L’ingresso del rinnovato centro fiere
di Mauro Giustozzi
Il ritorno della Raci a settembre come primo evento che ospiterà il nuovo centro fiere? Molto più di una suggestione quella che circola in città (a lanciare la suggestione un mese fa fu proprio il sindaco Sandro Parcaroli) e che viene abbracciata e rilanciata dalla Coldiretti attraverso il presidente provinciale Francesco Fucili, il quale sprigiona entusiasmo nel vedere finalmente l’imminente conclusione dei lavori nel sito di Villa Potenza.
Un entusiasmo in particolare legato alla possibilità che sia proprio la Raci, rassegna agricola del centro Italia, a riaprire i portoni della rinnovata fiera. «Noi come Coldiretti da tempo chiedevamo di poter ritornare con la Raci a Macerata – dice Fucili – fin dallo scorso anno quando i lavori sembravano piuttosto avanti ed avevamo rilanciato questa opportunità che poi non è stato invece possibile realizzare. Ma stavolta, invece, ci siamo, nel senso che il cantiere è agli sgoccioli e dunque presto sarà riaperto il centro fiere: ci sono forti pressioni da parte degli allevatori della razza marchigiana di tornare alla tradizionale rassegna che manca da oltre quattro anni a Macerata. Dal momento della chiusura del sito di Villa Potenza per la sua ristrutturazione, la mostra nazionale, che tenevamo ogni anno alla Raci, è dovuta emigrare in Campania, a Benevento, dove si sono tenute due edizioni dell’evento. Questo perché in quella regione c’è un bel nucleo di allevamenti della razza marchigiana: prima quegli allevatori salivano a Macerata in occasione della Raci ma venendo meno la rassegna a spostarsi sono stati gli allevatori marchigiani. Adesso è arrivato il momento di riportare la mostra nazionale al centro fiere ed abbiamo avuto più colloqui con Parcaroli, per fare in modo che sia proprio la Raci ad inaugurarlo».
I lavori sono agli sgoccioli e struttura che si mostra finalmente in tutto lo splendore di quello che un tempo veniva chiamato dai maceratesi il Foro boario. In queste settimane si sta procedendo alle sistemazioni esterne ed alle rifiniture ma di fatto il cantiere è giunto in fondo. Il colpo d’occhio, anche dopo il montaggio di tutti gli infissi, finestre e portali, è davvero suggestivo e chi ha avuto modo di fare un sopralluogo è rimasto sbalordito sia dalle dimensioni che dal pregio degli ambienti. I portali di ingresso dall’esterno sui tre padiglioni sono contraddistinti da diverse colorazioni: verde, blu e rosso così da offrire una configurazione distinta a seconda degli ambienti, mentre l’ingresso principale è caratterizzato dal grande portale con copertura per i visitatori. Nella parte interna la struttura presenta un lungo percorso pedonale con la tettoia in legno e acciaio ondulato per dare movimento al complesso. Un centro fiere che ha un aspetto innovativo: offrirà una gamma diversificata di servizi e strutture all’avanguardia. Ma non si ferma qui l’impegno per la valorizzazione dell’area: la seconda tranche di interventi, finanziata attraverso il programma Iti 2 della Regione, prevede la rigenerazione dei padiglioni esterni, quello telonato e quello che era rimasto scoperto.
L’appuntamento con la Raci però dovrà slittare a settembre in quanto nella canonica data della primavera inoltrata il centro fiere non sarà ancora pronto ad ospitare manifestazioni. «L’obiettivo è organizzarla in autunno, magari a settembre – conferma Fucili – riproponendo questa vetrina sia della razza marchigiana ma di un po’ tutte quelle che sono le tante eccellenze che il nostro territorio offre. Per questo come Coldiretti abbiamo contattato la Provincia e la Regione per gettare le basi affinchè si possa festeggiare il nuovo centro fiere con la manifestazione più legata a quel sito, che faccia da apripista a tanti altri eventi da organizzare in quegli spazi. L’auspicio è che si possa creare un polo fieristico regionale visto le tante potenzialità che avrà: una fiera che deve vivere tutto l’anno, non dico tutti i fine settimana ma avere un portafoglio di 20/25 fiere di livello nazionale ogni anno allora sì che potrà svolgere il suo ruolo ed essere sostenibile economicamente, portando ricchezza a Macerata ed all’intera provincia».
«Centro Fiere, 4 anni di nulla: rischio cattedrale nel deserto. Troppi i cantieri a rilento»
E intanto il mattatoio chiude....
Pensano alla fiera intanto il mattatoio sta chiudendo e non hanno alzato un dito.
Speriamo sia vero!!!
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Bella notizia !!!
…ottimo e abbondante signor generale…
Con questi chiari di luna non si va da nessuna parte.
La Coltivatori Diretti delle Marche può prendere iniziativa a livello nazionale per salvare l’impianto del CEMACO ?
E se possibile fare una società come il CNSMARI ?
Ivano Tacconi Macerata