Italo Spinelli con la corona d’alloro
“La proclamo dottore magistrale in Scienze filosofiche”. Con un accenno d’inchino, da gentiluomo d’altri tempi, e gli occhi colmi d’emozione, Italo Spinelli ha ringraziato la presidente della commissione Arianna Fermani e scritto una nuova pagina della sua vita: la terza laurea in sette anni, conseguita oggi all’Università di Macerata all’età di 89 anni, che compirà il 21 maggio.
Oggi al Dipartimento di studi umanistici, l’ex operaio di Finale Emilia (Modena), nonostante una notte insonne, ha discusso la sua tesi magistrale, “Il ritorno di Euridice: memoria e futuro in Giordano Bruno”, con il docente Guido Giglioni. «Dedico questo lavoro – ha scritto nel frontespizio del suo lavoro – alla docente Arianna Fermani, la cui passione e dedizione hanno ispirato il mio percorso di ricerca, e al rettore John McCourt, per il suo impegno nel promuovere il valore del sapere e della comunità accademica. Un pensiero speciale va alla mia famiglia: ai miei figli Paolo, Francesca e Alessandra, e alle mie adorate nipoti Ines, Adele e Nina, che con il loro affetto e la loro energia mi hanno sostenuto e dato forza in ogni momento. Infine, il mio pensiero, oggi come allora, va a mia moglie, Angela Orri, scomparsa 11 anni fa, ma ancora viva nei nostri cuori».
Fu proprio per cercare una risposta negli studi filosofici alla scomparsa della sua amata compagna di una vita, che, nel 2018, Spinelli si era laureato in Filosofia, e poi in Storia, prima di riprendere il percorso originario. «Do ragione a Sant’Agostino, che diceva che le anime restano vicino a chi le ha amate davvero. Quindi penso che Angela sia ancora accanto a me, perché io l’ho amata davvero. Sono contento del mio peregrinare con la filosofia. Ci ho sempre pensato: che cosa significa cercare la verità? Uno la cerca e forse l’ho trovata. Il percorso è stato molto duro, soprattutto negli ultimi anni, studiare Giordano Bruno, con le sue idee antidogmatiche. Ai ragazzi dico di perseverare, di non avvilirsi anche se un esame va male, ma di continuare a studiare, perché i risultati arrivano. Anche a me è successo di essere stato cacciato».
Spinelli con il rettore John McCourt
«In questi anni – ha commentato il rettore John Mc Court – Italo Spinelli è stato di casa a Unimc. Ha avuto tanto affetto e tanto rispetto da tutta la nostra comunità di studenti, docenti e personale amministrativo. È stato un privilegio accompagnarlo nel percorso che lo ha portato a conseguire ben tre lauree con noi. Oggi è la sua giornata e ci emoziona vedere quanta ammirazione gli abbiano riservato anche studenti molto più giovani. Siamo fieri di Italo che è un esempio molto importante del valore del “life long learning”. A nome di tutto l’ateneo, gli auguro di continuare a coltivare la sua passione per la conoscenza, che è un esempio per tutti noi».
Spinelli con Roberto Mancini, direttore del Dipartimento di studi umanistici
«Spinelli ha dato un esempio non solo di tenacia, per le difficoltà affrontate alla sua età, ma anche per aver mostrato come, nella comunità di Unimc, nessuno viene abbandonato, ma c’è un sistema di accompagnamento, di relazioni, che permettono alle persone di studiare e di realizzarsi fino alla laurea , ha evidenziato il direttore del Dipartimento di studi umanistici Roberto Mancini.
Alla quarta laurea non pensa, Spinelli, ma ha raccontato di voler seguire una causa di beatificazione riguardante Maria Pia Benati, fondatrice e superiora generale delle missionarie dell’Eucarestia, morta a Forlì nel novembre 1986.
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Nel corso su Spinoza del 1980 Deleuze afferma: fare l’idiota è sempre stata una funzione della filosofia. L’ idiota è il moderno eretico. L’idiota non è caratterizzato dalla soggettività, ma dalla singolarità. L’idiota non è un soggetto, piuttosto l’esistenza di un fiore: semplice apertura alla luce.