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Nuova cabinovia, partono i lavori:
operazione da 16 milioni di euro.
Le ruspe demoliscono la seggiovia

USSITA - Collegherà Frontignano al Canalone e al rifugio Cornaccione. Il sindaco Silvia Bernardini: «Finalmente dopo anni di carte, riunioni, incontri, e discussioni siamo arrivati ad iniziare. Opera concepita per offrire agli appassionati una fruizione della montagna più sicura, inclusiva ed ordinata, e soprattutto in tutte le stagioni»

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Ussita, il Canalone

di Monia Orazi

Ussita, il Canalone è sempre più vicino, al via i lavori per la nuova cabinovia di Frontignano: investimento complessivo da 16 milioni con fondi Pnrr per gli impianti sciistici. Sono partiti i lavori di cantierizzazione per la realizzazione della nuova cabinovia che collegherà Frontignano al Canalone e al rifugio Cornaccione, il più alto di tutti a 1950 metri. Le ruspe sono già all’opera per rimuovere le vecchie seggiovie.

«Finalmente dopo anni di carte, riunioni, incontri, e discussioni, siamo arrivati ad iniziare i lavori di cantierizzazione del nuovo impianto del Canalone – ha annunciato il sindaco di Ussita Silvia Bernardini -. I lavori per la preparazione del cantiere prevedono in primis la rimozione della vecchia seggiovia biposto ad ammorsamento fisso “Arboretti – Malghe del Cornaccione” e come possiamo vedere procedono velocemente».

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Silvia Bernardini, sindaca di Ussita

Il sindaco Bernardini ha illustrato la portata complessiva dell’intervento, che va ben oltre la semplice sostituzione degli impianti: «Dopo un lungo iter burocratico ed amministrativo la riqualificazione dell’area del Canalone della stazione turistica di Frontignano è finalmente arrivata ai nastri di partenza: un’opera concepita per offrire agli appassionati una fruizione della montagna più sicura, inclusiva ed ordinata, e soprattutto in tutte le stagioni. Nei giorni scorsi è avvenuta la consegna parziale dei lavori di smantellamento delle due seggiovie “Selvapiana” e “Cornaccione”, a servizio del settore del Canalone e della quadriposto “Ginepro” a servizio del settore Saliere», ha precisato il sindaco.

La decisione di optare per una cabinovia invece che per altri tipi di impianti risponde a precise esigenze di sostenibilità e inclusività. «La scelta ricaduta sulla cabinovia è stata dettata soprattutto dalle esigenze di destagionalizzazione ed inclusività, con un impianto opportunamente dimensionato per una pressione sostenibile sull’area servita» spiega Bernardini. L’utenza che potrà beneficiare dell’impianto sarà molto più ampia rispetto alla sola categoria degli sciatori, permettendo di valorizzare un territorio che offre «un panorama unico dal Monte Bove» e la possibilità di trascorrere giornate in «un ambiente naturale di pregio».

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L’entusiasmo è condiviso anche da Francesco Cangiotti, gestore degli impianti sciistici di Frontignano: «Un’opera che segnerà il vero rilancio di Frontignano tornando ad essere la prima stazione delle Marche, con una continuità di giorni di neve sul canalone che superano i 90 giorni, e un utilizzo dell’impianto in tutte le stagioni. Avanti tutta così, noi faremo il massimo per valorizzarla e renderla sempre operativa».

Il progetto prevede la demolizione di tre impianti di risalita obsoleti – le seggiovie Om05 (Vallone di Selvapiana), Om07 (Arboretti–Malghe del Cornaccione) e Om08 (Pian della Croce–Memoria dei Fascinari) – e la realizzazione di una moderna cabinovia ad ammorsamento automatico. I lavori sono stati affidati alla Doppelmayr Italia srl nell’ambito di un appalto integrato da oltre 10 milioni di euro, con il via libera dell’Ansfisa ottenuto lo scorso 30 maggio.

L’intervento di demolizione avrà un costo di oltre 1 milione di euro e rappresenta la prima fase di un progetto più ampio dal valore complessivo di 16.775.525 euro. Il finanziamento arriva per 11,4 milioni dal Pnrr – fondo complementare sisma, 1,7 milioni dal fondo “Aiuti-ter” e 721 mila euro da fondi per la ricostruzione.

Affidata alla ditta Cagnini Costruzioni srl di Muccia la sistemazione della viabilità di cantiere per 98.000 euro. La sicurezza del cantiere sarà coordinata dall’ingegnere Fabio Pasquali di Foligno, mentre la commissione di collaudo è composta dagli ingegneri Giuliano Cingolani e Gabriele Mosca della Regione Marche e dalla geometra Patrizia Ortenzi del comune di Ussita.

Il sindaco ha voluto chiarire anche gli aspetti legati all’impatto ambientale dell’intervento: «L’intervento complessivo consiste nell’eliminazione della quasi totalità delle vecchie installazioni dismesse, compresa la vecchia funivia che attraversa la Val di Bove. Queste strutture impattanti e visibili anche da grandi distanze, oltre che in stato di degrado, saranno rimpiazzate con un unico impianto di arroccamento inserito nel paesaggio secondo le più moderne soluzioni progettuali».

Bernardini ha ammesso che «l’avvio dei lavori comporterà necessariamente un temporaneo impatto paesaggistico, inevitabile, vista la mole di vecchio materiale da smantellare», ma ha sottolineato che «il risultato andrà valutato a lavori compiuti e ripristini ultimati».

 



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