Guerrilla gardening esplode anche a Macerata.
Il termine Guerrilla gardening fu usato per la prima volta a New York. Correva l’anno 1973 quando Liz Christy e il suo gruppo: Guerriglia verde (Guerilla Green) ripulirono un intero lotto abbandonato di proprietà statale, e lo trasformarono in un giardino.
“Terra di riporto” così si firmano i guerriglieri maceratesi. Non hanno un volto, il gruppo cresce nel Web e su Facebook. La prima azione di attacco – si legge nella nota stampa – è stata fatta la notte tra il 31 aprile e il primo Maggio 2010, zona Convitto, aiuola spartitraffico abbandonata.
Un cartello con scritto: Attenzione Contaminazione floreale è il segnale che Terra di riporto ha lasciato nella notte, trasformando un terreno incolto in un’aiuola fiorita.
Armati di rastrelli, zappe e fiori diversi, i guerriglieri maceratesi hanno contaminato di colori e profumi la terra. Un segnale non politico, ma di richiamo alla cittadinanza a prendersi cura di ciò che abbiamo intorno. Spazi verdi da tutelare e curare. Una forma di attivismo urbano quella di Terra di riporto, creando un’architettura floreale ecosostenibile senza grandi spese.
Ognuno con quello che può, contribuisce a realizzare il suo spazio fiorito, il suo luogo coltivato, con piantine, fiori, terriccio e acqua. Il prossimo attacco al cuore della città sarà presto ripetuto.
Ancora fiori sbocceranno e terre di riporto contamineranno di colore gli spazi non curati.
Prendersi cura di un terreno incolto è come prendersi cura di se stessi.
Lo sgolan è: “Questo giardino è anche il tuo. Innaffiami”.
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Prendersi cura dell’ambiente che ci circonda E’ prendersi cura di sé stessi. Se queste sono le armi, viva i guerriglieri.
Solo un appunto all’articolo. Definire questa iniziativa”Un segnale non politico” significa non averne colto appieno il significato. Questa E’ politica, e della migliore specie: la politica che si occupa dei problemi reali, dei beni comuni, della tutela dell’ambiente (che è casa nostra). Probabilmente si intendeva dire “non di partito” o “non propagandistica”.
Condivido. Un bellissimo atto politico, nel senso più nobile del termine.
stavo per dire…sono tornati i figli dei fiori…ma sto zitta.
sto scherzando, sto scherzando…calmi tutti. Un bel gesto. più che politico, più che simbolico, un atto d’amore per la terra. attivismo puro. Anzi , la prossima volta, chiamatemi su FB che partecipo anch’io. sono attrezzata di arnesi campagnoli. non mi manca niente, sono pure allenata. più siamo, prima facciamo.
Mi piace.
L’ho visto su Report un po’ di tempo fa. Idea carina.
Certo che adesso è un pò meglio…ma ci voleva tanto mettere una siepe e qualche fiore?
Grandissimi!!
Per quel poco che ho capito del Sig.Ranzuglia ero sicura che questa idea gli sarebbe piaciuta assai….
Condivido pienamente come condivido anche il Sig.Dantini.
Finalmente ogni tanto una bella notizia e soprattutto una bella iniziativa.
Sono sempre più in linea con le vostre idee…
Se dei cittadini piantano fiori nobilitando una zona di verde esistente sono guerriglieri ed il loro viene definito un attacco.
Se dei cittadini impiantano una fabbrica di plastica (suap Giorgini) degradando una zona di verde monumentale (abbazia di San Claudio) sono amministratori e imprenditori e il loro viene definito sviluppo.
Complimenti ai giardinieri guerriglieri anche per il senso estetico del gesto, quasi artistico; che differenza di stile rispetto alla funebre installazione di candele di casa pound per la quale abbiamo scomodato l’anima dei futuristi.