Maceratiamo: “Verde urbano,
ecco come Macerata può migliorare”

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Dalla lista di cittadinanza Maceratiamo:

Le funzioni del verde urbano, sia riguardante la flora spontanea, che quella ornamentale, sono molteplici e benefiche. Si va, infatti, dalle funzioni ecologiche (riduzione degli inquinanti, aumento della biodiversità, mitigazione della temperatura urbana, purificazione dell’aria, etc.), a quelle sociali, (miglioramento della socializzazione, creazione di momenti di relax e benessere),


fino ai benefìci economici, quali, ad esempio, l’aumento del flusso dei turisti, soprattutto se il verde è ben curato, costituendo un biglietto da visita per la città.

Purtroppo l’Italia in questo settore è un po’ arretrata, confronto ad altri paesi europei e i passi da fare sono molti. Anche Macerata, per quanto non sia degradata come altre città italiane, può e deve migliorare parecchio, per arrivare al traguardo del sistema di gestione sostenibile del verde urbano, inteso come “patrimonio naturale, gestito per garantire alla comunità un livello costante di benefìci socio-economici ed ambientali, oggi e per le generazioni future”.

La visione di MaceraTiAmo, riguardo il verde urbano per Macerata, si compone di tre elementi base:

Vegetazione;

La prima cosa da fare è conoscere bene il patrimonio vegetale di cui si è a disposizione, per cui va immediatamente avviato il  censimento del verde, mediante tecnologia GIS, con il quale si conoscono nel dettaglio la quantità di superficie a verde, il numero di alberi ed arbusti, suddivisi per specie e varietà, lo stato fitosanitario e gli interventi da adottare.

Tale censimento va aggiornato ogni anno, per pianificare gli interventi necessari e per evitare il più possibile gli imprevisti e  gli interventi di emergenza, di norma molto costosi.

    Gestione e pianificazione;

Vanno elaborati modelli di sostenibilità che devono essere adattati alla realtà  locale ed il cui fine  è la Certificazione della qualità del verde cittadino.

La gestione sostenibile del verde va quindi considerata come l’insieme delle attività che garantiscono nel tempo il conseguimento di un livello di funzioni che sia congruo con le aspettative della cittadinanza, con il quadro normativo e con il miglioramento della qualità della vita urbana.

Tale gestione deve affrontare, secondo il nostro punto di vista, obbligatoriamente, alcuni criteri:

Per il VERDE NATURALISTICO

Riqualificazione delle aree degradate e bonifica dei siti inquinati;

Diffusione delle tecniche di ingegneria naturalistica;

Riqualificazione delle aree incolte, anche stipulando accordi a costo zero con gestori privati;

Incentivazione alle pratiche di agricoltura biologica e di coltivazione di varietà antiche;

Incentivazione al compostaggio domestico;

Progressiva riduzione, laddove possibile, dei prodotti chimici pericolosi per l’ambiente;

Creazione di polmoni verdi in diverse aree cittadine;

Incentivazione al riscaldamento domestico mediante l’uso di biomasse e promozione delle fasce tampone boscate;

Aumento della presenza di specie vegetali autoctone;

Creazione di corridoi ecologici;

Per il VERDE ORNAMENTALE

Promozione di concorsi per migliorare la qualità del verde privato;

Regolamento del verde che incentivi i cittadini alla gestione dei loro spazi in modo elegante;

Incentivazione alla creazione di arredo verde a ridotte esigenze idriche per le rotatorie stradali;

Incentivazione all’uso di piante coltivate in Italia;

Progressiva riduzione, laddove possibile, dei prodotti chimici pericolosi per l’ambiente;

Controllo dei metodi di potatura delle alberate stradali, che devono essere consoni alle diverse specie che le compongono e non “standard” e fortemente distruttivi, come la capitozzatura;

  • Uso di collari di protezione al colletto degli alberi, per evitare gravi danni durante il taglio dell’erba con i decespugliatori. Danni che si evidenziano nel giro di pochi anni, con la morte dell’esemplare colpito
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Sperimentazione dell’uso di animali domestici, tipo gli asini, sull’esempio di Treviso o Torino, per il controllo delle erbe infestanti dei bordi stradali o delle aree incolte. Se a buon fine, tale metodo permette un notevole risparmio dei costi di gestione e la mancata emissione di CO2 ed altri inquinanti nell’atmosfera;

  • Incentivazione all’uso ed all’impianto di verde pensile, specie sugli edifici pubblici;

Aumento del numero di aree per cani;

Creazione di “alberature filtranti” gli inquinanti, nei luoghi di maggior traffico veicolare;

Abbattimento e sostituzione degli alberi pericolosi o pericolanti, senza cadere in forme estreme di ambientalismo, che vedono prioritaria la salvaguardia di esemplari vegetali, a scapito della sicurezza dei cittadini. Naturalmente previa accurata informazione ai cittadini;

    Partecipazione:

Tutte le scelte riguardanti il verde pubblico devono essere “partecipate”, ossia i cittadini dovranno esserne informati e resi edotti di ciò che è in programma.

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