Andrea Foglia con i sacchetti riempiti durante la passeggiata
Esce per una passeggiata con il cane, rientra con due sacchi di plastica di rifiuti abbandonati per strada. E’ stata questa l’anomala domenica di Andrea Foglia, fisioterapista e promotore sociale, coordinatore del tavolo per il benessere dei giovani che ieri per qualche ora si è trasformato in operatore ecologico.
Un’urgenza che ha sentito dopo aver visto come era ridotto il quartiere residenziale di Villa Eugenia. E dire che si tratta di una zona residenziale solitamente ben curata.
Ma la realtà è stata diversa, forse complice anche il vento, la strada era piena di bottiglie, lattine, sacchetti. Un panorama che strideva con la coscienza civica e così Foglia si è rimboccato le mani, è andato a casa e munito di quanti e due sacchetti del blu ha raccolto chili e chili di sporcizia lasciata in giro.
Ha condiviso poi quanto fatto sulla sua pagina Facebook mostrando il “bottino” di rifiuti ritrovati in meno di 800 metri, non tanto per “vantarsi”, quanto, al contrario, per sottolineare il suo rammarico rispetto alla sensibilità della comunità e, sperando in ravvedimenti.
«Una partita quasi persa – scrive Foglia – ma arrendersi non è compatibile con la coscienza di un adulto che vuole essere adulto, mi disturbava l’idea di rimanere in silenzio. Questi due sacchi pesano molto più del loro contenuto: raccontano una sconfitta collettiva, di tutti, nessuno escluso – spiega – degli adulti “immaturi” che producono degrado, ma anche di quelli sensibili, che si indignano ma dovrebbero fare di più. La consapevolezza non basta: serve l’impegno quotidiano».
E poi anche un monito alla politica che spesso trasforma la «cura dell’ambiente a tema da calendario, confinato in una “giornata ecologica” all’anno. Deve diventare un pilastro costante delle politiche pubbliche, educative, urbanistiche e culturali – prosegue – Non voglio essere complice silenzioso del degrado che lasceremo ai nostri figli. Le microplastiche non sono un problema astratto: sono nel suolo, nell’acqua, nell’aria, dentro di noi. Continuo le mie battaglie, forse piccole, ma necessarie. Perché questa è una partita che sembra quasi persa, ma che vale ancora la pena giocare».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Da ciclista vedi da vicino cosa viene abbandonato sul ciglio stradale.Se anni addietro si vedevano i sacchetti dell’ immondizia, oggi sono bottiglie di plastica e di birra, immancabili i bicchieri di un noto te e le lattine delle bevande energetiche. Ciò dimostra che proprio i nostri figli sono quelli che hanno meno a cuore il mondo dove vivranno.