di Mario Battistini
Dalla costa, è sbocciato l’amore per Macerata. Improvviso, irrefrenabile. Da parte, nientemeno, dei <cugini> di Civitanova che, di colpo, hanno scoperto virtù e valori della città di Padre Matteo Ricci. Sui giornali e sulle piazze è tutto un fiorire di messaggi affettuosi verso l’<amato> capoluogo. La campagna elettorale rende tutti più buoni e consapevoli. Calcolo elettoralistico? Fate voi, tutte le opinioni avranno il giusto risalto su questo giornale – Cronache Maceratesi – che fonda il suo crescente successo nella libera circolazione delle idee.
Una verità è indiscutibile: senza il sostegno di Macerata, che ha in dote il più consistente serbatoio di voti in provincia, non si va da nessuna parte. La Regione resta un miraggio. Sarà un caso, ma il civitanovese Erminio Marinelli, candidato presidente della Regione per il Pdl, ha scelto proprio Macerata per il suo debutto in campagna elettorale. Dal palcoscenico del teatro dei Salesiani, una settimana fa, ha cantato il suo amore per Macerata: <Provo emozione a ritrovarmi in questa città dove ho studiato e vissuto per anni. Ho scelto questo luogo perché la nostra è la politica delle emozioni e delle grandi scelte>. Parole da libro Cuore, che sgombrano il campo dalle tante incomprensioni del passato.
Ricordate? Qualche anno fa, fu addirittura invocato l’intervento del “maceratese” Carlo Azeglio Ciampi, presidente della Repubblica, per sedare una disputa esplosa fra i due Comuni, dopo che Civitanova – Marinelli sindaco – aveva energicamente protestato per via dei cartelli segnaletici in superstrada ritenuti squilibrati, sul piano grafico, a favore di Macerata. Un affare di Stato, altro che storie.
Ed ancora: <Basta col potere dei maceratesi, è Civitanova, con il suo dinamismo imprenditoriale, il vero capoluogo di provincia>, per anni e fino a ieri hanno gridato personaggi del mondo politico costiero. E non è forse vero che alcuni di loro, in concomitanza con la nascita della quinta Provincia delle Marche (quella di Fermo), hanno proposto un referendum per staccarsi dalla “matrigna” Macerata preferendo trasferirsi in terra ascolana? Tutto vero e documentato, ma ora l’aria è cambiata. Sì, la campagna elettorale fa miracoli. Macerata è diventata la fidanzata di tutti i candidati. Fabio Pistarelli, in gara per la guida del Comune, questo sentimento lo ha addirittura “sparato” sui manifesti formato-elefante affissi in città: <Macerata è nel cuore> e la <risolleveremo dall’attuale declino>. Insomma, da destra a sinistra, questo ormai è il leitmotiv della campagna elettorale. Macerata, amore mio! E sia, però non esageriamo con amplessi così debordanti, siamo pur sempre nella Civitas Mariae…
Parole e slogan in libertà, non v’è dubbio. Giulio Conti (non è il solo) storce il naso, non gli piace quel che sta accadendo. Candidature discutibili e strumentali atteggiamenti. <Eccessivo, poi, il potere che si concede a Civitanova, come dimostrano le stesse liste elettorali>. Molti centri dell’entroterra e la montagna non sono rappresentati. Civitanova detta legge nel centro destra provinciale, col Pdl di Macerata in progressiva perdita di autonomia, commentano non pochi militanti ex An. Tutto questo mentre crescono le fibrillazioni per la conquista di posti in prima fila, tanto da spingere Mario Baldassarri a richiamare all’ordine gli indisciplinati: <Solo gli organi statutari hanno il diritto-dovere di formare le liste. Non contano le aspirazioni personali o le decisioni prese al Bar dello Sport o al Bar Mercurio>.
Dal Centro del ring politico, ha qualcosa da dire anche Ivano Tacconi (Udc): <Macerata in declino? Ma basta con i luoghi comuni!. Questa è una città colta e civile che non conosce conflitti sociali e che non è stata mai coinvolta, e neppure sfiorata, dal benché minimo scandalo. E’ un merito grandissimo. I problemi certo non mancano, ci sono ritardi da recuperare e incrostazioni procedurali da abbattere. Dobbiamo tutti rimboccarci le maniche, ma non si parli di declino. Quanto a Civitanova, a mio avviso le polemiche sono alimentate da alcuni politici isolati, ma le popolazioni delle due città si stimano e si rispettano. Lavorando insieme, costituirebbero una forza straordinaria non solo a livello regionale>. Discorso sensato.
I maceratesi devono essere orgogliosi della loro storia, diceva l’indimenticato vescovo Ersilio Tonini, oggi cardinale: <Questa è terra di forti valori morali, civili e culturali. Sono da apprezzare la riservatezza e la dignità dei maceratesi, la loro saggezza e prudenza di fronte ai tumultuosi mutamenti della società. Nessun salto nel buio>.
Intanto il sindaco Giorgio Meschini ha incassato un record. <E’ stato certificato da indagini demoscopiche che siamo secondi nella regione, dietro Ancona, per reddito pro-capite>.
Buone elezioni a tutti.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Cavolo, Baldassarri ha studiato Topomastica cittadina.
Adesso sa che a Macerata c’è il Bar Mercurio.
Un gorsso passo avanti per uno che, la prima volta che venne in caccia di voti in città, scambiò il Fiume Chienti per il Potenza.
———————-
Cavolicchio…
Macerata seconda in Regione per reddito pro-capite?
Nell’indagine hanno considerato anche il sommerso?
Perchè, se hanno considerato anche il tanto nero che circola (ed i tanti che si “dimenticano” di fare la fattura o lo scontrino) dovremo essere primi (in Regione) e tra le prime 20 città in Italia….
Per vedere se sia amore vero propongo a Mario Battistini, Matteo Zallocco e Alessandra Pierini di ripetere quest’analisi alla fine dell’anno quando, al netto della mera propaganda elettorale, si vedrà se c’è voglia di fare sistema nel nostro territorio, tema sul quale sono intervenuto già in vostri precedenti articoli scrivendovi da Roma (dove risiedo).
Ma Marinelli si sta “elettoralmente attivando” ad Ancona e Pesaro? Oppure lì ha già alzato bandiera bianca?
Uh, prima noi maceratesi eravamo impediti villici che vivevano in modo graziosamente ottocentesco. Ora che la crisi morde (ma tanto una mano c’è sempre, perché il libero mercato esiste solo nei libri) anche il comparto calzaturiero che è praticamente l’unica industria esistente nella zona costiera, siamo tutti amici e senza Macerata non si va da nessuna parte. Mah. Al prossimo boom, quando faremo lo scarpe per, non so, i santoni indiani torneranno le polemiche su targhe, cartelli, campanili.
La cosa che mi fa più schifo, e mi rende triste, è che il “problema” è venuto fuori a causa di squilibri politici. Cioè della situazione dei cittadini non si parla (precariato, disoccupazione, prima casa, ecc. ecc.), il centro è che “la costa ha troppo potere” ed ora che è cresciuta a dismisura, una zona commerciale dopo l’altra, un outlet dopo l’altro, la bolla pare scoppiare, non si sa bene che succede.
Tranquilli che a Citanò arriva Emanuele Filiberto, magari si porta pure Pupo e per un altra mesata, con la pubblicità, le vendite e gli affitti si sfanga ancora!
Il campanilismo tra pistacoppi e pesciaroli è cosa del secolo scorso. Il problema vero è che siamo governati da coloro i quali dovrebbero essere governati. Gli enti locali sono amministrati a livello di Pro-loco. Dei nove candidati al consiglio regionale soltanto due sono in quota An. I maceratesi di centrodestra potranno manifestare il proprio dissenso nei confronti dei coordinatori del Pdl (di ogni ordine e grado), che hanno fatto una pessima figura nella composizione e scomposizione delle liste litigando per candidare esclusivamente ex democristiani e portaborse, semplicemente votando Lega Nord. Infatti con il voto alla Lega si contribuisce sempre alla vittoria di Erminio Marinelli e nello stesso tempo vengono castigati quei coordinatori con laurea breve in sociologia a furbino. Tutto il resto è noia.
hai ragione filippo adesso che civitanova sente la crisi subito chiama in causa macerata,ma quello che mi fa ridere che questa proposta la fa il sig.marinelli che fino a ieri ha lottato con tutte le sue forze per scambiare il nome al casello dell’autostrada ma va va….
Marinelli è perdente in partenza, lo sanno tutti e anche lui lo sa benissimo…..
Volevano soltanto promuoverlo perchè, presumo, non ci sono paragoni tra il misero obolo di Vicesindaco e quello di consigliere regionale (dove andrà a fare opposizione cioè andrà a fare il nulla, come ha fatto per gli ultimi 10 anni il camerata Pistarelli)….