L’ingresso del De Magistris a Caldarola
«La Provincia può esprimere il proprio parere non vincolante unicamente sugli istituti secondari di secondo grado, mentre per quanto riguarda gli istituti comprensivi, questi ricadono nelle competenze esclusive dei Comuni. La Provincia, quindi, non si può sostituire ai Comuni nell’organizzazione del servizio scolastico di loro competenza (comprendente servizi di refezione e trasporto), quello a cui può limitarsi è unicamente fornire dei suggerimenti». E’ la stessa Provincia ad intervenire sul caso dell’accorpamento dell’Istituto comprensivo De Magistris di Caldarola con l’onnicomprenviso Frau-Leopardi di Sarnano, dopo essere stata chiamata in causa in più occasioni.
«Come ogni anno, anche nel 2024 – si spiega nel comunicato – l’Ente ha effettuato degli incontri con i dirigenti scolastici, con l’Ufficio scolastico provinciale e con le associazioni sindacali per arrivare alla proposta provinciale sul dimensionamento scolastico nella maniera più trasparente e condivisa possibile, proposta che poi è stata trasmessa a tutti i Comuni del territorio, nell’ambito della Conferenza delle autonomie, e su cui ogni Comune poteva esprimere il proprio parere. Giova anche ribadire che a questi incontri hanno partecipato, in presenza o in videocollegamento, tutti i soggetti interessati ad ogni livello».
«Nel caso specifico i Comuni di Caldarola, Belforte del Chienti, Cessapalombo, Serrapetrona e Camporotondo di Fiastrone non hanno fatto pervenire alla Provincia nessuna proposta, né hanno espresso alcun parere in sede di Conferenza delle Autonomie sull’atto presentato e, d’altro canto, le organizzazioni sindacali del comparto scuola hanno ribadito, anche nei tavoli di concertazione provinciale, la loro contrarietà all’istituzione ed implementazione degli omnicomprensivi – continua ancora il comunicato – La Provincia che, ricordiamo, ha già avuto 8 accorpamenti (di cui due nell’a.s. 2023/2024 e ben sei nell’a.s. 2024/2025), ha sempre lavorato in maniera sinergica e inviato alla Regione una proposta coordinata e dettagliata. Crediamo, quindi, non possa essere accusata di negligenza o mancanza di confronto, anche perché va precisato che tra settembre e ottobre dello scorso anno ci sono state anche le elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale, che hanno portato alla nomina del nuovo consigliere delegato alla Scuola solo a fine ottobre. D’altro canto le altre Province non hanno avanzato alcuna proposta di dimensionamento per il proprio ambito, a fronte delle tre ipotesi di lavoro fornite dalla Provincia di Macerata alla Regione. La Provincia di Macerata, comunque, resta a disposizione dei territori per farsi portatrice delle loro istanze e dei loro interessi ed è pronta a tenere conto anche di un eventuale studio demografico sulla popolazione studentesca di cui si sarebbe fatta carico l’Unione Montana dei Monti Azzurri. L’Ente è convinto che, nel rispetto delle rispettive competenze che tuttavia non possono essere bypassate, insieme si possano raggiungere i migliori risultati per il nostro territorio».
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