No alla Tremonti-Gelmini
Didattica a rischio
per due settimane

PIANETA UNIVERSITA'

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Il Ministro Gelmini

Di seguito, il documento redatto da 70 professori e ricercatori dell’Università di Macerata, appartenenti a tutte le facoltà, con il quale si chiede al Senato accademico dell’Ateneo (organo di massima rappresentanza che si riunisce domani) un segnale forte di condivisione della mobilitazione nazionale in atto da tempo per contrastare l’approvazione della riforma Gelmini-Tremonti.
I 70 chiedono la sospensione dell’attività didattica, a partire da oggi, per due settimane, in concomitanza con il rinvio in Parlamento della discussione sul DDL 1905 slittata al 14 ottobre, con possibilità di ulteriore slittamento:

Ai Presidi delle Facoltà dell’Università degli Studi di Macerata,

Al Rettore dell’Università degli Studi di Macerata prof. Roberto Sani e al Pro-Rettore prof. Luigi Lacchè,

Al Senato Accademico dell’Università degli Studi di Macerata,

In molti Atenei italiani le dimensioni assunte dalla protesta nazionale promossa dai ricercatori, caratterizzata dalla rinuncia alla didattica volontaria, hanno spinto i Senati accademici a deliberare il rinvio dell’inizio dell’anno accademico. E ciò sia per ragioni di opportunità politica, sia per dare un segnale di solidarietà concreta ai colleghi ricercatori.

In questo contesto, anche i sottoscritti docenti di questo Ateneo esprimono il disagio nei confronti della pretesa riforma dell’Università in discussione alla Camera, che associa al taglio delle risorse vitali al sistema universitario pubblico la mancanza di interlocuzione reale con i soggetti coinvolti (personale docente e non docente).

L’adesione alla protesta ci pare un necessario gesto di opposizione civile ad una riforma che sottrae alla comunità scientifica universitaria i mezzi finanziari ed umani necessari per svolgere dignitosamente il proprio lavoro. Pur condividendo, infatti, le ragioni di una riforma dell’Università, riteniamo che tale riforma non possa fondarsi sul prosciugamento delle risorse. Le generiche e vagamente ricattatorie promesse di fondi che accompagnano la riforma Tremonti-Gelmini, più che rassicurare ci sembrano nascondere un intento complessivo di smantellamento della ricerca pubblica, intento che non può essere accolto dal silenzio della comunità scientifica nella quale ci riconosciamo.

La convinzione che occorra lanciare un segnale coeso di dissenso e di solidarietà  politica del tutto trasversale alle divisioni tra fasce di docenza, allo scopo di esercitare una pressione visibile nei giorni della discussione parlamentare, ci induce a richiedere un pronunciamento formale da parte del Senato accademico nel senso della sospensione dell’attività didattica per due settimane a partire dalla giornata di oggi  lunedì 4 ottobre 2010.

Confidiamo che la nostra posizione sia condivisa dal maggior numero possibile di docenti e che diventi comune all’intero Ateneo di Macerata.

Macerata, 28 settembre 2010

Roberto Acquaroli (Giurisprudenza)

Mathilde Anquetil (Scienze politiche)

M. Eugenia Bartoloni (Giurisprudenza)

Filippo Benelli (Giurisprudenza)

Christine Berthold (Lettere e Filosofia)

Beatrice Bonafè  (Scienze politiche)

Andrea Caligiuri (Giurisprudenza)

Giuseppe Capriotti (Beni culturali)

Ronald Car (Scienze politiche)

Lina Caraceni (Giurisprudenza)

Roy Cerqueti (Economia)

Mara Cerquetti (Beni culturali)

Uoldelul Chelati Dirar (Scienze politiche)

Fabio Clementi (Scienze politiche)

Francesca Coltrinari (Beni culturali)

Ninfa Contigiani (Giurisprudenza)

Ines Corti (Scienze politiche)

Angela Cossiri (Giurisprudenza)

Luigi Cozzolino (Scienze politiche)

Elisabetta Croci Angelini (Scienze politiche)

Lucia D’Ambrosi (Scienze della comunicazione)

Cristina Davino (Scienze politiche)

Valerio Massimo De Angelis (Lettere e Filosofia)

Luca De Benedictis (Economia)

Francesca De Vittor (Scienze politiche)

Livia Di Cola (Giurisprudenza)

Marco Dondero (Scienze della formazione)

Patrizia Dragoni (Beni culturali)

Pierluigi Feliciati (Beni culturali)

Clara Ferranti (Lettere e Filosofia)

Armando Francesconi (Scienze politiche)

Chiara Francesconi (Giurisprudenza)

Claudia Giontella (Beni culturali)

Hans Georg Gruening (Scienze della comunicazione)

Sergio Labate (Scienze della formazione)

Vincenzo Lavenia (Scienze politiche)

Danielle Lévy (Scienze politiche)

Didia Lucarini (Giurisprudenza)

Anna Lukianowicz (Lettere e Filosofia)

Roberto Mancini (Lettere e Filosofia)

Natascia Mattucci (Scienze politiche)

Laura Melosi (Lettere e Filosofia)

Susanne Meyer (Beni culturali)

Raffaella Niro (Scienze politiche)

Paolo Palchetti (Giurisprudenza)

Emmanuele Pavolini (Scienze politiche)

Tommaso Pellin (Lettere e Filosofia)

Paola Persano (Scienze politiche)

Tatiana Petrovich Njegosh (Lettere e Filosofia)

Francesco Pirani (Beni culturali)

Carmelo Maria Porto (Scienze politiche)

Paolo Ramazzotti (Economia)

Isabella Rosoni (Giurisprudenza)

Carlo Sabbatini (Giurisprudenza)

Marco Sabbatini (Lettere e Filosofia)

Mauro Saracco (Beni culturali)

Luisa Scaccia (Economia)

Cristina Schiavone (Lettere e Filosofia)

Michela Scolaro (Beni culturali)

Margherita Scoppola (Scienze politiche)

Elisa Scotti (Scienze politiche)

Luca Scuccimarra (Scienze politiche)

Stefano Spalletti (Scienze politiche)

Andrea Tassi (Giurisprudenza)

Giorgio Trentin (Lettere e Filosofia)

Benedetta Ubertazzi (Giurisprudenza)

Angelo Ventrone (Scienze politiche)

Massimiliano Zampi (Giurisprudenza)

Maria Letizia Zanier (Scienze politiche)



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