
Andrea Putzu
Tanto tuonò che piovve. Dopo i veleni della campagna elettorale, con l’ex sindaco di Fermo e presidente dell’Erap (nonché compagno di partito) Saturnino Di Ruscio a puntargli il dito addosso, ecco la bomba: Andrea Putzu, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio regionale, è indagato dalla Procura della Repubblica di Ancona per falso ideologico.

Saturnino Di Ruscio
Una conseguenza proprio dell’esposto presentato da Di Ruscio, primo dei non eletti nella lista meloniana alle regionali 2020, che a fine luglio aveva reclamato l’incandidabilità di Putzu a causa di una condanna in via definitiva per falso ideologico risalente al 2018. L’esponente di Fdi aveva scritto una lettera all’indirizzo dell’allora presidente del consiglio regionale Dino Latini e la questione aveva agitato le acque in piena campagna elettorale, senza che però nulla impedisse all’uomo forte di Fratelli d’Italia nel Fermano, uno dei meloniani della prima ora, di ricandidarsi alle regionali ottenendo un grande risultato nella lista fermana di Fdi con ben 6.005 preferenze, secondo in tutta la circoscrizione dietro solo al “campionissimo” Paolo Calcinaro.
La notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati ha iniziato a circolare nella serata di ieri, ma è stato lo stesso Putzu a confermarla stamattina di buon’ora. «Non posso non rilevare e, permettetemi l’ironia, complimentarmi per come informazioni coperte dal più stretto riserbo investigativo siano misteriosamente trapelate e prontamente offerte in pasto ai social, al solo scopo di riproporre la gogna alla quale sono stato più volte esposto in campagna elettorale – tuona Putzu – sappiamo bene che la ricerca dello scoop a tutti i costi, unico modo per avere attenzione e like, è purtroppo un problema del nostro Paese. Scopro sempre dai social che vengo denunciato dal signor Saturnino Di Ruscio con conseguente ed obbligata iscrizione nel registro degli indagati. Sono quindi indagato come qualsiasi cittadino che viene denunciato, notizia nota da tempo, visto che oramai le querele prima si annunciano sui social poi si presentano nelle sedi competenti. Sono dispiaciuto nel notare la strumentalizzazione che viene fatta in questa vicenda per attaccarmi politicamente, ma sono sereno perché so di non aver commesso alcun reato. Ho il massimo rispetto nelle istituzioni e nella magistratura, sono un garantista, lo sono sempre stato e sempre lo sarò, e non in base al colore politico dell’indagato. Lo sono stato anche per Matteo Ricci, perché indagato non significa colpevole come qualcuno vorrebbe fare credere. Sono certo che la Procura farà correttamente il suo lavoro e potrà constatare che le accuse che mi hanno rivolto sono prive di fondamento. Ho sempre servito le istituzioni con rispetto e continuerò a farlo, con la serenità di chi sa di aver agito nel giusto. Nel merito saranno i miei avvocati a rispondere nelle sedi opportune e certamente non sui social, perché bisogna sempre ricordarsi che la giustizia è una cosa seria e va sempre rispettata».
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· Informazione libera, si chiamano notizie, in una democrazia , chissà, , forse, oltre a non sapere che avrebbe dovuto dichiarare di essere stato condannato, non sa neppure cosa significhi : informazione libera in una democrazia. Nella sua dichiarazione in difesa inanella diverse cose non vere e che a forza di non dire la verità alla fine si incarta.
Sarà un giudice a dire se c'è reato o no. Sono certo che Putzu dimostrerà la sua buona fede. Ma era opportuno nominarlo Capogruppo di Fdi in Regione? Non sarebbe stato meglio evitare di nominarlo aspettando che la Giustizia facesse il suo corso? Acquaroli che dice? Immagino che Acquaroli sia stato determinante per l'indicazione del Capogruppo.
Non si doveva sapere..?? ...Che personaggi squallidi
Ma chi è Putzu?
Flagelli d'Italia e delle Marche
Qua c è Putzu de bruciato..
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Era quello con più manifesti elettorali.