Caso Putzu, Dino Latini annuncia:
«Via libera alla procedura
per valutare l’incandidabilità»

DOSSIER - Il presidente del Consiglio regionale l'ha annunciato nelle comunicazioni in apertura della seduta odierna: il voto dell'Ufficio di presidenza ieri a maggioranza. «Una volta avviato l’iter, si procederà all'istruzione della pratica e all'assunzione dell'eventuale atto da proporre all'assise»

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Andrea Putzu

«L’ufficio di presidenza ha deciso a maggioranza di avviare la procedura richiedendo tutta la documentazione necessaria e nel rispetto delle norme regolamentari vigenti in materia». Le parole del presidente del Consiglio regionale Dino Latini confermano: andrà avanti l’iter per accertare la posizione di Andrea Putzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, accusato dal collega di partito ed ex sindaco di Fermo Saturnino Di Ruscio di essere stato eletto nel 2020 nonostante fosse incandidabile a causa di una condanna per falso ideologico risalente a due anni prima. Di Ruscio era risultato il primo dei non eletti nella lista di Fdi.

«Ieri l’ufficio di presidenza del Consiglio regionale si è riunito per valutare e decidere il ricorso per l’incandidabilità di un consigliere regionale – ha aggiunto Latini parlando in apertura della seduta odierna dell’assise – una volta avviato l’iter, si procederà all’istruzione della pratica e all’assunzione dell’eventuale atto da proporre al consiglio regionale».

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Dino Latini, presidente del Consiglio regionale

A rischio non c’è ovviamente la posizione attuale di Putzu, fedelissimo di Acquaroli e Meloni e uomo forte di Fdi nel Fermano, oggi assente in aula, visto che la legislatura volge al termine, ma la validità di tutti gli atti approvati dal consiglio regionale, con il rischio di un vero “cataclisma istituzionale” su tutti gli atti dell’ultimo quinquennio.

Sulla questione è intervenuta la lista Avanti, che sostiene Matteo Ricci: «Non ci preoccuperemo di  criticare il ricorso agli strumenti ed istituti processuali che egli attingerà per giungere all’obiettivo della ricandidatura.

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Saturnino Di Ruscio, oggi presidente Erap

Tuttavia, alcune questioni di natura strettamente politica sorgono spontanee alla mente in relazione a tale vicenda così poco edificante e possono riassumersi nella seguente domanda: ci si può fidare di colui il quale per favorire la propria parte politica abbia attestato il falso?dicono Massimiliano Bianchini, Mirco Cesaretti, Ivo Costamagna, Cora Fattori, Giuseppe Gambioli, Mario Paglialunga e Tiziano Sorrentino Sorrentino – questa domanda la rivolgiamo agli elettori del Fermano e delle Marche, non al consigliere Putzu che già si è dato risposta positiva, avendo egli dichiarato che non poteva sapere di essere stato condannato perché i certificato penale non riportava la condanna grazie al beneficio della non menzione, ricevendo in questo pieno appoggio e sostegno dal proprio partito. Per quanto ci riguarda quando nel corso della campagna elettorale sentiremo i partiti di destra ed in particolare il consigliere Putzu, invocare la certezza della pena e il carcere per la tutela della società sapremo che non dicono sul serio, almeno per ciò che li riguarda».

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