
Uno dei portavalori assaltato
Un encomio per le guardie giurate che hanno sventato la rapina ai portavalori in A14. A chiederlo il sindacato Ugl Sicurezza Civile. Una richiesta rivolta ai prefetti e questori di Macerata e Ancona, e ai comandanti provinciali dei carabinieri delle due province. Il sindacato chiede l’encomio ai dipendenti dell’istituto di vigilanza Vedetta 2 Mondialpol Sps che lunedì erano nei portavalori durante l’assalto in A14, a pochi chilometri dal casello di Porto Recanti.
I banditi, con una Maserati Ghibili e altre due auto, avevano affiancato i portavalori e poi avevano sparato con dei Kalashnikov. Le guardie giurate avevano reagito «con prontezza e rigoroso rispetto delle procedure, proteggendo i beni affidati e mettendo a rischio la propria incolumità» dicono dal sindacato.

La proposta di encomio è estesa anche agli operatori della centrale operativa che «hanno gestito l’emergenza con rapidità e sangue freddo – proseguono dal sindacato -, attivando le procedure previste e contribuendo a salvaguardare l’incolumità dei colleghi e i beni dei clienti».

La Maserati utilizzata dai banditi
Fabrizio Bonilli, referente per le Marche della Vedetta2 Mondialpol che è intervenuto sul posto della rapina 30 minuti dopo il colpo, ha raccontato a Cronache Maceratesi le testimonianze raccolte dagli operatori in servizio (clicca qui): «I rapinatori indossavano maschere bianche col sorriso come quella del film V per Vendetta, tute bianche e giubbotti antiproiettile, erano otto-dieci persone. Hanno sparato forse una trentina di colpi a motore e gomme dei furgoni per riuscire a bloccarli ma l’abbinamento tra addestramento delle nostre guardie giurate e blindatura dei mezzi è quello che ha fatto desistere i rapinatori che sono fuggiti senza prendere nulla. Li ho trovati arrabbiati. Stanno tutti bene».

Carabinieri e scientifica al Green garden
Carlo Oligno, segretario Ugl Sicurezza civile Ancona e promotore dell’iniziativa, conclude: «Questi colleghi hanno dimostrato cosa significa professionalità in condizioni estreme. Chiediamo un encomio ufficiale che riconosca pubblicamente il loro coraggio e il valore di procedure che, quella notte, hanno fatto la differenza: un servizio reso oltre il dovere e con alto senso di responsabilità».

La banda durante l’assalto
Sul posto sono intervenuti carabinieri e polizia, a cui Ugl «esprime un ringraziamento per il pronto intervento e la collaborazione istituzionale».
In tre sono finiti in manette Savino Pugliese, 43 anni, Giuseppe Rubbio, 51, e il 56enne Savino Costantino, l’uomo che è rimasto ferito ad un polpaccio durante lo scontro a fuoco con le guardie giurate. Sono accusati a vario titolo di tentata rapina, il concorso in tentato omicidio, l’interruzione di pubblico servizio e il concorso in porto di armi da guerra ed esplosivi. Ieri si è svolta la convalida dell’arresto. Il gip Enrico Pannaggi del tribunale di Macerata ha confermato il carcere per tutti e tre. Intanto proseguono le ricerche del resto del commando. A coordinare le indagini il pm Enrico Barbieri.
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Ha ragione ....hanno avuto un bel sangue freddo sventando il colpo.
Meritano un premio in denaro
Gli stipendi sono troppo bassi devono aumentare . Le guardie giurate si meritano l 'encomio. Sono brave persone e padri di famiglia che tutti I giorni dimostrano la loro professionalità.
Non capisco perché premiarli hanno fatto il loro lavoro.. ogni giorno medici salvano vite operai costruiscono case, ma non mi sembra che gli diamo lencomio.. ricordo che questi ragazzi sono stati assunti proprio perché potresti succedere queste cose lencomio lo darei al signore del vivaio, che nonostante tutto a Soccorso, il malvivente
Visto che l'encomio va a tanti parassiti, questi ragazzi se lo strameritano assieme all'aumento dello stipendio.
Un encomio è una portata in giro così non sborsano soldi
Io gli consegnavo anche il furgone,
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Condivido la proposta dell’encomio.
Encomio ampiamente meritato!! Credo che anche un premio in denaro non sarebbe fuori luogo.Grazie a quei coraggiosi agenti!
Il pensiero corre al periodo dell’emergenza Covid quando gli operatori sanitari erano chiamati angeli, eroi ed alcuni insigniti del titolo di Cavaliere della Repubblica. Oggi sputati , aggrediti e trattati come mendicanti dall’ultimo rinnovo contrattuiale.