Caso Torregiani: «Mancata la fiducia»
Leonelli scuote il consiglio,
l’aula si infiamma

CASTELRAIMONDO - Scontro duro tra sindaco e opposizione dopo la decisione di rimuovere l’assessora alla cultura: accuse di mancata condivisione e ricostruzioni divergenti. Costantino Mariani: «Non ho ben capito cosa si imputa all’assessore». Claudio Cavallaro: «Una defenestrazione senza motivazioni reali». Nominata Valeria Lucarini con delega alla cultura

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La seduta di ieri del Consiglio comunale di Castelraimondo

di Monia Orazi

«È un atto che non avrei immaginato di dover mai fare». Con queste parole il sindaco Patrizio Leonelli ha aperto la comunicazione al consiglio comunale sulla revoca delle deleghe ad Elisabetta Torregiani, assessore alla cultura, istruzione e ambiente (leggi l’articolo). Un terremoto politico che ha scosso l’amministrazione a due anni dalla scadenza del mandato e ha acceso un duro confronto in aula.

Docente universitaria dell’ateneo di Camerino, Torregiani è stata eletta consigliere nel 2006 e assessore ininterrottamente dal 2011. Quindici anni al fianco di tre sindaci, Renzo Marinelli, Luigi Bonifazi e lo stesso Leonelli, che si sono conclusi con una defenestrazione che ha diviso maggioranza e opposizione. Leonelli ha giustificato la decisione con «una mancata sufficiente e adeguata condivisione con il sindaco, la giunta e gli uffici comunali di informazioni e iniziative relative alle deleghe conferite, determinando incomprensioni sia politiche sia gestionali».

Il sindaco ha citato in particolare un episodio: «Un assessore che fa una bozza di regolamento e corre dal capo dell’opposizione, dal capogruppo della minoranza. Tu che sei più politico di me, sicuramente avresti fatto la stessa identica cosa», ha detto rivolgendosi al capogruppo di maggioranza Costantino Mariani. Nel decreto si parla di «situazione di contrasto politico con alcuni rappresentanti della maggioranza consiliare che impedisce la prosecuzione di un proficuo confronto e mina l’indispensabile comunanza di visione politico-amministrativa». La conflittualità, secondo Leonelli, avrebbe «recato grave pregiudizio all’equilibrio politico-amministrativo, destinato a far venir meno il sostegno del gruppo politico di appartenenza».

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Il sindaco Patrizio Leonelli

Il sindaco ha precisato che «il presente provvedimento non implica alcuna valutazione sulle qualità personali o professionali dell’assessore revocato, né intende essere sanzionatorio, ma è finalizzato a garantire la serena prosecuzione del mandato amministrativo». Il capogruppo di minoranza Costantino Mariani ha fatto gli auguri alla nuova assessora Valeria Lucarini, ma ha aggiunto: «Mai avrei pensato che fossimo arrivati ad una situazione di questo tenore. Il decreto è ponderoso, ricco di argomentazioni normative e citazioni giurisprudenziali, ma quello che manca è la motivazione sostanziale. Non ho ben capito cosa si imputa all’assessore Torregiani. Se è un eccesso di autonomia, un atto di infedeltà. Si parla di molte circostanze, di gravi pregiudizi politici e amministrativi, ma se ne cita uno solo che francamente non si riconosce».

Sulla questione del regolamento della biblioteca condiviso con la minoranza, Mariani ha replicato: «C’è una leggera differenza tra inviare una mail in modo pubblico e trasparente e legiferare. I regolamenti nascono dalla cooperazione tra maggioranza e minoranza. È la stessa identica modalità adottata per il regolamento della consulta giovani insieme all’assessore Cittadini. Non vorrei costringere il sindaco a revocare le deleghe anche all’assessore Cittadini».

Durissimo l’intervento del consigliere di minoranza Claudio Cavallaro: «È la prima defenestrazione di un assessore a cui assistiamo da quando esiste l’elezione diretta del sindaco. Il problema è che sono prime volte non dovute a motivazioni reali. Non andavate d’accordo, non avete più la stessa visione. Sarebbe stato più corretto assumersene la responsabilità anche per rispetto della persona che subisce questa scelta. Voler scaricare sulla minoranza una vostra carenza di capacità di fare sintesi tra di voi è offensivo per la persona che avete mandato via, ma anche per noi». Cavallaro ha ricostruito l’episodio contestato: «Non è stato un rapporto continuativo tra l’assessore Torregiani e Mariani. Il capogruppo Mariani ha inviato all’assessore competente una bozza di regolamento, vagliata anche dal segretario. Mariani sono tre anni che chiede quel regolamento perché la biblioteca non funziona. Senza le iniziative di Mariani non si sarebbe fatto nulla, questa è la verità».

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Elisabetta Torregiani

Elena Mancinelli della minoranza ha parlato di oppressione: «Già dire che non si può discutere della revoca di un assessore che ha dato la sua fiducia a questa maggioranza, scegliendo di mettersi da assessore e quindi estromettendosi dal consiglio comunale, quando ha preso voti dal popolo, mi sembra che non si possa fare. Questa maggioranza si arroga il diritto di amministrare senza contraddittorio. Quella di oggi non è una lezione di democrazia. Sono preoccupata, sono contenta di stare da tutt’altra parte». Giuliano Lori della minoranza si è chiesto: «Dal commissariamento in avanti, maggioranza e minoranza corrono su due binari paralleli che non si incontrano mai? Se i binari corrono paralleli, il tutto va a discapito della cittadinanza».

Costantino Mariani ha voluto spendere parole nette: «Io personalmente non sono mai stato tenero con Elisabetta Torregiani, né posso dirmi suo amico. Però mi sembra paradossale dover essere io il difensore stasera di una persona che avete inserito nella vostra squadra di governo per 15 anni, che ha condiviso le vicende amministrative di questa città, che ha ricevuto la stima, la fiducia e la delega da tre sindaci diversi in quattro mandati consiliari. E adesso perché si parla con la minoranza risulta una motivazione offensiva non solo per lei, ma anche per me. La vedo come un ennesimo atto della saga dell’arroganza e mancanza di senso delle istituzioni. Esprimo la mia solidarietà personale a Elisabetta Torregiani».

Anche il presidente del consiglio comunale Luigi Bonifazi, pur prendendo atto della decisione, ha voluto ricordare: «Elisabetta ha sempre svolto le sue attività con impegno, anche successivamente al mio mandato da sindaco. Non ho mai ravvisato elementi che dovessero far presagire un epilogo di questo genere. Quando mi ha avvisato che avrebbe portato in giunta una bozza di regolamento condivisa con il consigliere Mariani, non mi sono spaventato e non ho ravvisato nulla di pericoloso per la stabilità della maggioranza. Sarebbe stato portato in giunta, condiviso, allargato alla maggioranza e poi valutato se andare in commissione. Rispetto la decisione del sindaco, prendo atto che è venuta meno la fiducia».

Leonelli ha replicato alle critiche: «Vedo che a fare le vittime siete bravi. Il rapporto fra sindaco e assessore è un rapporto sulla fiducia. Quando un assessore ne parla con altri piuttosto che con la giunta, piuttosto che con i suoi compagni di viaggio, e io le chiedo perché fai questo, non trovi più piacere a parlare con noi, non provi più niente a stare con noi. Questo non lo voglio chiamare sgarbo, però è così. Si fa con la maggioranza, i regolamenti non si fanno con la minoranza».

Renzo Marinelli, prossimo assessore regionale, ha preso la parola solo «per fare gli auguri di buon lavoro alla nuova assessora. C’erano altre situazioni che hanno portato a questo. Non doveva neanche essere fatta discussione». A sostituire Torregiani è stata nominata Valeria Lucarini, con delega alla cultura. Le altre competenze (turismo, servizi ecologici, scolastici e rapporti con le associazioni) rimangono temporaneamente al sindaco, che ha annunciato: «Per il momento rimangono nelle mie mani, poi per strada facendo vedremo come comportarci». Il sindaco potrebbe decidere di mantenere per sé le deleghe vacanti, traghettando l’amministrazione verso le elezioni comunali del 2027.

 

Rimpasto di giunta a Castelraimondo: Leonelli revoca le deleghe a Torregiani



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