto monumento non si farà; la bella Chiesa di Rosati sarà tirata a lucido; nonostante i passionisti ( o le sacramentine, come dice lei, ma non sono sicura)abbiano un po’ dormito quando si è trattato di mettersi in graduatoria per la legge 61 post sima ( e legge 43, la stessa che ha permesso, almeno in parte il recupero del Bonaccorsi) , pare che ( a quanto dice Giuliodori) la chiesa di s. filippo sarà riaperta ( che importa se per intermediazione della curia o no?); i dissuasori davanti a S. Giovanni sono orrendi, è vero, ma ci passerei sopra se la piazza fosse arredata per essere fruibile. Se ripartissimo da qui per una nuova politica demografica per il centro, già sarebbe tanto.No? viva Macerata.
Lieto se si procederà al rimpinguamento di residenti in centro storico. Lieto pure se si procederà a politiche giovanili (e meno-giovanili). Ma che c’entra il Vescovo?
Dipende dal Comune – come il rifacimento dell’orrendo manto stradale, la chiusura sistematica nei festivi degli ascensori, l’assenza di panchine tranne quelle due in Piazza Libertà sotto la Torre, etc.
Condivido questa decisione, che recupera un patrimonio esistente. Sempre meglio restaurare l’esistente prima di proporre spese su nuove iniziative. Se poi si vuol dare maggiore visibilità alla statua mezzobusto di P.M.Ricci attualmente sul sagrato del Duomo portandola in piazza san Giovanni, tanto meglio.