«Simonetti, incredibile e insensato
opporsi a un progetto da 60 milioni
in una città imprenditorialmente sterile»

MACERATA - Orizzonti Liberali per il sì al centro commerciale a Piediripa: «Con i soldi dell'imposta comunale si potrebbero migliorare i servizi educativi, nei quali abbiamo un enorme gap col resto d'Europa»

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Il gruppo di Orizzonti Liberali di Macerata

«L’economia maceratese sta scivolando in zona retrocessione». Lo afferma il gruppo maceratese di Orizzonti Liberali, il soggetto politico che fa riferimento, a livello nazionale, all’ex Italia Viva Luigi Marattin e che torna ad argomentare dati alla mano la loro posizione sul centro commerciale Simonetti a Piediripa. La decisione del Consiglio comunale era prevista in questi giorni ma è stata rinviata, probabilmente al prossimo mese (leggi l’articolo). 

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Un rendering del progetto del nuovo centro commerciale a Piediripa

Il gruppo, nato qualche mese fa, prende spunto dall’analisi dei dati economici descritti dal Centro studi Cgia di Mestre, che collocano la provincia di Macerata al 62° posto su 110 in Italia per retribuzione media dei dipendenti e ancora più in basso per produttività, al 77° posto. «Macerata è in una fase discendente da molto tempo, ma oggi stiamo assistendo ad un inesorabile declino a causa di politiche miopi delle passate amministrazioni e dell’attuale giunta – afferma Orizzonti Liberali – il caso Simonetti è la riprova dell’atteggiamento conservativo e di breve respiro della politica locale. Il ruolo di un’amministrazione comunale dovrebbe essere quella di creare un ambiente economico vivo e dinamico focalizzando la propria attività alla sola gestione e contenimento delle esternalità negative di progetti privati. Opporsi ad un progetto da 60 milioni di euro in una città imprenditorialmente sterile è incredibile quanto insensato. Ancor più insensato quando il progetto, al centro del dibattito pubblico maceratese, consentirebbe un’entrata annuale di circa 800mila euro sotto forma di imposta comunale».

I centristi guardano anche ai servizi sociali, in particolar modo quelli educativi. «Nell’era dei soldi facili, il Pnrr prevede ingenti somme per la costruzione di asili nido e scuole per l’infanzia, al fine di recuperare il gap con altre nazioni europee, visto che nei servizi all’infanzia 0-2 anni la copertura in Italia e a Macerata è pari al 33% circa, contro il 50% in Francia e Spagna e all’85% in Danimarca – evidenziano – i servizi educativi nella fascia 0-6 anni sono importanti per il miglioramento della qualità della vita futura, della carriera scolastica successiva, della redditività del lavoro svolto, dei rapporti sociali. Questi servizi inoltre favoriscono la gestione del rapporto famiglia-lavoro, incoraggiando e sostenendo in particolare l’occupazione femminile, anche in questo un record negativo italiano in Europa: l’occupazione femminile in Italia è pari al 55% contro il 69% della media europea. La politica italiana come reagisce all’opportunità del Pnrr e al bisogno di creare nuove strutture dedicate all’infanzia? Molte amministrazioni hanno rinunciato ai fondi dedicati alle strutture dell’infanzia perché poi non in grado di sostenere i costi di gestione annuali».

Qui si materializza il corto circuito politico maceratese, secondo Orizzonti Liberali: «Si dice no al progetto da 60 milioni di euro di Simonetti, che porterebbe sviluppo e lavoro, e no agli oneri annuali e ricorrenti di circa 800mila euro con i quali finanziare le spese correnti di due o tre nuove strutture per l’infanzia o, in alternativa, ampliare le esistenti: le nuove strutture alle Vergini e a Corneto in costruzione non sono sufficienti – finisce il gruppo – il vero discrimine politico non è più destra o sinistra, ma chi è a favore della crescita e chi è per la decrescita. Il “caso Simonetti” dimostra che il fronte della decrescita è ben presidiato: Fratelli d’Italia, Lega, Pd, Movimento 5 stelle, Avs e varie civiche di opposizione. Partiti politici che osservano il mondo che cambia con occhi vecchi e stanchi. Orizzonti Liberali, insieme ad altri tre compagni di viaggio tra associazioni e partiti, il prossimo 8 marzo a Roma fonderà il nuovo Partito Liberaldemocratico, l’unico partito della crescita. Perché solo con la crescita si può guardare con fiducia al futuro».

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