Il sit in prima della riunione
di Luca Patrassi (Foto di Fabio Falcioni)
Trovato l’accordo sul fronte del gestore unico del servizio idrico in Aato3. E’ quanto emerso questa mattina nel corso dell’assemblea dei soci di Aato3 guidata dal presidente Alessandro Gentilucci e dal direttore Massimo Principi. Ed è stato il direttore ad illustrare ai sindaci presenti i contenuti di massima dell’intesa trovata e sottoscritta da società concessionarie e dalle società di gestione: si tratta in particolare di Si Marche di Macerata con amministratore unico Stefano Quarchioni, Unidra con sede in Tolentino, Centro Marche Acque con sede in Osimo con presidente Fabio Marchetti, Apm Macerata con il presidente Luca Mira, Atac Civitanova con il presidente Massimo Belvederesi, Valli Varanensi di Camerino con l’amministratore Stefano Brugiapaglia, Assm di Tolentino con il presidente Nando Ottavi, Assem di San Severino con il presidente Giovanni Soverchia, Acquambiente Marche con il presidente Massimo Palazzesi, Acquedotto del Nera di Macerata con il presidente Marco Blunno.
Alessandro Gentilucci
Detto dai protagonisti, ecco i contenuti dell’intesa, così come sono stati presentati. Attualmente la gestione del servizio idrico integrato in Aato 3 è affidato in concessione a tre società, Si Marche, Unidra e Cma.
L’intesa prevede l’affidamento a una società consortile per azioni già attiva in Aato 3: in particolare la società indicata è Si Marche scarl. Si avvierà il processo di unificazione degli affidamenti in essere mediante unione per fusione e conseguente rinnovo dei rapporto.
Prevista la fusione per incorporazione di Unidra in Si Marche, poi la conversione delle azioni di Atac, Apm, Assm, Assem, Acquaambientemarche e Valli Varanensi in prestazioni accessorie di Si Marche Aato 3. Poi ci saranno gli aumenti di capitale, aperti anche ai Comuni con valori equivalenti alla percentuale di partecipazione all’assemblea di Aato 3.
Operazioni che richiederanno tempi lunghi, non evidentemente in linea con la scadenza della prima concessione fissata per il prossimo giugno 2025 ed allora la proposta all’assemblea è quella di allineare la prima scadenza con le altre al 31 dicembre 2025 e quindi, autorizzare la proroga degli affidamenti almeno al 31 dicembre 2027. Relativamente alla presenza del socio privato in Astea la questione verrà risolta con la cessione a Cma del ramo idrico.
Stamattina l’assemblea dei soci ha preso atto dell’esistenza di una bozza di accordo e i sindaci saranno chiamati ad esprimere la propria posizione a stretto giro di posta, alla prossima assemblea, già fissata dal presidente per il prossimo 21 marzo 2025 .
Clima positivo ed unitario, non si sono registrate voci contrarie da parte degli amministratori in questa fase. Molto soddisfatto il sindaco di Macerata e presidente della Provincia di Macerata Sandro Parcaroli: «E’ il frutto di un lavoro condiviso, portato avanti con spirito di squadra. Mi fa sorridere il pensiero che chi, come il centrosinistra, per decenni non ha mosso nulla ci abbia attaccato indicandoci come quelli che avrebbero consegnato la gestione del servizio idrico ai privati. Per noi parlano i risultati».
Prima della riunione c’è stato un sit in dei sindacati che sollecitavano il mantenimento in mani pubbliche del servizio idrico.
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· Iren ha un fatturato di quasi sette miliardi, ha in budget 2 miliardi di investimenti sui servizi idrici socio di Astea - è il famoso socio privato di cui chissà perché non si fa mai il nome- che molli la presa per fare una cortesia ci credo quando lo vedo. Aggiungo che a Osimo non hanno il Sindaco e il commissario prefettizio dubito si prenda la responsabilità di decidere sulla smobilzzazione della quota in Astea. Siamo alla presa in giro: richiesta di proroga al 2027 così gran parte di questi sindaci avranno esaurito il loro mandato e chi vivrà vedrà. È non solo una presa in giro ma una evidente ammissione di incapacità che porterà lacqua ai privati!
Carlo Cambi Iren gruppo IVA dove ci sono molte società private e una quantità enorme di intrecci societari che operano anche nell'ambito di raccolta e smaltimento rifiuti e forniture di energia e gas??
· Rossano Baccifava esattamente: socio di Astea al 22,8 % è il Consorzio Gpo detenuto al 100% da Iren che la terza più grande multiutility italiana. Chiedersi se Iren sia disposta a fare un passo indietro e a che prezzo penso che abbia senso, nascondere che il famoso socio privato è Iren vuol dire prendere in giro
· Ci credo quando lo vedo.
Finalmente una buona notizia
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Un risultato importante, che però necessita di altra buona pazienza e resilienza. Va dato, però, merito non soltanto a chi sta “sullo scranno”, questa vittoria (ancora da saldare) è sia dei lavoratori sia di chi perora dal basso la difesa del cittadino e del rispetto del mandato popolare del referendum sull’acqua, cioé sia dei sindacati che dei coordinamenti marchigiani per l’acqua bene comune e delle forze politiche che sono materialmente in questa lotta. Quest’ultima (unica presente nelle assemblee ato da molti mesi a questa parte) è visibile in foto: Rifondazione.
Parcarò..per voi conteranno pure i numeri.ma se non era per chi in tutti questi mesi vi ha fatto sentire il fiato sul collo..dubito che i numeri parlavano ancora con voi….
Sui beni primari come l’acqua l’iva sarebbe da portare al 4% o no?
Okkio ragazzi, la faccenda “puzza di acqua stagnante”…..
Apparte l’ennesima c…. detta dal ns amatissimo sindaco, finalmente una notizia positiva
Mi congratulo con il Presidente Gentilucci ha mantenuto la promessa, aspettiamo le relative procedure relative al consorzio in tempi ragionevoli.
Sandro Scipioni Segretario Provinciale PSI
Ma con l’accordo raggiunto cosa succede? La bolletta scompare? Se no: siamo il paese più governato con leggi politiche che sono esattamente il contrario di quelle costituzionali. I responsabili del servizio idrico integrato che non si sa a che cosa, e di tutto il paese, non solo quelli della provincia di Macerata. Sarebbe ora che la smettessero di prendere per il C….o gli Italiani facendo passare per pubblici gli enti privati. Credo che siamo l’unico paese al mondo: dove ogni servizio deve essere pagato due volte. Tutto grazie ai troppi carrozzoni politici parassitari.