Polemica nel centrosinistra:
“Una campagna militarizzata”

Le accuse di Bianchini sulla raccolta firme per le primarie - di Mauro Montali -

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Bianchini Massimiliano

di Mauro Montali

“La raccolta di firme per le primarie è stata una campagna militarizzata”. Lo dice Massimiliano Sport Bianchini, assessore alla cultura e candidato sindaco, uno dei cinque, per il centrosinistra. L’accusa arriva alla fine della conferenza stampa, ma non per questo è meno inquietante. “Tutti noi sapevamo che c’era un minimo, 200 firme, ma non pensavamo che qualcuno potesse trasformare quest’occasionione in una prova muscolare, quasi a far capire che esistono delle potenze organizzate che non lasciano spazio agli altri”. Il riferimento è chiaro: il “boom” di firme raccolte da Romano Carancini che ha nettamente surclassato gli altri. Ha voluto strafare, il capogruppo del Pd in Comune, per lanciare un messaggio preciso (e minaccioso) oppure il suo staff elettorale si è fatto prendere inconsapevolmente la mano? Comunque, lascia intendere Bianchini, non è affatto un buon segno. “Basti pensare- afferma MSB- che l’anno scorso in Ancona, alle primarie, si presentarono cinquemila cittadini. Qui, a Macerata, solo per la raccolta di firme sono stati mobilitate 3500 persone, quando ce ne aspettavamo, mille, millecinquecento al massimo. E’ evidente che qualcosa non ha funzionato, qualcosa che non è andato per il verso giusto della democrazia”.

L’ombra del sospetto politico si allunga, dunque, sulla raccolta delle firme. In ogni caso, e siamo stati proprio noi a ricordarlo all’assessore, il tutto si è svolto, sia pur antipaticamente, nella legalità più assoluta, a meno che non emergano clamorose irregolarità.  Ma è anche evidente che è stato un gioco senza regole. Ma un gioco ancor più inquietante si va profilando all’orizzonte: chi controllerà la trasparenza massima del voto degli immigrati, che devono pagare un euro come tutti gli altri cittadini, al momento del voto? Lo capisce anche un bambino: il mercimonio (un euro per te, cento per la famiglia, mille per i tuoi compaesani) è dietro l’angolo. Ragion per cui, Bianchini ha rivolto un appello per “la vigilanza democratica”. Anche perchè, va aggiunto, questi immigrati non avranno, poi, diritto al voto amministrativo.  Il risultato, sicchè, potrebbe essere falsato. Il centrosinistra darebbe in pasto all’opinione pubblica e ai cittadini un candidato sindaco che, in realtà, non ha tutto quel consenso che potrebbe emergere dalle urne del 20 dicembre. Da qui, un pressing sul coordinatore comunale, Narciso Ricotta, affinchè tolga quanto prima, il “balzello” dell’euro da versare.

Da qui, sono notizie di ieri pomeriggio, contatti tra candidati, quelli sorpresi dal “boom” di Carancini, per eventuali accordi trasversali.
Tutti coalizzati, in un certo senso, contro Carancini. Il clima non è dei migliori. Però, se qualcuno voleva dimostrare al “vecchio potere” del centro sinistra che c’è qualcosa che si muove in un’altra direzione, ci è riuscito.
Massimiliano Bianchini ha ribadito, comunque, che lui e la sua lista “Pensare Macerata”, sono stati “assolutamente trasparenti” e “assolutamente autonomi” dal centrosinistra e dai partiti. “Voglio rompere un sistema” ha rimarcato il buon Massimiliano. Ed ha aggiunto: “Non voglio fare l’assessore”. Come a dire: o divento sindaco o farò il semplice consigliere comunale. Di più: secondo MSB, è un suo vecchio cavallo di battaglia, la coalizione così come è messa “è insufficiente” per vincere le elezioni. Bisogna allargarla. “Giorgio Ballesi è un elemento importante per la città. E sarebbe un guaio non parlarci”.
Di più ancora. Bianchini è un uomo d’onore. Secondo lui, la questione “Rampa Zara”, ossia il parcheggio a nord, andrebbe iscritta tra i primi punti dell’azione amministrativa. Ma alla nostra domanda sul perchè la vicenda non comparisse tra i dieci punti del programma, presentato sabato dal centrosinistra, è stato vago. “Ma quello è un programma minimo, un minimo comune denominatore tra i partiti”. Sarà, ma anche MSB è rimasto sensibilizzato dalle critiche del nostro giornale. Comunque, auguri Massimiliano. La storia ci insegna che le “campagne militari”, spesso e volentieri, sono di nocumento a chi le organizza.
Chi entra papa esce sempre cardinale, recita un vecchio adagio  vaticanologo rispetto ai conclavi.
Il buon senso e i programmi (e il coraggio) vincano.

assessore livi 001

Cambiamo pagina. Sempre stamattina “La Destra” di Storace ha fatto una conferenza stampa per dire, che ad onta di qualche equivoco, si presenterà organicamente a sostegno del centrodestra. L’incontro tra Berlusconi e Storace, di qualche giorno fa, ha dissipato tutte le nubi. La Destra sarà, con lista e bandiera di partito, a fianco di Fabio Pistarelli. Non avevamo dubbi. Ed è un partito “moderno, non nostalgico, pulito” quello che si presenta al giudizio elettorale. Ha un assessore provinciale, Simone Livi (nella foto), ex sindaco di Sant’Angelo in Pontano, che gode di grande prestigio, un consigliere provinciale, PierPaolo Simonelli, farmacista e famiglia di lungo corso, di altrettanta credibilità. Nel territorio esprimre sindaci e consiglieri. Un partito che vuole entrare con tutti i crismi nella coalizione di centro destra. E contare nella definizione dei programmi. Auguri anche a loro.



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