Estorsioni hot, le accuse cadono:
42enne condannato per ricettazione

SAN SEVERINO - Oggi la sentenza al tribunale di Macerata. L'uomo era accusato di aver chiesto soldi per non pubblicare riprese di videochiamate su Facebook e Instagram. Per due dei capi di imputazione è stato prosciolto

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Fifa-tribunale-Macerata-4-325x205di Alessandro Luzi

Cadono le accuse di estorsione, condannato per ricettazione a un anno e 7 mesi, prosciolto per due capi d’imputazione. Questa la sentenza del Tribunale di Macerata per un 42enne accusato di aver registrato delle videochiamate hard fatte sui social per poi chiedere soldi a tre uomini per non pubblicare i file. Oggi i giudici hanno riqualificato due contestazioni di estorsione in ricettazione e una tentata estorsione in tentata ricettazione.

Condannato a un anno, 7 mesi e 1.500 euro di multa Michele Russo, residente a Pescara. All’imputato venivano contestate anche due estorsioni, da cui è stato assolto «per non aver commesso il fatto».

I primi tre episodi contestati dall’accusa sarebbero avvenuti l’8 il 9 e il 10 novembre 2021 a San Severino. Con un profilo falso di donna, dice l’accusa, avrebbe contattato una persona per fare una videochiamata hot e quest’ultimo si sarebbe spogliato. A quel punto il 42enne avrebbe costretto l’uomo a fare due ricariche da 500 e 495 euro. Se non lo avesse fatto, prosegue l’accusa, avrebbe minacciato l’uomo di pubblicare i video.

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L’avvocato Giuseppe Caruana

Cosa che secondo l’accusa si sarebbe ripetuta anche il giorno successivo, quando il 42enne avrebbe chiesto all’uomo un bonifico di 5mila euro per non pubblicare le registrazioni delle videochiamate (per queste due contestazioni l’imputato è stato assolto). Il giorno dopo il 42enne, per non diffondere i video, avrebbe chiesto alla stessa persona un bonifico di 10mila euro ma stavolta l’uomo si sarebbe opposto.

Dal 2016 fino a novembre 2022, dice l’accusa, l’imputato avrebbe contattato un’altra persona con un profilo falso diverso sempre per fare videochiamate hard. Per non pubblicare le registrazioni, il 42enne avrebbe costretto l’uomo a fare bonifici mensilmente per una cifra tra i 600 ed i 900 euro.

Un uomo sarebbe stato contattato dal 42enne, stavolta tramite profilo falso su Instagram. Dopo averlo indotto a farsi inviare videomessaggi hard, dice l’accusa, avrebbe chiesto all’uomo un bonifico di 2mila euro per non pubblicare le immagini. Cosa che sarebbe avvenuta il 2 dicembre. L’imputato è stato difeso dall’avvocato Giuseppe Caruana.



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