Un laboratorio per dire ‘no’ alla droga

MACERATA - L'incontro si è svolto oggi in piazza della Libertà. Si è parlato anche di truffe, violenza sessuale, immigrazione e rispetto per le forze dell'ordine

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L’incontro di oggi in piazza della Libertà

Lotta allo spaccio, violenza sulle donne e truffe: questi i temi al centro del laboratorio della cultura della prevenzione della sezione di Macerata dell’Associazione nazionale della polizia. Il progetto è insieme al gruppo di volontariato. Tra i temi anche il rispetto delle forze dell’ordine e dell’immigrazione. 

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Oggi in piazza della Libertà a Macerata accanto al gazebo dell’associazione si sono dati appuntamento esperti nelle singole tematiche e dopo il saluto istituzionale degli assessori Katuscia Cassetta e Paolo Renna, e quello fatto pervenire dal questore Luigi Mangino, hanno preso la parola Giuseppe Bommarito, presidente dell’associazione “Con Nicola oltre il deserto dell’indifferenza”, Gianni Giuli capo dipartimento per le dipendenze e Angela Raimondi per anni in servizio presso la Squadra mobile di Macerata. Giorgio Iacobone dell’Anps ha sintetizzato le importanti considerazioni espresse nella necessità di informazione continua, nella occupazione di spazi e nell’ascolto superando la fretta del quotidiano.

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E’ intervenuto anche il prefetto Giovanni Signer, che dall’alto della sua esperienza sulla criminalità ha posto l’accento di come la droga sia un fenomeno deleterio per chi ne fa uso, per i pusher specie stranieri indotti allo spaccio e per l’economia sana avvelenata dal riciclaggio della criminalità organizzata che trova in essa il più elevato introito.
Emozionante l’intervento di Arturo Angelozzi, nel parlare del figlio Gianluca, morto nel corso di un’indagine antidroga con Leonardo Caucci entrambi in servizio alla squadra mobile.

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Il prefetto Giovanni Signer

La tematica dell’immigrazione è stata affrontata da Roberta Lamonaca dell’ufficio immigrazione della questura, da Giuliana Sottile, con l’unico figlio a Londra, sposato con una vietnamita ed Emanuela Fusari della Caritas, accompagnata da due ospiti Mustafà del Gambia, che ha raccontato il suo viaggio da casa a Lampedusa durato 2 anni, e Roky nigeriano da 8 anni in Italia. «Tre testimonianze che hanno evidenziato l’importanza della conoscenza e del dialogo per superare le riserve mentali e vivere le diversità come valore aggiunto» dicono gli organizzatori.

Per le truffe Antonietta Marcantonio ha illustrato il tentativo ai suoi danni fatto col nuovo sistema della finta strisciata sulla fiancata , un caso poi dimostrato in concreto da Giorgio Iacobone sulla sua auto.
Importante la testimonianza anche di Leonardo, uno studente universitario che ha parlato delle truffe online. L’incontro si è concluso con il ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito al successo dell’incontro: il commissario Matteo Falzetti, Alberto Ciarlantini, Maurizio Menchi; Gerardo e Sandra Rizzo, Gabriele Bartoli, Veros Bartoloni, il maestro fotografo Riccardo Vallesi, Ivano Pandolfi, Alberto Bonfigli e Giorgio Marcolini.



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