
Il Comune di Civitanova
Gestione del servizio idrico, interrogazione al sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica per fare chiarezza sull’istruttoria avviata dalla Corte dei Conti in merito alla costituzione della società di gestione unica dell’acqua.
A presentarla sono stati i consiglieri comunali di opposizione Elisabetta Giorgini, Francesco Micucci, Mirella Paglialunga, Letizia Murri, Piero Gismondi, Lidia Iezzi e Yuri Rosati a seguito dell’ accertamento della regolarità della procedura di assegnazione della concessione per la gestione del servizio idrico nei Comuni dell’Ato3 Macerata Centro Marche, ai fini della possibile rilevanza e sussistenza di un eventuale danno erariale.
In sostanza la Corte dei Conti sta verificando se il nuovo gestore unico dell’acqua sia stato creato nel modo corretto e senza sprechi di denaro pubblico. Il dubbio è che la nuova società esista solo sulla carta, mentre la gestione resti alle vecchie aziende, mantenendo troppi consigli di amministrazione e costi. Questo potrebbe andare contro la legge e creare una struttura inefficiente e costosa. Per questo la Corte dei conti ha chiesto spiegazioni ai Comuni.
«In sostanza, l’autorità ha sollevato le medesime perplessità che erano state evidenziate dal “coordinamento marchigiano dei movimenti per l’acqua bene comune” e fatte proprie da noi consiglieri durante il Consiglio comunale del 22 settembre – spiega l’opposizione – per le carenti risposte e rassicurazioni da parte dell’ assessore Claudio Morresi ci eravamo astenuti dal voto finale. Con la richiesta di chiarimenti la Procura intende accertare se, la procedura avviata dai Comuni dell’Ato 3, possa portare ad una struttura diseconomica che pure richiede un impegno di spesa significativo. In altri termini, anche la Corte Conti ritiene che lo Statuto così come approvato dai Comuni tra cui Civitanova porti ad un risultato pratico che sarebbe quello di mantenere in piedi 8 consigli di amministrazione, con altrettanti presidenti e direttori generali, cui aggiungere i 17 componenti retribuiti dei due organismi previsti dal modello organizzativo dualistico scelto dalla società consortile, con evidente dispersione di risorse economiche. Da qui la richiesta dell’autorità ad una relazione esplicativa entro 45 giorni».
Alla luce della richiesta di chiarimento arrivata dalla Corte dei Conti nell’interrogazione la minoranza chiede al primo cittadino di relazionare sui contenuti dell’assemblea del 10 dicembre e come intendono superare i rilievi mossi dalla Procura della Corte dei conti e se anche Atac abbia impegnato una somma per la consulenza volta alla costituzione della futura società consortile.
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