di Mauro Montali
Primarie di coalizione, il 13 dicembre. Così il direttivo del Pd ha deciso ieri sera. Primarie aperte a tutti. E tutti potranno votare, compresi gli extracomunitari che non hanno ancora il diritto di voto alle amministrative.
Ora, nel Pd, si affilano le armi. La battaglia si preannuncia dura, sia sul fronte interno che su quello del rapporto con gli alleati di sinistra. Massimiliano Sport Bianchini, assessore alla cultura, che gode di un ampio consenso popolare, rappresenterà un validissimo contraltare agli esponenti democratici che vorranno presentarsi all’appuntamento elettorale di santa Lucia, il giorno più corto dell’anno. Ma che per qualcuno sarà lunghissimo. A partire, ovviamente, dai magnifici quattro (Carancini, Delle Fave, Mandrelli e Mari) che hanno dato la loro disponibilità a correre per le primarie. Da più parti, però, ieri sera è stato lanciato un appello per ridurre la rosa. Qualcuno rinuncerà? E’ del tutto evidente che se si presentano tutti e quattro aumenta la possibilità che possa vincere un esterno (leggi Bianchini):
Ma chi farà un passo indietro? L’avvocato Raffaele Delle Fave è il primo tra i sospettati, Il dottor Romano Mari, a quanto si è saputo, è in una pausa di riflessione. Sta pensando, insomma, sul che fare. I tempi stringono tuttavia. I candidati che vogliono presentarsi per la scadenza del 13 dicembre, che è estremamente ravvicinata, dovranno raccogliere duecento firme tra i cittadini. Insomma, si va verso una fase convulsa della vita del Partito Democratico.
Romano Mari, si diceva. Il popolare medico è rimasto, dicono, contrariato da questa decisione del direttivo. Avrebbe preferito che il Pd avesse scelto un solo candidato. In questo modo ,invece, si rischia di andare allo sbaraglio. Rischio che il dottor Mari, che pure è sollecitato da centinaia di persone che lo vorrebbero sindaco di Macerata, non vorrebbe correre. Lui già si sentiva investito da un mandato quasi ufficiale, ma quando si è accorto che l’asse Ciaffi-Pambianchi, che lo aveva lanciato, stava perdendo qualche colpo, ha pensato che la sua posizione si fosse indebolita. Da qui il ripensamento.
Ma il tema del rapporto con in mondo cattolico è ancora in primo piano. Il Pd vuole vincere le elezioni o no? Oppure aspetta, come al solito, che le perdano gli altri?
Intanto su Romano Carancini vanno concentrandosi alcune forze importanti. I consiglieri comunali uscenti, per esempio. Con Gian Mario Maulo, al quale non dispiacerebbe tornare a svolgere la funzione di presidente del Consiglio comunale, e Francesco Launo in testa. Si era detto, nei giorni scorsi, che anche il sindaco Giorgio Meschini, fosse dalla sua parte. E’ un’ipotesi tutta in campo, nonostante che, sul tema della cosiddetta minitematica, tra i due si sia consumato un ulteriore strappo. Staremo a vedere. Le carte si rimescolano in fretta, in questa fase.
L’avvocato Bruno Mandrelli è alla finestra. Lui non ci pensa neppure minimamente alla gran rinuncia. Qualcuno (leggi Cavallaro ed altri) dice che se il candidato sindaco fosse scelto “per titoli ed esami” Mandrelli non avrebbe rivali. Ma dietro di lui non ci sono né truppe né potenze organizzate. Ma la battaglia è aperta. Per lui come per gli altri.
Resta il fatto che i programmi restano sullo sfondo, molto sullo sfondo. E non è un bel vedere.
(Nella foto: Bruno Mandrelli e Romano Carancini assieme a Giorgio Ballesi al dibattito tra gli aspiranti candidati sindaci recentemente organizzato da Cronache Maceratesi)
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“Per titoli ed esami”?
Fosse così negli ultimi 17 anni avremmo avuto “idonei”, si e no, il 10% dei consiglieri eletti e forse il 5% degli assessori
E’ proprio vero quello che scrivete alla fine: “resta il fatto che i programmi restano sullo sfondo”. In un periodo storico nel quale dovremmo guardare tutti avanti per disegnare una città sostenibile per i nostri figli…stiamo ancora a parlare di Ciaffi e Pambianchi che non rappresentano certo i giovani di oggi né quelli di domani.
Vorrei aggiungere: di quali programmi può parlare una maggioranza uscente che ha governato per dieci anni dieci?
Deve lanciare un programma innovativo – che cioè contrasti palesemente con ciò che loro stessi hanno fatto? O deve proporre un programma… di continuità??
Nel grande guazzabuglio, penso più semplice parlare dei nomi.
Se vogliamo far finta di dare priorità ai programmi facciamolo pure. La verità è che dietro ogni candidato ci sono ipotesi di alleanze ( più a sinistra o più al centro ) e quindi necessariamente ipotesi di programmi condivisi. Sarebbe bello il contrario ma così non è. Non facciam gli struzzi. Un conto è allearsi con la Sinistra un conto con l’UDC e con le relative liste civiche. Rimane comunque un quadro ancora confuso. Oltre 10 candidati per una città di 43 mila abitanti.E’ veramente deprimente. D’altra parte qualche candidatoha capito che con una piccola percentuale si garantisce uno scanno in Consiglio Comunale, anteponendo di fatto l’interesse personale a quello generale. In ultimo smettiamola di denigrare sempre e comunque la nostra Città. Questo atteggiamento ( in questo momento sport preferito) non porta da nessuna parte. Se errori ce ne sono stati, si tratta di coreggerli e andare avanti. Siamo sempre, nonostante tutto, una delle città più vivibili d’Italia. Non lasciamocelo dire solo dalle statistiche e dai turisti. Tiriamo fuori l’orgoglio di essere maceratesi.