Sospesa l’energia per 7 ore
in alcune vie del centro:
«E’ la quarta volta in 10 mesi»

MACERATA - Annunciato uno stop per dopodomani, alcuni operatori commerciali denunciano il ripetersi di interventi che comportano danni. Matteo Paparelli (“Il forno di Matteo”): «costretti a non lavorare». Marco Guzzini ("Di Gusto"): «Saremo costretti a restare chiusi per il pranzo, peraltro una cosa già capitata due settimane fa»

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di Luca Patrassi

Prima la comunicazione via mail, poi l’affissione dei volantini nelle zone del centro storico interessate all’interruzione dell’energia elettrica per lavori alla rete.

Infine le proteste, in particolare di quanti hanno attività commerciali.

La zona interessata dall’interruzione del servizio è in centro città: alcuni tratti di via Crescimbeni, via Crispi, piaggia Floriani, poi via XX Settembre, viale Trieste, via dei Sibillini. “Lavori sui nostri impianti” recita il volantino affisso a cura di Enel distribuzione, l’energia elettrica sarà disattivata dalle nove alle sedici del prossimo venerdì.

Tutto secondo prassi con la società che informa gli utenti del disagio in arrivo, il tutto – è la motivazione – per sistemare la rete. C’è però un particolare che alcuni utenti evidenziano: oltre ai disagi per i privati cittadini, il distacco dell’energia nelle attività commerciali porta inevitabilmente a riflessi (negativi) anche economici.

Vero è anche che la rete elettrica ha bisogno di manutenzione e di interventi, non è che se ne possa prescindere ed in effetti non è questo il motivo delle proteste di alcuni operatori economici. «In dieci mesi – osserva Matteo Paparelli di “Il forno di Matteo” – è la quarta volta che siamo costretti a non lavorare per interventi di manutenzione alla rete». Sulla stessa lunghezza d’onda la segnalazione di Marco Guzzini del ristorante Di Gusto: «Saremo costretti a restare chiusi per il pranzo, peraltro una cosa già capitata due settimane fa. Ci sembra una situazione assurda che vorremmo fortemente denunciare. Chiediamo al Comune di farsi sentire con chi si occupa di programmare questi interventi che creano disagi ai residenti e soprattutto alle attività. Si poteva trovare una soluzione condivisa, chiediamo al Comune di farsi sentire e di tutelare le attività. A distanza di 15 giorni dover rinunciare a un altro servizio di pranzo, la riteniamo una situazione folle, assurda, dannosa, crea una criticità enorme, un danno non indifferente all’attività».

 



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