Il sindaco di Appignano, Mariano Calamita
«Non è questo il modo di fare politica né tantomeno quello di fare opposizione». È la critica del sindaco di Appignano, Mariano Calamita, nei confronti delle polemiche sollevate dal consigliere di minoranza Luca Buldorini.
La vicenda risale al 16 aprile scorso, quando «il consigliere Buldorini – dice Calamita – aveva avanzato presunte “gravi irregolarità, violazioni normative, procedurali e istituzionali” nella convocazione del consiglio comunale, sostenendo il mancato rispetto dei termini per la consultazione del rendiconto di bilancio 2024. Tali accuse, tuttavia, sono state smentite in via definitiva già nel successivo Consiglio del 9 maggio, durante il quale è stato approvato il documento contabile, sbloccando importanti fondi per opere pubbliche e interventi sociali a beneficio della cittadinanza, precedentemente ostacolati proprio da manovre dilatorie dell’opposizione».
Calamita tiene a ribadire che «attraverso approfondite verifiche interne, l’amministrazione ha dimostrato il pieno rispetto delle normative vigenti, rilevando come le critiche del consigliere si basassero su riferimenti normativi inesistenti, abrogati o applicati in modo erroneo. Nonostante ciò – rimarca il sindaco -, il consigliere Buldorini ha insistito nel perseguire una battaglia pretestuosa, inoltrando una formale istanza alla Prefettura di Macerata, chiedendo l’annullamento straordinario ex art. 138 del Tuel della delibera di approvazione del bilancio, strumento eccezionale riservato a casi di gravità istituzionale».
Luca Buldorini
Nel corso della seduta del Consiglio, il sindaco Calamita ha letto integralmente la comunicazione ufficiale della Prefettura di Macerata, che ha confermato l’insussistenza giuridica delle richieste avanzate dall’opposizione. «Nel documento si specifica che il Ministero dell’interno Dipartimento per gli affari interni e territoriali – Direzione centrale per le autonomie, si è pronunciato sulla insussistenza delle condizioni per l’applicazione alla fattispecie prospettata dell’Istituto dell’annullamento straordinario. La Prefettura ha inoltre ribadito, citando un parere del Consiglio di Stato, che l’annullamento straordinario è attivabile solo per garantire l’unità politico-amministrativa della Repubblica, principio estraneo alla questione sollevata».
Ecco allora l’affondo finale del primo cittadino: «In sostanza, il gruppo di opposizione, nella persona del capogruppo Buldorini, ha invocato, senza alcuna verifica preventiva delle condizioni giuridiche che erano necessarie per avviare il procedimento in questione e quindi con grande superficialità, un provvedimento abnorme e sproporzionato, senza minimamente considerare l’enorme aggravio che tale suo ricorso ha comportato per l’amministrazione comunale. Un’azione – precisa il sindaco – che ha costretto l’ante a predisporre una ingente mole di atti e documenti, rallentando l’attività amministrativa e, soprattutto, gravando pesantemente sulle casse comunali e quindi dei cittadini per i numerosi pareri e le risorse impiegate. Riteniamo che non sia questo il modo di fare politica né tantomeno quello di fare opposizione. Un comportamento che contrasta in modo stridente con quanto invece ogni volta dichiarato dal consigliere di minoranza, ovvero che la sua azione tende a dare trasparenza. La trasparenza si fa con la correttezza e il rispetto delle istituzioni, non con ricorsi e azioni infondate che generano solo costi e rallentamenti per la comunità».
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Buldorini che ne dice?