Faida tra peruviani, tribunale presidiato:
fuori i connazionali con gli striscioni.
I quattro arrestati patteggiano e sono liberi

MACERATA - Oggi pomeriggio si è svolta la direttissima, c'era il timore che potessero esserci scontri. Una decina di persone, legate a tre dei giovani finiti in manette martedì per rissa, si è presentata al palazzo di giustizia con dei cartelli. C'è un quinto denunciato

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L’arrivo in tribunale di tre degli arrestati

di Gianluca Ginella (Foto di Fabio Falcioni)

Tribunale presidiato da polizia e carabinieri per timore di tensioni mentre era in corso la direttissima per quattro peruviani arrestati ieri perla rissa in piazza Della Vittoria, a Macerata. Fuori dal palazzo di giustizia si è radunato un gruppetto di una decina di peruviani, soprattutto donne per stare vicini a tre degli arrestati per rissa (si tratterebbe di loro parenti) e che appartengono ad un nucleo familiare contrapposto a quello del quarto arrestato. Per tutti e quattro alle 14 di oggi si è svolta la direttissima davanti al giudice Domenico Potetti (hanno patteggiato). Fuori intanto c’era fermento con una decina di persone, tutti peruviani, che si sono radunati di fronte al palazzo di giustizia in attesa di notizie e anche con un paio di striscioni.

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Il quarto arrestato

In uno si legge «Non tutti i peruviani sono criminali», in un altro si chiede «giustizia per Edwien», un peruviano che a Macerata è stato vittima di lesioni alcuni mesi fa. Il gruppo di peruviani ha iniziato a raccontare la loro versione, dicendo di essere vittime di questa situazione. E hanno detto che ciò che sta accadendo in città  legato ad uno scontro tra due famiglie che sarebbe all’origine sia della rissa di lunedì in piazza Della Vittoria (e che ha portato ai quattro arresti eseguiti dalla polizia) e di un’altra avvenuta sabato (con nove persone denunciate dai carabinieri). In particolare ci sarebbe la vicenda di un cellulare iPhone che sarebbe stato venduto e non sarebbe stato pagato. Ma ci sarebbero anche altre vicende tra queste quella di una ragazza aggredita in strada sabato mattina da un connazionale, cosa che poi ha scatenato la rissa di sabato avvenuta tra via Tibaldi e via Spalato.

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Oggi in udienza, vista la situazione, è sceso anche il procuratore Giovanni Narbone prima dell’inizio della direttissima, in cui gli arrestati hanno poi deciso di patteggiare. Il procuratore si è occupato in prima persona della gestione della sicurezza. Nel frattempo fuori dal tribunale si sono schierati polizia e carabinieri per presidiare mentre giungevano voci (o timori) sul fatto che potesse arrivare l’altra fazione.

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LA DIRETTISMA – In manette lunedì sono finiti Franklin Amed Vega Toro, 38 anni, peruviano, che era da una parte mentre per l’altra fazione c’erano Chaparro Joel Alcides Feria, 26 anni, nato in Argentina, Kerbin Junior Estrada Loyo, 32 anni, peruviano, Sammy Jeremy Carlos Flores Salinas, 30, peruviano. Secondo la ricostruzione fatta dall’accusa, da un lato c’erano i tre peruviani (insieme ad una quinta persona, denunciata pure questa, per cui il procedimento si svolge separatamente e che si era allontanato prima dell’arrivo della polizia) e dall’altro Vega Toro. Si sarebbero aggrediti con percosse, lancio di frutta e l’uso di armi (cutter e un coltello che era stato trovato nel negozio di frutta) – dice l’accusa, sostenuta dal pm Francesca D’Arienzo -. Vega Toro aveva riportato dieci giorni di prognosi, Estrada Loy ha riportato la frattura ad un dito. A Vega Toro viene contestato di aver portato un coltello fuori casa, a Flores Salinas viene contestato di aver portato fuori casa un cutter che gli è stato trovato in tasca.

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Gli arrestati, dopo una lunga analisi dei fatti (la direttissima è durata oltre due ore) hanno deciso di patteggiare con il pm Francesca D’Arienzo. Flores, difeso dall’avvocato Giovanni Cimarossa, ha patteggiato 1 anno e sei mesi, pena non sospesa. Gli altri hanno patteggiato tutti un anno e 2 mesi con pena sospesa. Erano assistiti dagli avvocati Giuseppe Lupi (Feria), Stefano Pilato (Vega Toro) e Rita Ciciani (per Estrada Loyo).

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Nel corso della camera di consiglio il pm li ha ammoniti circa la gravità dell’accaduto precisando che, in caso di reiterazione, non ci saranno accordi. Il giudice ha accolto i patteggiamenti. Nel corso dell’udienza si sono tutti avvalsi della facoltà di non rispondere.

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Oggi il questore Gianpaolo Patruno ha inoltre emesso l’avviso orale per tutti e quattro gli arrestati dopo che la loro posizione è stata attentamente valutata anche dal punto amministrativo dalla Divisione polizia anticrimine della Questura, che ha aperto un’istruttoria per verificare la pericolosità sociale dei quattro. Il questore ha deciso di adottare la misura di prevenzione dell’avviso orale che impone specifiche restrizioni per i destinatari.

 

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