Emanuele Fammilume
di Francesca Marsili
«Siamo tra quel centinaio di nuclei familiari di Tolentino che lo scorso anno non hanno presentato la domanda per il Cas entro il termine stabilito, ma non è stata negligenza, non siamo stati adeguatamete informati dal Comune». Così Emanuele Fammilume che si trova a continuare a pagare il mutuo per una casa che ha dovuto lasciare per il terremoto e ora ad aggiungersi c’è anche il Cas.
Secondo Fammilume «gli altri comuni, che ho sentito, dicono di non avere avuto problemi di questo tipo perché hanno contattato direttamente gli aventi diritto». Per questo si rivolge al sindaco Mauro Sclavi: «Chiedo che mi vengano rimborsati i nove mesi di contributo di autonoma sistemazione che non sono stati erogati, dal 6 luglio del 2024 fino al 31 marzo 2025». Fammilune ha deciso di parlare pubblicamente perchè: «nonostante abbia informato adeguatamente l’amministrazione circa la mia situazione, non ho avuto alcuna risposta in merito» dice. A generare il problema la scadenza per la richiesta del rinnovo del contributo: «che dal sisma del 2016 è sempre stata annuale – continua Fammilune -, ma nel 2024 è stata anticipata ad 8 mesi. Solitamente era attorno al mese di novembre, nel caso di specie invece il periodo è stato anticipato a marzo perciò non si può dare per scontato che si venga a conoscenza dei cambiamenti soprattutto qualora non siano adeguatamente diffusi».
Mancanza di comunicazione da parte dell’ente quindi proprio in relazione al cambio della data di scadenza. «Questo aspetto – sottolinea – è stato lo stesso per tutti i comuni terremotati, ma in questi ultimi le amministrazioni comunali hanno posto in essere tutte le azioni possibili affinché la cittadinanza fosse adeguatamente informata, così da evitare le problematiche che invece sono sorte a Tolentino».
Danni per il terremoto a Tolentino
Fammilume dice di volerci mettere la faccia «a tutela non solo della mia situazione, ma anche di tutti gli altri che come me hanno avuto lo stesso problema. Abbiamo aspettato tanto perché capiamo che i tempi amministrativi non possano combaciare con quelli dei privati, ma abbiamo una famiglia sulle spalle e un mutuo da pagare: la nostra richiesta non è pretestuosa, ma nasce dalla volontà di far valere un nostro diritto sacrosanto, nostro come delle circa 100 persone che hanno avuto lo stesso problema».
Entra nel dettaglio della vicenda: «Nel primo colloquio avuto con il sindaco la risposta è stata che non avrebbe potuto fare niente perché la legge glielo impediva. Poi ho appreso per il tramite di una mozione presentata in Consiglio comunale dalla consigliera Silvia Luconi che i cittadini con la mia stessa problematica erano molteplici, un centinaio circa. La richiesta della consigliera era che il primo cittadino rivedesse tutte le domande caso per caso, anche perché la perdita del contributo non era dovuta a negligenza, ma da assoluta buona fede. Il sindaco aveva preso l’impegno di farlo, ma quelle parole sono rimaste solo parole. Ho inviato una pec, rappresentando le motivazioni e non è stata data alcuna risposta». Prosegue dicendo che durante le varie interlocuzioni: «Ci hanno addossato ogni responsabilità, ma non si è trattato di negligenza. Dovrebbero sapere che se si avvicendano norme su norme il dovere di un sindaco e della sua amministrazione è renderle più chiare e accessibili a tutti». E fa una riflessione: «Ci sarà pure chi con il terremoto ci ha marciato, ma preghiamo tutti di fare le dovute distinzioni tra chi lo ha fatto e chi invece lo ha subito pesantemente ed il contributo per il disagio abitativo non lo utilizza per fare le vacanze, ma per pagare la rata dell’affitto».
È vero è successo anche a mia madre....cambiano di continuo e mi hanno risposto che io mi devo informare e a chi chiedo? Poi perché chiedere se non hai idea di questi cambiamenti! Pazzesco!!!!!
Sono nove anni che prendete il CAS novembre anni che vi lamentate ,per chi non ha mai preso niente e deve pagare affitti altissimi proprio perché c'è la speculazione sul CAS che dovrebbe fare o dire ......BASTA!!!!
TRANQUILLO PORTA LA RESIDENZA ALLA RANCIA È TUTTO GRATIS
La legge NON ammette ignoranza.
E comunque, ci sono comuni che non informano per niente.
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