Acquaroli schiera il tridente:
lunedì arrivano Meloni, Tajani e Salvini.
Il Pd: «Mossa quantomeno inopportuna»

REGIONALI - La premier e i due vice ad Ancona per «un momento istituzionale per confrontarci sui progetti di sviluppo per la nostra Regione», ma per i dem Irene Manzi e Augusto Curti è solo «una passerella elettorale più che un momento di confronto»

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Giorgia Meloni e Francesco Acquaroli

Il tridente di Governo sarà lunedì nelle Marche. La premier Giorgia Meloni e i vice Antonio Tajani e Matteo Salvini incontreranno ad Ancona, all’auditorium della Mole, il governatore Francesco Acquaroli. Ufficialmente, secondo quanto riferisce lo stesso presidente della Regione, sarà «un momento istituzionale per confrontarci sui progetti di sviluppo per la nostra Regione», ma è chiaro che il timing della visita, con la campagna elettorale per le regionali di fine settembre sempre più nel vivo, sia tutt’altro che casuale.

Proprio su questo batte il Pd con i deputati Irene Manzi e Augusto Curti, che criticano la mossa del centrodestra ritenendola quantomeno inopportuna. «È legittimo e opportuno organizzare una simile iniziativa istituzionale in piena campagna elettorale per le elezioni regionali delle Marche? – rimarcano Manzi e Curti – secondo quanto stabilito dalla normativa vigente “tutte le pubbliche amministrazioni, nel periodo intercorrente tra la data di convocazione dei comizi elettorali e la chiusura delle operazioni di voto, non possono svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale e indispensabili per l’efficace svolgimento delle proprie funzioni”. Un’iniziativa pubblica con ingiustificati toni celebrativi e in presenza dei massimi esponenti del governo rischia di trasformarsi in una passerella elettorale più che in un momento di confronto istituzionale, con evidenti ricadute sull’imparzialità che le istituzioni devono mantenere durante la fase della campagna elettorale. L’esecutivo, che dovrebbe rappresentare tutti i cittadini e non una parte politica, ha il dovere di non interferire nel corretto svolgimento del processo democratico regionale. È legittimo domandarsi se l’obiettivo dell’evento sia davvero quello di illustrare interventi strutturali o piuttosto quello di sostenere un candidato in corsa. Riteniamo che il rispetto delle istituzioni e della normativa vigente imporrebbe di non tenere questa iniziativa. Purtroppo dobbiamo registrare con grande dispiacere e rammarico che la destra si ricorda delle Marche solo in occasione delle elezioni».

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