Da Gianni Menghi, coordinatore comunale del Pdl Macerata, riceviamo:
Uno-due. Dopo il professor Stefano Zecchi è arrivato in città anche Marcello Veneziani (nella foto). Due intellettuali apprezzati e famosi a fianco di Fabio Pistarelli ma con un approccio libero e disincantato. La cultura irrompe nella campagna elettorale del centrodestra e toglie alla sinistra un monopolio di immagine costruito negli anni con molto fumo e poco arrosto.
Hermas Ercoli si è fatto promotore credibile e convincente di un’esigenza diffusa: quella di riportare al centro della scena le idee, cioè il legame tra cultura e politica. Sul piano della proposta amministrativa la conseguenza è inserire la cultura in un progetto generale di sviluppo, valorizzando le eccellenze del capoluogo.
Ma il modello delle clientele, dei carrozzoni, della cultura come grande greppia gestita dal potere politico dominante va superato. Piaccia o no, solo il centrodestra, anche per motivi storici, può ridare libertà, dignità e autonomia alla cultura, lasciando da parte complessi di inferiorità del tutto ingiustificati, come dimostrano le belle serate con Zecchi e Veneziani”.
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Mi spiace constatare che anche l’amico Gianni cade nelll’errore (molto diffuso a destra) che bisogna ricorrere a “elementi esterni” al tessuto sociale maceratese, come se i cittadini di Macerata siano incapaci, da soli, di fare riflessioni o parlare di determinati argomenti.
Sempre questa necessità di avere qualcuno che spieghi sempre qualcosa, come se il cittadino maceratese sia un infante (un pò tonto) incapace di leggere, capire, studiare, informarsi.
Non è certo con 2 comparsate che si fa cultura, soprattutto quando per 10 anni si è stati pressochè assenti su ogni possible piano cittadino: culturale, storico, sociale, economico….
Tra l’altro dispiace constatare che, a destra, c’è sempre questa ferma convinzione che le cose debbano essere sempre spiegate, come se fossimo tutti una massa di incapaci disacculturati che debbano essere sempre presi per mano.
Non è certo detto che, poichè a destra c’è sempre qualcuno che spiega le cose perchè da soli non ci arrivano, che tutti i maceratesi siano da considerare degli asini.
Qui in città è pieno di persone che si informano, leggono, hanno girato il mondo, hano fatto esperienze e conoscono culture diverse.
Comprendo che, per chi è abituato a leggere superficialmente solo i giornali sportivi, 2 serate di cultura sembrino un incredibile avvenimento ma i maceratesi non sono certo ignorati e disacculturati come, da destra, ci vogliono far credere.
La verità è un tantinelo di versa: purtroppo ci sono a destra molti che credono che siccome loro sono disacculturati anche gli altri (soprattutto queli della parte avversa) debano esserlo altrettanto: non è così.
Macerata è piena di pesone di cultura e le 2 serate (supervisionate da Ercoli) per tanti sono state solo un tassello di un puzzle culturare già ampiamente formato; mi spiace invece constatare che per molti della destra invece (per come glorifichino le iniziative)siano state l’inizio di una scoperta di un territorio completamente vergine… Evidentemente perchè a destra la cultura non è patrimonio di molti ma solo di pochi.
La cultura irrompe nella campagna elettorale del centrodestra e toglie alla sinistra un monopolio di immagine costruito negli anni con molto fumo e poco arrosto, dice Gianni Menghi!!!!!!!
Cosa significa, che ora è la destra a costruire con tanto fumo e poco arrosto?
Signor Menghi grazie per averci informati.
@CERASI: chiamasi provincialismo.
Con un centro destra cosi’la sinistra maceratese camperà ancora cento anni, con il Professor Ercoli che è una sorta di uomo per tutte le stagioni, per tutte le iniziative e per tutti gli interessi.
Nonostante la presenza di intellettuali come Veneziani e Zecchi, di ministri come Matteoli ecc., a Macerata il centro destra ha perso. Eppure il fronte del centro-sinistra era un vuoto clamoroso di idee e uomini.
Queste iniziative (format televisivi ormai consumati) sarebbero più utili se tenute fuori dalla contesa politica locale. Il centro-destra invece, per essere maggiormente credibile, deve confrontarsi pubblicamente sul suo progetto per la città.
@abelardo
Ma se sulla recente delibera “minitematica” l’ex capogruppo del PDL (oggi il più votato consigliere comunale) è stato l’unico dell’opposizione a votare a favore aggiungendo -inutilmente- il suo voto alla già ampia maggioranza di sinistra! Di quale legame tra cultura e politica si vuole parlare?