«Il porta a porta ha funzionato per 15 anni
ed è il sistema più efficace:
evidentemente è cambiato qualcosa»

MACERATA - Marco Ciarulli di Legambiente stoppa i propositi di abbandono del modello in vigore visti i continui abbandoni in centro storico. «Non si fa più informazione né si distribuiscono i calendari: colpevolizzare studenti e stranieri non aiuterà a risolvere i problemi»

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Marco Ciarulli di Legambiente Macerata

«Il porta a porta ha funzionato per 15 anni senza problemi nella gestione. Se oggi ci troviamo in difficoltà, forse dovremmo concentrare la nostra attenzione su cosa è cambiato nel frattempo, prima di valutare soluzioni virtualmente migliori e concretamente più onerose». Parole e musica di Marco Ciarulli di Legambiente Macerata, che interviene sulle polemiche ingeneratesi nelle scorse settimane per i sempre più frequenti abbandoni di rifiuti in centro storico.

«Ogni indagine effettuata sui rifiuti continua a dimostrare che le migliori performance ambientali si ottengono con il porta a porta – continua Ciarulli – il conferimento stradale, che sia smart o meno, produce più rifiuti indifferenziati e aumenta notevolmente le impurità  tra i rifiuti differenziati. Sappiamo anche che ogni punto percentuale in più di impurità nella differenziata, costa milioni di euro nell’intera filiera di gestione del rifiuto. Chiedere al Consorzio italiano compostatori per conferma. Il Cic riunisce i gestori degli impianti di trattamento del rifiuto organico in Italia e ogni anno deve fare i conti con le impurità della differenziata, un costo notevole che si riverbera sulla Tari dei cittadini».

Legambiente sottolinea che una ridotta informazione sul territorio si paga anche con perdita di qualità nel corretto smaltimento dei rifiuti. «Da quanto tempo nel centro storico non si fa più informazione sulla raccolta differenziata? E perché il calendario del Cosmari non viene più consegnato a tutte le abitazioni? – continua Ciarulli – la differenziazione dei rifiuti da parte di cittadini e cittadine continua a funzionare solo se l’informazione continua ad essere erogata con costanza, è un percorso civico in continua evoluzione, interrompere questo percorso e colpevolizzare studenti o etnie differenti non aiuterà a fare grandi passi in avanti. Questo non significa che non si debba implementare il sistema attuale, anzi. Per esempio è ora di applicare la tariffa puntuale sui rifiuti, per premiare quei cittadini che sono molto più attenti nel conferimento e nella differenziazione. Il porta a porta può essere migliorato anche con i green point già avviati dal Cosmari. E se proprio vogliamo andare a guardare modelli fuori Regione più efficaci del nostro, prendiamo esempio da città che realmente bilanciano sostenibilità ambientale ed economica, come Forlì in Emilia Romagna o Treviso in Veneto, dove hanno sì sistemi più avanzati, ma mantengono il porta a porta come cuore pulsante del sistema di raccolta».

Infine, l’associazione ricorda che l’aumento della Tari che interessa anche Macerata «deriva principalmente dall’assenza di una discarica provinciale, impianto scomodo per qualunque territorio ma necessario ad oggi per lo smaltimento di tutti quei rifiuti che non si riesce ad avviare a riciclo».

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