Conti versus Pistarelli, il Pd ancora in panne, lista di centro in lenta e problematica gestazione. All’indomani delle primarie democratiche la politica maceratese è in una ulteriore fase di stallo. Ecco l’impietoso punto della situazione.
Fronte del centrosinistra. Niente di nuovo sotto il sole dolce di fine ottobre. Chi pensava che la grande partecipazione popolare e la netta vittoria di Bersani potessero essere due potenti vettori d’accelerazione nella scelta del candidato sindaco si è sbagliato di grosso. “Un leader naturale che potesse presentarsi all’opinione pubblica come il successore di Meschini non è emerso, o meglio ancora non si è appalesato con forza” dice Angelo Sciapichetti, consigliere comunale e dirigente Pd. “Nel nostro partito ci sono tante anime e sarà difficile comporle tutte assieme. Una volta, quando c’erano i partiti autorevoli si sceglieva un nome, certo dopo discussioni animate, che potesse mettere d’accordo le varie componenti e le diverse sensibilità. Adesso è diverso, molto diverso” continua a dire Sciapichetti. E allora, che fare? ” Domani riuniremo il direttivo del partito per scegliere il percorso che ci porterà all’individuazione del candidato possibile. Che sarà quello che avrà, tra i meno e pro, la più alta possibilità di vittoria elettorale. I nomi sul tavolo, Carancini, Compagnucci, Mandrelli e Mari, sono tutti spendibili ma dovremo trovare quello su cui caricare il massimo della responsabilità e farlo diventare il leader indiscusso. Sarà una via politica o quella delle primarie? Ancora non lo sappiamo”.
Diceva Mitterrand che per vincere un’elezione sono necessarie tre condizioni: un partito, un progetto e un capo. E finora nel Pd maceratese di queste condizioni ce n’è una sola: il partito. Sulla seconda condizione, il progetto, si spende l’on. Adriano Ciaffi. “Ci vuole un’idea-forza. Che al momento latita. E allora avete fatto bene voi di Cronache Maceratesi ad organizzare quel dibattito al Claudiani, che mi risulta sia stato molto utile, per presentare i candidati sindaci di ogni schieramento. Ma ora ne dovete fare un altro sul programma. Quale Macerata si vuole? Ecco il punto dolente: la visione del futuro, la concezione del capoluogo nel terzo millennio, il delinearsi di un programma forte e credibile non sono temi in discussione. Ma questa è l’ora, ed ho la sensazione che la scrematura della rosa avvererà solamente su questo terreno”. On. Ciaffi lei dunque propone ancora dei confronti programmatici per poi andare a primarie comunali? ” Non vedo altra strada percorribile”.
Idea-forza, dunque, e un nome che parli alla parte più grande della città. Questo, per dirla con il vecchio Carlo Marx, è l’hic rodus, l’hic salta. Ed è veramente difficile, nel gioco del rapporto con i cattolici, con le varie e diverse anime laiche, nel carisma verso le nuove generazioni, stabilire oggi chi possa vincere questa democratica competizione. Forse il dottor Romano Mari, che avrebbe raccolto il consenso di Valerio Calzolaio e delle varie sinistre, è in leggero vantaggio sugli altri tre. O forse no dal momento che gli altri possono gettare nella tenzone le proprie caratteristiche e potenze: l’alto profilo per quanto riguarda Bruno Mandrelli, la forza del cambiamento urbanistico e della trasformazione della città per ciò che concerne Mauro Compagnucci, la passione e la trasparenza, caratteristiche precipue di Romano Carancini. L’avvocato Nino Delle Fave è un pò più sullo sfondo, ma conscio delle azioni fatte e del suo bacino elettorale, aspetta le primarie. Noi non facciamo il tifo per nessuno e siamo, come sempre, d’accordo con Ciaffi: idee e programmi.
Fronte del centrodestra. Fabio Pistarelli è arrabbiato, per non dire di peggio, con la sua coalizione. “Io pensavo ad una soluzione condivisa, alla serietà di un programma, a uomini e donne che fossero coesi. Ma vedo che ogni tanto esce un nome diverso, e spesso che vengono dette bugie clamorose”. Sarebbe a dire? Quali menzogne?
“Che stia cercando una compensazione economica a Roma, per esempio. Sono vigliaccate messe in giro ad arte. Guardi, lei mi deve credere: io ci avrei messo tutta la passione possibile per la rinascita di Macerata. Ma a queste condizioni, non ci sto. Mi verrebbe la voglia di buttare all’aria tutto e di rimanere dove sto in Regione”.
E quello dell’avvocato Pistarelli è uno sfogo comprensibile. Quando il centrodestra, affidandosi a lui, giovane e combattivo consigliere regionale, sentiva il sapore della vittoria e della revanche, ritrovandosi, invece, spezzato, o sfilacciato che dir si voglia, riassapora il vecchio vezzo della confusione che non porta a nulla. “Ma entro una settimana decideremo” taglia corto Pistarelli. Qualcuno dice che l’appoggio incondizionato dell’on.Carlo Ciccioli dipenda, oltrechè della stima che ha per lui, anche dal fatto che vorrebbe in lista alle prossimme regionali, in quota An, il vice sindaco di Civitanova Erminio Marinelli, semprechè che Fabio Pistarelli diventi sindaco di Macerata. Vedremo.
Chi gongola è il vecchio leone Giulio Conti. “Ogni giorno divento sempre più forte” sussurra.
Nelle foto di Guido Picchio: Adriano Ciaffi e Fabio Pistarelli.
Credo che siamo al paradosso. Infatti credo che il candidato di centro sinistra sia già deciso “Romano Mari” e nel fronte del centro destra probabilmente “Fabio Pistarelli” e tutto ciò in barba ai programmi. Ciaffi parla di confronti programmatici, ma siamo seri quelli si fanno prima e ancora meno serio e cercare allenaze quando i giochi sono aormai chiari. Onestamente consentitemi di dire “CHE SCHIFO”!!!
Sembrerebbe che i giochi siano già fatti….Quindi, a meno di non interpretare male la lettura dell’intervento di Munafò, ciò significa che il Gruppo Anna Menghi non correrà agganciato al centrodestra ne tantomeno al centrosinistra??
Che i nomi dei due candidati, di centro-destra e centro-sinistra, siano quelli detti nel commento di Munafò è cosa ovvia e scontata per chi sa interpretare le dinamiche di moda nei due schieramenti. Lo schifo non è tanto questo (la moda è poi sempre la stessa), ma quanto “l’ipocrisia” dei programmi. Per alcuni dovrebbero essere persino innovativi; si dice addirittura che ci vorrebbe “un’idea forte”, quando invece è necessario semplicemente realizzare le cose già ideate nel passato. Forse l’idea forte -ma impossibile- è necessaria al centro sinistra che deve mostrare una discontinuità nella continutà, sapendo che i maceratesi andranno a votare contro l’amministrazione uscente. L’unica che, oltre al non fatto o fatto male, ha messo pesantemente le mani nelle tasche dei cittadini.
Continuo a ritenere che, prima dei candidati, bisognerebbe parlare di programmi (cosa che NON stanno facendo ne a centrodestra, ne a centrosinistra) ma detto ciò ci sono delle significative e profonde differenze tra i 2 schieramenti….
Le cosiddette “dinamiche” delle scelte dei candidati sono opposte.
Da un lato il centrosinistra ha una rosa di nomi da cui scaturirà il candidato Sindaco ATTRAVERSO UNA CONSULTAZIONE DELLA BASE.
Ovvio che, nel centrosinistra, ogni candidato ha dei supporter (che “spingono” il proprio beniamino) ma alla fine la scelta avverrà ATTRAVERSO UNA CONSULTAZIONE POPOLARE.
Anche nel centrodestra ci sono i vari supporter che “spingono” il proprio candidato… Ma l’ugualianza dei due schieramenti si ferma qui.
Perchè poi, chi sceglierà il candidato del centrodestra, NON saranno gli elettori.
Perchè nel centrodestra tutto avviene NEL CHIUSO delle stanze, lontano da occhi indiscreti…
Il popolo del centrodestra NON potrà scelgiere il proprio candidato poichè questo VERRA’ IMPOSTO dall’alto.
Differenza non da poco: nel centrosinistra vi è una precisa scelta di chiedere il parere al proprio elettorato.
Nel centrodestra tutto viene imposto, tutto viene deciso senza alcuna consultazione della base.
Infatti, non a caso, la discusisone nel centrodestra non avviene su chi sia più capace o chi abbia più esperienza amministrativa… Avviene solo su chi HA GLI APPOGGI PIU’ IN ALTO…
Quindi nel centrodestra c’è il rais regionale che appoggia UN candidato e quindi QUEL candidato (e non un altro) correrà…
E gli elettori del centrodestra?
Nemmeno venegono presi in considerazione.
TUTTO viene deciso in silenzio, nemmeno a Macerata, senza ascoltare la base elettorale.
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Come ho detto prima: io personalmente avrei preferito che prima si parlasse di programmi e di idee per Macerata e poi di candidati..
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Ma comunque sia alla fine il candidato del centrosinistra verrà SCELTO dai propri elettori
il candidato del centrodestra verrà IMPOSTO ai propi elettori (che non potranno scegliere)..
Non mi sembra una differenza da poco.
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E nessuno ci assicura poi che, chi verrà scelto/imposto dall’alto, (sempre se eletto) non dovrà in futuro pagare pegno…
Perchè se vieni imposto poi, chi ti impone, ha un favore da farsi restituire (perchè così sempre avviene in politica) …
…….e magari questo favore potrebbe, in teoria, danneggiare Macerata: chi lo sa???? (perchè politicamente oggi nessuno è in grado di dire cosa succederà domani o dopodomani)