di Alessandra Pierini
Il problema della prolifica presenza dei piccioni nei centri storici è molto sentito in tutta Italia. A Macerata, il sovraffollamento dei volatili, lo scorso anno, ha addirittura spinto un commerciante a chiudere il suo negozio in pieno centro storico perchè stanco di doverne pulire la sporcizia. Diverse sono le soluzioni sperimentate un po’ ovunque, dai sistemi anticoncezionali nel mangime alla decentralizzazione con sistemi dissuasori. E’ forse però la tradizione e la saggezza degli avi quella che può dare le migliori indicazioni. In passato la nostra provincia era ricca di colombaie per la riproduzione degli uccelli. Oggi un’evoluzione di quelle torri, divenute simbolo dell’architettura rurale, potrebbe essere una costruzione in legno con delle nicchie, all’interno delle quali i piccioni potrebbero essere spinti a nidificare. Cronache Maceratesi ha scoperto che un oggetto del genere esiste già in provincia, è stato realizzato artigianalmente e con forze interne dalla ditta Smea di Macerata ed è in attesa di essere piazzato, a 3 metri circa di altezza, in aree adatte della città. Il meccanismo è molto semplice: i piccioni nidificheranno in questa originale “piccionaia”, un ambiente accogliente, dotato di acqua e cibo. Al momento giusto un operatore potrà entrare dall’interno del bussolotto nelle nicchie per prelevare le uova e, secondo quanto concordato con la Lipu a livello nazionale, sostituirle con palline di plastica, sullo stile delle palline da ping pong.
A questo punto i piccioni continueranno a covare le uova senza stravolgere le proprie abitudini ma si otterrà un significativo abbassamento delle nascite che renderebbe il fenomeno più controllabile. Non sappiamo ancora quando le “piccionaie” saranno installate e in quali punti della città, ma già in passato era stata annunciata la realizzazione di una struttura in zona Fontezucca.
Certo è che si potrebbero ottenere buoni risultati nel rispetto della natura. Un’esperienza strabiliante in tal senso è stata quella di Basilea dove Daniel Haag-Wackernagel ha proposto e sperimentato il sistema dimezzando la presenza di piccioni. Meno significativa l’esperienza italiana di Pandino, comune in provincia di Cremona, dove i piccioni, particolarmente prolifici, nel breve periodo non hanno gradito la torre riservata a loro. A tal proposito gli esperti ritengono che sarà necessario più tempo per vedere gli effetti. Non resta che aspettare, senza aver fretta di accelerare i tempi naturali, per sapere se i piccioni maceratesi gradiranno questi accoglienti “hotels” e sposteranno lì la loro residenza.
(Foto di Guido Picchio)
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I farei una cosa del genere con i pipistrelli.
Sono gli unici che possono fare qualcosa contro la piaga biblica delle zanzare tigre!
i piccioni non servono a nulla, sono solo dannosi sporcano e portano malattie e rovinano i muri dei palazzi, sarebbe il caso di sopprimerli tutti.
Ottimo il suggerimento del sig. jack rayan che sottende quell’arguto ragionamento secondo il quale, in fondo, l’unico essere ad avere diritto di cittadinanza su questo pianeta sia l’uomo, il quale può arrogarsi il diritto di discriminare quali specie viventi tenere con se e quali eliminare perchè inutili. Ed infatti oggi ci ritroviamo in una situazione idilliaca da un punto di vista ambientale, tanto che fauna e flora godono di evidente gran salute…!!!
Ho appena parlato con i piccioni che hanno detto che l’uomo non serve a nulla, perciò va soppresso. Si stanno organizzando per infestarci con le loro zecche ….
Dalla mia esperienza, il problema dei piccioni va affrontato su più fronti, in contemporanea e, se non sbaglio, qualcosa già si fa:
– alimentazione (vietato dargli da mangiare);
– sterilizzazione (ne esistono vari metodi);
– chiusura di tutti i possibili nidi (case abbandonate, soffitte con finestre rotte, buchi nei muri, etc);
– introduzione di animali antagonisti (rapaci diurni e notturni, taccole);
– uso di dissuasori nei punti in cui più si posano.
L’uso delle suddette torri, secondo me, da solo non può funzionare, ma posso sbagliare.
Innanzitutto ce ne vorrebbero tantissime, visto l’elevato numero dei volatili; poi andrebbero piazzate un pò dappertutto, con la contemporanea chiusura di tutti i ‘buchi’ in cui essi si infilano, compresi quelli delle case private abbandonate.
Ottima idea è giusto provarci e anche insistere. Grazie Smea. Da non sottovalutare il consiglio del Sig. Ventrone, di chiudere nel centro storico tutti i buchi presenti nei palazzi pubblici e privati. Sarebbe un giusto investimento affinchè il problema si risolva definitivamente. Un piccolo esempio: alcune famiglie e negozianti di Via del Convitto, tutte le mattine devono uscire dal proprio portone con un secchio d’acqua e una scopa per togliere gli escrementi dallo scalino. Sono costretti a farlo altrimenti scivolano.
A Potenza Picena hanno giustamente preso in considerazione il chiudere tutti i possibili nidi.
https://www.cronachemaceratesi.it/?p=27022
che bello quando chi non vive in centro e chi non vive il problema si permette di dare giudizi; vi vorrei vedere d’estate a non poter aprire le finestre onde evitare l’invasione della tavola, vi vorrei vedere per le camere dei bimbi con la scopa per cacciare questi schifosi topi semivolanti, vi vorrei vedere a non poter suonare il campanello di casa perchè coperto di guamo, vi vorrei vedere a dover lavare la macchina ogni tre giorni perchè completamente bombardata, vi vorrei vedere a non potersi sedere sul motorino la mattina perchè la sella è una toilette, vi vorrei vedere a fare le riunioni di condominio solo per deliberare la spesa del nuovo cornicione perchè quello vecchio rifatto poco tempo addietro si è già rovinato per colpa dei suddetti topi con ali, vi vorrei vedere a non poter avere a disposizione i sottotetti poichè sono igenicamente inservibili. E’ bello dire ad altri tenetevi i piccioni; NO teneteveli voi a casa vostra. Se solo si applicasse la legge di natura e di Darwin come volete voi gli pseudopiccioni morirebbero in tre giorni poichè inutili.