«L’ospedale si farà, ma quando?
Guardie mediche: inaccettabili le disparità»

SANITA' - L'intervento del consigliere provinciale e sindaco di Monte San Giusto Andrea Gentili: «Di salute mentale non si parla nemmeno più. Attendiamo l'atto aziendale Ast e speriamo con Marini sia la volta buona, non è possibile cambiare sei direttori in cinque anni»

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Andrea Gentili, sindaco di Monte San Giusto e consigliere provinciale di centrosinistra

«Il lavoro sulla sanità provinciale non può essere limitato unicamente alla costruzione del nuovo ospedale di Macerata, ma deve essere centrato sul mantenimento e potenziamento dei piccoli ma indispensabili servizi sul territorio». Il consigliere provinciale di centrosinistra Andrea Gentili interviene nel dibattito che si è aperto questi giorni sulla sanità locale ribadendo come i servizi di base debbano essere garantiti perché «la medicina del territorio negli ultimi quattro anni ha fatto enormi passi indietro».

«Sono convinto che il nuovo ospedale di Macerata si farà, anche se con grandi ritardi rispetto a quanto era stato annunciato ma, fin da dopo il covid, si era detto che era necessario potenziare la medicina territoriale, impegno poi ampiamente disatteso – aggiunge Gentili – pensiamo alle guardie mediche su cui il centrodestra ha fatto un’importante campagna elettorale e che, invece, sono in sofferenza per carenze di personale e scarsi investimenti. Discontinua è la situazione nel distretto di Civitanova, così come nel distretto di Morrovalle dove il servizio di guardia medica non è garantito tutti i giorni e i cittadini di Monte San Giusto, Morrovalle e Montecosaro non sanno a chi rivolgersi e, molto spesso, devono andare a intasare i pronto soccorso per riuscire ad ottenere qualche risposta».

Altro tema riguarda la salute mentale. «Non se ne parla nemmeno più, con poche strutture che possono ospitare sempre meno pazienti e le famiglie costrette a fare decine e decine di chilometri quotidianamente per poter fruire del servizio – continua il sindaco di Monte San Giusto – la politica, invece, deve avere il coraggio di investire in nuove strutture. Così come deve avere coraggio di investire sul potenziamento dei servizi di sanità “sociale” come il Sert a cui devono essere assegnate maggiori risorse o le case di riposo per le quali devono essere riviste le convenzioni, in modo da poter tagliare le liste d’attesa sempre più lunghe e i costi delle rette non convenzionate che tendono a lievitare mettendo in difficoltà le famiglie. La società sta cambiando e bisogna dare risposte certe e veloci ai cittadini».

In riferimento alle Ast, infine il centrosinistra attende di vedere l’atto aziendale. «Una riforma tanto sbandierata di cui, però, non vediamo concretamente nulla e che, anzi, ha portato una disparità di trattamento economico delle guardie mediche, per cui quelle in servizio a Macerata vengono pagate meno rispetto a quelle del presidio di Ancona – finisce Gentili – e, sempre in riferimento all’Ast di Macerata, mi auguro che ci sia finalmente, con il nuovo direttore Marini, maggiore continuità di gestione perché non è possibile cambiare sei direttori in cinque anni. Su tutti questi temi i sindaci, ma anche la Provincia, devono stimolare un dibattito e spingere affinché le riunioni di Area Vasta vengano convocate periodicamente, come invece oggi non accade».

 

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