Cisl, Ferracuti e Fumarola sul palco:
«È tempo di un nuovo Patto sociale»

LAVORO - Gaza, crisi industriale e sfide regionali al centro dell’incontro con i quadri sindacali a San Benedetto. La segretaria nazionale: «Servono risposte concrete, non populismo»

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«Insieme, possiamo farcela»: con queste parole il segretario regionale della Cisl Marche Marco Ferracuti ha aperto l’incontro con i quadri del sindacato al Palariviera di San Benedetto, appuntamento concluso dalla segretaria generale nazionale Daniela Fumarola. Un momento di riflessioni e proposte, che ha spaziato dallo scenario internazionale fino alla politica industriale regionale. Ferracuti ha esordito con un focus sul dramma umanitario in Medio Oriente: «Cosa posso fare io per Gaza? Sostenere la popolazione civile con la raccolta fondi organizzata da Cisl per sostenere interventi della Croce rossa a Gaza e in Cisgiordania. Oltre alle parole, servono gesti concreti. Non abbiamo condiviso per questo il ricorso compulsivo allo sciopero, sia chiaro però chi aderisce merita sempre rispetto».

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Marco Ferracuti e Daniela Fumarola

Ha quindi toccato i temi dell’attualità politica regionale: «Le elezioni hanno visto la vittoria piuttosto netta di Francesco Acquaroli, al netto di questo è chiaro a tutti che il partito uscito vincitore è quello dell’astensionismo visto che ha votato il 50.1% degli aventi diritto». Al centro del suo intervento, però, è stato il tema del lavoro: «Le analisi congiunturali evidenziano un fattore critico con il quale da tempo stiamo facendo i conti: la riduzione costante di due indicatori fondamentali per la nostra regione quali la produzione industriale e le esportazioni, queste ultime anche a causa del conflitto russo-ucraino. Non mancano settori che manifestano maggiore dinamicità e prospettive migliori, come quello alimentare, la meccanica, il legno e mobile, la chimica e la farmaceutica».

E ancora: «È necessario produrre un impegno speciale sulla contrattazione, come dimostra la vertenza delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici. Dopo mesi di stallo è ripartita la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale». Tra le strategie indicate: «Un contributo importantissimo può provenire dal tavolo regionale per la politica industriale delle Marche. È fondamentale che il coordinatore della struttura di missione della Zes vi partecipi, così da contribuire a far sì che tutte le risorse destinate alle Marche, a prescindere dalla loro origine regionale, statale o comunitaria. Il tavolo è il luogo in cui elaborare la strategia industriale regionale».

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Ferracuti ha ricordato anche alcuni risultati ottenuti dalla Cisl: «l’integrazione pubblica dell’aumento delle rette a carico degli ospiti delle residenze sanitarie e la busta paga pesante, una battaglia storica di cui siamo fieri». E ha concluso citando Don Milani: «Come ricordava Don Lorenzo Milani, “ho imparato che il problema degli altri è anche il mio. Trovarne una via d’uscita comune è politica. Cercarla da soli è avarizia”. Questa è la nostra missione, il senso del nostro impegno. Insieme, possiamo farcela». A chiudere l’incontro la segretaria generale nazionale Daniela Fumarola: «Abbiamo bisogno di ascoltare senza cadere in derive populiste, questa è la Cisl. Le persone hanno bisogno di risposte concrete, non di essere strumentalizzate».

Sul fronte del lavoro, ha ribadito: «Penso che aver conquistato nelle Marche il tavolo di confronto per le politiche industriali è un fatto positivo, come è positivo l’arrivo della Zes che in altri territori ha già prodotto risultati eccellenti». E ha rilanciato: «Ci sono divari territoriali, di genere. I salari devono essere contrattati, quindi per noi non ci può essere un’invadenza della legge sulle questioni lavoristiche. Bisogna includere nella contrattazione quei lavoratori e quelle lavoratrici che ancora magari ne hanno una un po’ più debole oppure non ce l’hanno perché gli viene applicato un contratto in dumping. Il banco di prova sarà la manovra finanziaria, che dovrà essere il primo passo verso un Patto sociale».

In tale direzione: «Il tema di un accordo su produttività e salari che porta con sé l’esigenza di fare un grande investimento in formazione e innovazione, dando protagonismo alla contrattazione e alla partecipazione per forme di flessibilità buone e negoziate». L’obiettivo è un’intesa più ampia: «Il nucleo di un più generale accordo che metta al centro misure fiscali volte a sostenere il ceto medio, a partire dallo sgravio Irpef sulla seconda aliquota e dalla defiscalizzazione delle tredicesime per lavoratori e pensionati». E infine: «Maggiori risorse sulla sanità, politiche d’inclusione per donne e giovani, più risorse per la non autosufficienza, pieno utilizzo del Pnrr sulle infrastrutture materiali e immateriali».



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