«Robot chirurgico, fa sorridere
che Parcaroli voglia intestarsi il merito»

MACERATA - Il consigliere regionale dem Romano Carancini bacchetta il sindaco: «Si arriva tardi, dopo quattro anni di battaglie e due nostre interrogazioni mentre lui restava in silenzio e gli "strateghi acquaroliani" Saltamartini e Corsi ostacolavano questo decisivo investimento»

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Romano Carancini

«Fa sorridere, perché ai limiti del ridicolo, il tentativo di intestarsi il merito dell’arrivo del robot chirurgico da parte del sindaco Sandro Parcaroli». Parole del suo predecessore, Romano Carancini, che da un lato gioisce per la lieta novella e dall’altro coglie l’occasione per bacchettare il primo cittadino sul ritardo con cui si è arrivati al risultato.

«Finalmente una notizia positiva per la sanità maceratese – rimarca il consigliere regionale dem – è incredibile il salto in avanti che la disponibilità di tale investimento sulla tecnologia sanitaria può determinare sotto il profilo clinico, ma anche sul piano dell’efficienza amministrativa. E infatti alla precisione, alla mininvasività, al recupero post-operatorio, all’impatto estetico, alla riduzione dei tempi di attesa e ad altri molteplici positivi vantaggi per il paziente, si aggiunge, per esempio, anche la riduzione dei giorni di degenza in ospedale che, evidentemente, determina un’efficienza economica per la spesa pubblica.

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Il robot chirurgico

A questo risultato, purtroppo, si arriva tardi, cioè dopo oltre quattro anni di governo Acquaroli, dopo che altre aziende sanitarie della regione, segnatamente Ancona e Pesaro, già beneficiavano da anni di questa tecnologia fondamentale, ma soprattutto solo dopo una battaglia del Partito Democratico in consiglio regionale per far sì che il robot chirurgico fosse messo a disposizione anche delle aziende sanitarie di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno. Gli strateghi acquaroliani con in testa Filippo Saltamartini e al suo fianco, in prima fila l’ex direttore generale dell’azienda maceratese Daniela Corsi, ora direttore sanitario, hanno sempre ostacolato questo decisivo investimento».

Parcaroli che, secondo Carancini, non si è mai battuto per l’acquisto del robot. «Di certo era ignaro di cosa fosse in gioco per la sanità maceratese – continua l’ex sindaco – non ha speso una sola parola pubblica sull’argomento, una sollecitazione, uno stimolo, una solidarietà. Anzi si è sempre nascosto nonostante sia sindaco e presidente della Provincia. Non un segnale, per esempio, quando il gruppo del Pd regionale, nel 2023, ha presentato a mia prima firma l’interrogazione nella quale, tra le altre richieste, domandavo a Saltamartini quando avrebbe investito nella tecnologia avanzata di chirurgia robotica per l’ospedale di Macerata citando, in quel caso, la straordinaria esperienza del protocollo Eras. L’assessore regionale all’epoca rispondeva testualmente che “la tecnologia robotica è oggetto di una valutazione da parte delle aziende e del dipartimento salute della Regione” e che contava di dare nei mesi successivi delle risposte, precisando tuttavia che “l’investimento deve garantire la soddisfazione precisa degli individuati volumi della domanda e delle necessarie professionalità richieste”. La risposta, quella di Saltamartini, di un “uomo confuso e sperduto” il quale, da un lato, non aveva ancora capito, dopo 3 anni da assessore regionale alla sanità, che i volumi di interventi chirurgici nell’Ast Macerata erano perfettamente coerenti con l’acquisizione di quella tecnologia e dall’altro, offendeva le alte professionalità che l’azienda maceratese poteva e può vantare e che in quel momento, a suo dire, non erano chiare. Roba da matti. E il sindaco di Macerata è restato silenzioso anche dopo la seconda interrogazione del gruppo Pd regionale, del 2024, nella quale chiedevo se l’assessore Saltamartini intendeva autorizzare anche a Macerata l’investimento sul robot chirurgico, visto che la situazione si era invece sbloccata per l’azienda di Fermo che aveva indetto qualche giorno prima la gara per l’acquisto».

Carancini, quindi, dice di comprendere la soddisfazione di Parcaroli, ma sorride per la sua rivendicazione. «A noi interessa il risultato per il quale abbiamo fatto battaglia pubblica con interrogazioni, denunce e iniziative al servizio delle persone – finisce l’esponente del Pd – ci ripagano dell’impegno gli importanti benefici che ne conseguiranno per i pazienti sottoposti a intervento chirurgico e l’immensa gratificazione professionale per i nostri medici chirurghi e operatori sanitari, i quali potranno accrescere la qualità delle riposte sulla salute dei marchigiani. E perché no, aver reso felice anche il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli che, evidentemente, si è destato da un lungo e irresponsabile torpore al canto delle sirene della campagna elettorale».

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