Donazioni ai terremotati, tutti assolti.
L’ex senatore Pazzaglini:
«Restano 7 anni di infamie e fango»

VISSO - Il Tribunale di Macerata ha prosciolto l'ex sindaco e l'ex presidente della Croce rossa, Giovanni Casoni. Lo stesso pm aveva chiesto l'assoluzione. Il commento dopo la sentenza dell'esponente della Lega: «È impossibile rendermi giustizia per quello che ho subito. È stato un periodo tra i più brutti della mia vita. Comunque ho sempre avuto la coscienza pulita e il fatto che il pm avesse chiesto l’assoluzione dimostra che il mio comportamento è stato ineccepibile»

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Giuliano Pazzaglini

di Alessandro Luzi

Donazioni ai terremotati: assolti l’ex senatore Giuliano Pazzaglini, e l’ex presidente della Croce rossa vissana, Giovanni Casoni. Oggi la sentenza al tribunale di Macerata. Cadono le accuse contestate a vario titolo di abuso d’ufficio, peculato e truffa (queste due contestate al solo Pazzaglini). Il Tribunale di Macerata si è allineato alla richiesta del pm Rosanna Buccini che aveva chiesto l’assoluzione di entrambi gli imputati.

«C’è tanta amarezza perché ci sono voluti sette anni per arrivare a questo risultato – ha commentato l’ex senatore della Lega ed ex sindaco di Visso dopo la lettura del dispositivo -. Soddisfatto? E di cosa? Sì, hanno certificato che quello che ho fatto era tutto regolare. Ma oltre a questo rimangono sette anni di fango e infamie. È impossibile rendermi giustizia per quello che ho subito. È stato un periodo tra i più brutti della mia vita. Comunque ho sempre avuto la coscienza pulita e il fatto che il pm avesse chiesto l’assoluzione dimostra che il mio comportamento è stato ineccepibile. Avevo anche rinunciato all’indennità prevista per i sindaci terremotati, mi sono assunto grosse responsabilità a vantaggio della mia cittadinanza. Nonostante tutto sono stato processato prima sui media e sui giornali, poi in tribunale, dove sono stato assolto».

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Giovanni Casoni

Una sentenza quella di oggi che comunque non restituisce il sorriso a Pazzaglini (assistito dall’avvocato Giuseppe Villa): «Sono amareggiato anche perché in un momento di estrema difficoltà come quello del post sisma, anziché ricevere ringraziamenti sono finito a processo. Non è possibile che se uno si fa carico delle responsabilità per migliorare le cose poi gli viene gettato tutto questo fango addosso».

A Casoni veniva contestato l’abuso d’ufficio, in concorso con l’ex sindaco di Visso. «Il mio assistito ha subito accuse pesanti e infamanti – ha detto l’avvocato Giancarlo Giulianelli (oggi sostituito dall’avvocato Roberta Bizzarri) -. Fin da subito Casoni aveva dichiarato la totale estraneità ai fatti, andati a finire sulle cronache nazionali.

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L’avvocato Giancarlo Giulianelli

Tutti hanno puntato il dito contro senza aspettare l’esito. Il dibattimento ha dimostrato assoluta infondatezza delle accuse.

Mi ha fatto molto piacere che oggi il pubblico ministero ha chiesto assoluzione nel merito. Siamo quindi soddisfatti dell’esito ma va detto che Casoni ha vissuto sette anni sui carboni ardenti».

Le contestazioni erano riassunte in una decina di pagine di capo di imputazione. Al centro dell’indagine che venne condotta dalla Guardia di finanza c’erano tre punti chiave: gli aiuti ai terremotati di Visso tramite alcune donazioni, l’intervento di Pazzaglini – dice l’accusa – per non far finire i soldi sui conti del Comune ma a due società a lui riferibili. Una era gestita da Giovanni Casoni, amico di Pazzaglini, e dell’altra l’ex senatore (fino al settembre 2018) e lo stesso Casoni, erano coamministratori. Nel processo la parte civile costituita dai consiglieri comunali Anna Cherubini, Luca Testa, Sara Tomani (assistiti dal legale Claudio Voltattorni), avevano chiesto un risarcimento di 60mila euro per la cittadinanza di Visso.

Il Tribunale ha assolto Pazzaglini per l’accusa di peculato, ha disposto il non doversi procedere per la presunta truffa e ha assolto entrambi gli imputati per l’abuso d’ufficio perché «il fatto non è previsto dalla legge come reato».

 

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