Piazza Li Madou, finalmente:
taglio del nastro il 17 maggio.
«La prima vera opera di questa giunta»

MACERATA - Anche se nei fatti è già fruibile, l'ex largo Donatori del Sangue verrà ufficialmente inaugurato fra due settimane alla presenza di una delegazione cinese da Shanghai che ha contribuito all’arrivo in Italia della statua raffigurante Padre Matteo Ricci con il suo discepolo Xu Guangqi che sarà posizionata in loco. E l'assessore all'urbanistica Silvano Iommi stuzzica

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Piazza Li Madou

di Mauro Giustozzi

Piazza Li Madou, il taglio del nastro avverrà sabato 17 maggio. Dopo una lunghissima attesa e lavori che hanno subito rallentamenti sin dal momento dell’assegnazione dell’appalto, si è giunti all’epilogo che vedrà ufficialmente l’intitolazione di quello che fino ad oggi era il largo Donatori del Sangue al missionario gesuita in Cina, il maceratese Padre Matteo Ricci.

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La statua ancora “coperta”

Per l’inaugurazione di piazza Li Madou sarà coinvolta ed ospitata una delegazione cinese da Shanghai che ha contribuito all’arrivo in Italia del gruppo bronzeo raffigurante Padre Matteo Ricci con il suo discepolo Xu Guangqi che è stato collocato in questo sito rigenerato. Attualmente il gruppo bronzeo è stato posizionato sopra una piattaforma all’interno del giardino che si trova di fronte a chi entra in questo luogo, ricoperto da un telo verde in attesa di essere scoperto il giorno dell’inaugurazione. In un’altra aiuola della nuova piazza Li Madou sarà collocata anche l’unica copia dell’originale (andata distrutta) stele commemorativa posta sulla tomba di Padre Matteo Ricci a Pechino conservata, oggi, nella chiesa di San Paolo, il tutto grazie alla sinergia con la Fondazione internazionale Padre Matteo Ricci. «La data dell’inaugurazione che abbiamo individuato è quella del 17 maggio – sottolinea l’assessore all’Urbanistica Silvano Iommi – alle 11 ci sarà il taglio del nastro di questa rigenerazione urbana che ha subito purtroppo uno slittamento dei tempi legato all’arrivo di questa delegazione cinese che ha contribuito alla realizzazione e trasferimento dalla Cina di questa statua, che è già collocata al centro della piazza, sopra un apposito basamento. E’ stato l’ultimo pezzo che ha completato il restyling di questo spazio, un altro piccolo tassello della lunga e complessa ricomposizione del teatro paesaggistico urbano, tra memoria e storia di un luogo da proiettare verso il futuro».

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Piazza Li Madou in realtà è già aperta e fruibile alla cittadinanza da qualche settimana visto che i lavori si erano conclusi e l’amministrazione ha voluto da subito riaprire questo spazio ai cittadini. «È a tutti gli effetti la prima opera ideata e realizzata da questa amministrazione, non un lavoro pubblico che viene dalla precedente giunta di centrosinistra – rimarca maliziosamente Iommi – abbiamo mantenuto l’impegno di rendere subito fruibile la nuova piazza Li Madou alla cittadinanza indipendentemente dal momento dell’inaugurazione ufficiale. Sono stati sistemati dei corrimani lungo le scalinate che portano alla Loggia del Grano di Unimc, le ringhiere in prossimità dei muretti che attorniano lo slargo, in particolare nel lato del vicolo Buonaccorsi e nella parte frontale, lasciando ovviamente aperta la parte centrale con l’accesso per i disabili in piano con la strada. In queste settimane ho notato, purtroppo, che proprio davanti all’ingresso di piazza Li Madou vengono parcheggiate delle auto che non possono stare lì ad ostruire l’ingresso. Interverremo con la Polizia locale per sanzionare chi lascia l’auto in divieto e chiediamo al contempo a tutti i maceratesi di avere senso civico evitando di posteggiare all’ingresso di questo spazio rigenerato».

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Molta curiosità ha destato nei cittadini il ritorno, dopo oltre un secolo, della cosiddetta “Fontana del mascherone”, opera dello scultore maceratese contemporaneo Sandro Piermarini che è tornata al suo posto esattamente al centro tra le due scalinate che collegano piazza Li Madou con il porticato dell’Università di Macerata. Un iter molto travagliato ha accompagnato la realizzazione di quest’opera: prima la contestazione di un comitato di cittadini che si è battuto per evitare che lo spazio fosse privato di alberi e aiuole, obiettivo poi raggiunto tramite una mediazione con l’assessore, poi i ritardi dovuti alle difficoltà dell’impresa di reperire manodopera per realizzare il restyling. Ora si è arrivati alla conclusione.

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