Emanuele Pepa, sindaco di Recanati
I Comuni del Maceratese continuano ad andare in ordine sparso sulle mozioni che le forze di centrosinistra stanno presentando in diversi consigli comunali a sostegno della causa palestinese. Mercoledì sera è stato il turno di Recanati, dove la maggioranza ha rigettato la proposta sottoscritta da Pd e Recanati Insieme.
Molto critica l’associazione Saturdays for Palestine. «La maggioranza si è compattamente limitata ad un unico intervento in dichiarazione di voto, azzerando così il dibattito ed affidando al consigliere Pierluca Trucchia la lettura di un comunicato poi ripreso e diffuso da Fratelli d’Italia Recanati e dal centro destra consiliare nel quale si legge: “Crediamo che non sia certo un Comune a dover garantire la cultura di pace in Medio Oriente, tantomeno ci risulta che vi siano relazioni con soggetti coinvolti nel conflitto attualmente. Un Comune dovrebbe piuttosto occuparsi delle esigenze concrete dei cittadini, talvolta sembra che parte dell’opposizione sia invece intenta a ragionare di temi ideologici, non certo privi di importanza o secondari ma di cui Recanati non ha competenza”. La mozione sarebbe servita ad evitare tali relazioni anche per il futuro: ci impegniamo, comunque, a verificare quanto affermato dall’amministrazione».
Il gruppo si è appellato all’articolo 4 dello statuto comunale. «Esso sancisce che “il Comune fonda la propria azione sui principi di libertà, di eguaglianza, di solidarietà e di giustizia indicati dalla Costituzione Repubblicana. Il Comune ha fra i suoi scopi prioritari il rispetto degli ideali di pace, di solidarietà e di integrazione tra le persone, i gruppi sociali e i popoli… promuove rapporti ed aderisce a forme di collaborazione, amicizia, solidarietà con enti locali di altri paesi, anche al fine di cooperare alla costruzione dell’unione europea ed al superamento delle barriere tra popoli e culture”. Quanti consiglieri comunali lo hanno presente? Una deliberazione solenne del consiglio comunale può avere la risonanza che manca a Comuni che pure hanno sottoscritto mozioni analoghe. Quanto alle richiamate esigenze concrete della cittadinanza, come cittadini recanatesi, appartenenti ad un gruppo apartitico, riteniamo che un impegno del Comune per la pace ed i diritti umani sia una nostra esigenza concreta. Concreta è anche l’esigenza di condannare un’economia di guerra che sottrae risorse ai bisogni fondamentali di tutte e tutti: salute; scuola pubblica; sicurezza sul lavoro. E dato che la maggioranza di centrodestra ha detto di condividere gli auspici alla pace, ci saremmo aspettati almeno la proposta di emendamenti alla mozione prima del voto: la mancanza di proposte in tal senso unitamente alla volontà espressa dal sindaco di non pronunciarsi sulla questione («Posso fa’ come me pare?», si è limitato ad esclamare) denotano, a nostro parere, una grave mancanza di attenzione. Continueremo, in ogni caso, con azioni di sensibilizzazione e mobilitazione nei prossimi giorni, dato che la situazione continua ad essere tragica».
«Pace in Palestina e stop ai rapporti con chi la impedisce» La mozione arriva in consiglio
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