
Elisabetta Torregiani
«Curioso vedere come un semplice documento, scaricato da internet e rielaborato con l’unico scopo di far funzionare meglio la nostra biblioteca, si sia improvvisamente trasformato in un caso politico. Il mio impegno per la città non si ferma», così l’ex assessore alla Cultura di Castelraimondo, Elisabetta Torreggiani, dopo la revoca delle deleghe dice la sua sulla vicenda. Per prima cosa sottolinea, a chi ha parlato di un suo “disagio” per la presenza di un’altra donna in maggioranza che «questa è davvero una novità per me. Ho sempre considerato la collaborazione tra donne un valore aggiunto, non certo un problema».
Poi continua «Se proprio vogliamo parlare di “insofferenze”, potrei raccontare versioni leggermente diverse — ma non è nel mio stile, quindi mi limiterò a un sorriso. C’è poi un aspetto che vale la pena ricordare: io sono stata eletta. Successivamente mi è stato chiesto di dimettermi dal mio ruolo di consigliera per assumere la forma di assessore esterno, un gesto di fiducia nei confronti del sindaco e del gruppo. Una fiducia che, a quanto pare, oggi risulta essere soltanto a senso unico. Perché è proprio grazie a quella scelta — fatta in buona fede — che oggi si può dire che “ho perso la fiducia della maggioranza”. La politica, a volte, ama i paradossi molto più della letteratura». Poi sul regolamento: «È curioso vedere come un semplice documento, scaricato da internet e rielaborato con l’unico scopo di far funzionare meglio la nostra biblioteca, si sia improvvisamente trasformato in un caso politico degno di un romanzo. La parte più divertente, se così si può dire, è che quel regolamento è stato poi approvato all’unanimità proprio nel consiglio comunale in cui è stata data la comunicazione della mia sfiducia. A volte la trama supera davvero la fantasia. Ci sono dinamiche che nascono molto lontano dagli uffici comunali, e che nulla hanno a che fare con i progetti, con i cittadini o con la realtà quotidiana. La verità è semplice: ho sempre agito con trasparenza, indipendenza e responsabilità. E quando si mantiene la schiena dritta, a volte si diventa scomodi senza nemmeno volerlo. Ribadisco però, con sincerità, che non ho nulla contro nessuno: ho lavorato bene con associazioni, commercianti, volontari, scuole e cittadini, e a loro va il mio grazie più sentito. Il mio impegno per Castelraimondo non si ferma: cambia solo la forma, non lo spirito».
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Cara Elisabetta ,hai tutta la mia solidarietà.
Un buon proseguo di carriera politica e professionale.