di Maurizio Verdenelli
Nazzareno Rocchetti ha vinto la sua ennesima maratona. Il fisioterapista dei vincitori di Olimpia (Vezzali, Bordin precedono un foltissimo gruppo di altri campioni dove dagli anni 60 emerge un certo Benvenuti) ha fissato la sua personale, commossa testimonianza su quella parte del tetto del mondo che si vede da Cingoli. In particolare da quel balcone su cui s’affaccia Domus san Bonfiglio in località Internone di Avenale. Da quelle parti, a S.Maria in Rango, Nazzareno abita e lavora. Le sue mani prodigiose non hanno scolpito stavolta i muscoli gloriosi di Valentina, Gelindo e Nino, ma il corpo martoriato del Crocifisso. Il “Cristo delle Marche” -perché di questo si tratta con tanto di certificazione depositata- è stato innalzato al calar del sole tra cielo, mare e monti azzurri all’interno di un panorama straordinario che andava dal Pesarese al Teramano. Un fondale fantastico (aspettando di veder crollare peraltro un brutto capannone a latere) per un’opera davvero significativa con la quale Nazzareno ha voluto dir grazie in modo significativo ad una vita straordinaria, la sua, e (sono personalmente sicuro) al dono per quella di suo figlio a lui restituita dopo un terribile incidente che l’aveva coinvolto.
C’erano tante autorità a festeggiare questo eterno ragazzo –a boy in heart: dal rappresentante della Giunta di Cingoli, al sindaco di Macerata, Carancini -che sedutosi umilmente nell’ultima panca disponibile ha rischiato un ribaltone per l’instabilità della stessa- a numerosi consiglieri regionali ed autorità provinciali (tra le quali il commissario prefettizio Tiziana Tombesi). Rocchetti nel suo breve intervento ha voluto ricordare e ringraziare i presenti Franco Capponi e Giorgio Giorgi che hanno messo a disposizione il… “Calvario” e cioè il gran masso di pietra bianchissima, del territorio cingolano (Giorgi è del posto) sul quale è stato innalzato il “Cristo delle Marche”. Il candore del “Calvario” è come una muta palingenesi, voluta dall’artista, rispetto al nero profondo del materiale nel quale è stata fusa la scultura valorizzata ancor più da una sapiente illuminazione che ha suscitato l’ammirazione comune al calar delle tenebre.
Il vescovo Giuliodori si è soffermato anche su un altro particolare. Il dualismo sottolineato dalle due mani del Crocifisso: l’una rattrappita dal dolore, e devastata ancora dal chiodo del supplizio, l’altra libera ed aperta verso l’infinito del Creato, verso l’infinito dei Monti Azzurri e dell’Adriatico che da Avenale si scopre.
Una lunga festa, ritmata e scandita da par suo dall’inviato Rai Paolo Notari, con la giustapposizione critica di Armando Ginesi e dalla connotazione mistica dell’intervento di religiosi venuti dalla Toscana: “Dal cuore del Chianti, da un altro luogo meraviglioso come questo” è stato sottolineato.
Dopo la cerimonia davvero suggestiva con le arie di un violino e di un piano a far da colonna sonora allo scoprimento dell’opera, la messa celebrata dal vescovo. Era ormai scuro quando si è distribuita l’eucarestia. Poi la gran cena sotto le stelle, con la Domus San Bonfiglio trasformata in un’unica grande cucina per dar da mangiare ai 340 intervenuti. “Abbiamo posti solo per 140!”. Ma anche stavolta il grande miracolo è riuscito: la moltiplicazione di pasta, pizza, maialino al forno, pane, dolci, etc, etc. Tutto da gran goumet tanto da indurre molti a fare il bis per la disperazione dei cucinieri: “Un miracolo va bene, ma due!”.
Tutti naturalmente a far festa intorno a Nazzareno -c’era pure Ulderico Lambertucci, da lui massaggiato da Treia fino a Pechino nel nome di PMR. E le stelle marchigiane hanno sorriso su quel lembo di montagna ‘sgarrupata’o fino a qualche anno fa quando il Comune di Cingoli donò alla Diocesi quel pezzetto dimenticato di Paradiso con una casa semidistrutta ora diventata Domus San Bonfiglio, al centro della Festa del Creato già quest’anno alla 2. Edizione. “Peccato quell’antenna meteo in mezzo a tutto, eppure potevano metterla un po’ più su’ si lamenta qualcuno davanti al rettangolo recintato piantato davanti alla Domus come un tecnologico, avveniristico Albero del Bene e del Male…
Foto di Guido Picchio
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
complimentoni per l’opera e la sua location…..
Certo che le foto in notturna non danno proprio l’idea di un convivio dall’impronta spirituale: sembra più una festa al Lola. Quella in cui il gruppo di uomini tiene le fiaccole in mano poi è il massimo. Ma c’è stata anche una processione in notturna? O era un trenino al ritmo di samba? Chiedo per completezza di cronaca se è possibile mettere i nomi dei personaggi che compaiono nelle foto, dato che mi sono quasi tutti sconosciuti (soprattutto mi piacerebbe sapere se il soggetto che porta gli occhiali da sole di notte è Panariello) e di sapere se il vescovo è rimasto anche alla parca cena oppure se come quando ci sono feste nelle parrocchie è dovuto fuggire per un improcrastinabile impegno.
E’ BELLISSIMO. MI RICORDA UN PO’ RIO
Mi sembra un’opera notevole e significativa.
Al solito stona la presenza bene in vista nelle foto di chi avrebbe dovuto sedere tra la gente comune. Cosa c’entrano gli ex amministratori? Per favore un po’ di dignità oppure la prossima volta oltre a Capponi chiamate anche Silenzi, così è rispettata la par condicio tra ex!!!
Da cronista ed osservatore, posso senz’altro testimoniare che l’incontro conviviale finale non ha per nulla intaccato il forte spirito che ha animato la cerimonia. Uno spirito in armonia con la Natura (per i laici), con lo Spirito e il Divino (per chi è animato da sentimenti religiosi). Che senso ha parlare di ‘baccanali’ quando invece si è celebrata la messa sino al calar del buio e quando la distribuzione eucaristica ha interessato pressocchè totalmente gli oltre 300 presenti. Che non si sono affatto poi trasformati in demoni assatanati di porchetta e pizza, quando si sono avvicinati ad un’altra mensa. Io c’ero e posso dire che tutto si è svolto in un contesto di sana condivisione con i meravigliosi ragazzi della diocesi che si sono dati molto da fare per dare più di una mano, sin dall’inizio dell’intera cerimonia (ore 18) e naturalmente lo staff di cucina che ha davvero …moltiplicato pane e pesci.
https://www.cronachemaceratesi.it/wp-content/uploads/2010/09/scultura_rocchetti_16.jpg
“Gruppo Vacanze Piemonte”???????
Manca solo la musichetta “brigitte bardot bardot…” Tra l’altro non vedo i ragazzi della diocesi: potevano essere un pò più valorizzati. Chiedo di nuovo di sapere se possibile chi sono i personaggi nelle foto (scusate l’ignoranza ma ho riconosciuto solo Giuliodori, Capponi e Carancini) e se il vescovo è rimasto anche a cena.
La zona di Avenale è la mia terra ‘natia’-Ne conosco la bellezza e le provocazioni contemplative; celebrare lì la GIORNATA PER LA SALVAGUARDIA DEL CREATO con riflessioni sul ‘messaggio’ relativo e la inaugurazione della bella scultura dell’amico Rocchetti è proprio ” er più!”- Di tali eventi va fatta …delicata e …serena considerazione. Felicitazioni grandi-
Bene, Maurizio! – don Peppe
Don Giuseppe concordo con lei per quanto riguarda l’evento, ma nessuno mi ha risposto sulla seconda parte del mio modesto intervento
@Angeletti: cappone è già in camapgna elettorale, ecco che quindi da qui alle prossime elezioni in tutta la Provincia non si perderà una sagra, un dibattito, un incontro, un simposio, un’inaugurazione… Così come, anche se non è sotto elezioni, mi pare faccia il vescovo.
Verissimo!! Hanno imparato abbastanza bene…Silenzi è stato un ottimo insegnante…..solo che, disgraziatamente, lo ha fatto durante tutto il mandato e a spese nostre!!! O NO?!?!?!
Brigitte Bardot Bardot Brigitte béjo béjo De toutes les belles pinguinettes C’est bien toi la plus chouette ahiahaia ahiahaia
Che il Presidente della Provincia sia presente sul territorio è normale: è appunto il rappresentante di tutta la Provincia. Non è normale che privati cittadini siano invitati e/o trattati come se fossero autorità.