Angelo Sciapichetti (a sinistra) alla manifestazione per il servizio idrico
di Luca Patrassi
Nuova puntata del botta e risposta sull’acqua tra Alessandro Gentilucci (presidente dell’Aato3) e Angelo Sciapichetti (segretario provinciale del Pd). Stavolta è Sciapichetti che, a distanza di alcuni giorni, replica a Gentilucci. Tema del contendere i ritardi sul fronte del gestore unico del servizio idrico.
Sciapichetti: «Il sindaco Gentilucci eletto presidente dell’Aato 3 con l’unico e solo obiettivo di affidare la gestione del servizio idrico integrato ad una società pubblica, dopo più di due anni del suo mandato ed a tre mesi dalla scadenza delle concessioni, brancola ancora nel più totale buio senza alcuna certezza su quale strada intraprendere. In questi due anni le sue proposte sono state sistematicamente rigettate in sede assembleare dagli stessi rappresentanti della maggioranza di destra che lo hanno eletto evidenziando un evidente scollamento tra le sue convinzioni e quelle degli altri sindaci. In una di queste, al termine dell’ennesima bocciatura, ha addirittura pubblicamente annunciato le sue dimissioni, poi ovviamente mai ratificate. Dalla data del suo insediamento, le assemblee dell’Aato, piuttosto che un luogo di confronto, sono divenute lo spazio per vari “regolamenti dei conti”, anche interni alla maggioranza». L’esponente Dem attacca ancora: «Il presidente Gentilucci deve fare pace con se stesso. In una prima fase affermava che la sola soluzione possibile era rappresentata da una società i cui unici soci fossero le amministrazioni comunali. Oggi, smentendo tutto quello che diceva, dichiara che intende portare avanti una società consortile con tutti i soggetti pubblici dentro peccato che ormai in base a quanto stabilito dalla legge siamo ormai fuori tempo massimo e che la stessa proposta il Pd l’ha fatta circa due anni fa quando ci sarebbero stati tutti i tempi per realizzarla se ci fosse stata la volontà. E domani cosa dirà? La sensazione che voglia solo ritardare il processo per rendere inevitabile l’arrivo dei privati è più che mai concreta».
La riflessione finale dell’esponente maceratese dei Democrat: «La verità è che, fin dal primo giorno, vi è stata una sistematica contrapposizione tra le legittime posizioni degli attuali gestori ed il presidente dell’Aato Gentilucci a cui sembra non interessare le sorti di eccellenze gestionali che da molti decenni garantiscono l’erogazione di servizi pubblici di ottima qualità ed a costi contenuti. La massiccia partecipazione allo sciopero di Cgil, Cisl e Uil sta a dimostrare che ormai il re è nudo e tutti se ne sono accorti».
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L’acqua sarà pubblica quando ogni sindaco si gestirà quella che serve alla sua comunità. E quando verrà abolito tutto il carrozzone politico parassitario che senza vergogna specula su un bene fondamentale per ogni forma di vita che non ha mai avuto patroni e mai li potrà avere.