La sanità maceratese vista dalla Regione,
Acquaroli: «Basta campanili sulla salute.
Politica fuori dalla gestione aziendale»

MACERATA - L'incontro in aula senza l'opposizione con il governatore: «Resto basito dalle polemiche, siamo qui per costruire, tra poche ore gli atti aziendali saranno presentati. C'è chi tifa contro per motivazioni elettorali: è autolesionismo». Saltamartini: «L'ospedale è ai vertici italiani». La direttrice sanitaria Corsi assicura che per il capoluogo non ci saranno tagli di servizi, intanto i capigruppo convocano un Consiglio aperto

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Il sindaco Sandro Parcaroli, il governatore Francesco Acquaroli e l’assessore regionale Filippo Saltamartini

di Luca Patrassi (foto di Fabio Falcioni)

«Il campanile non può prevalere si bisogni di tutti, la politica non deve entrare nella gestione delle aziende sanitarie» è uno dei messaggi lanciati questa sera in Comune a Macerata dal governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli. Un incontro informale dedicato ai consiglieri comunali quello che oggi, nella sala del Consiglio in Municipio, ha visto protagonisti i vertici della giunta regionale delle Marche: il governatore Francesco Acquaroli, il vice Filippo Saltamartini, l’assessore Francesco Baldelli e il sottosegretario Aldo Salvi hanno illustrato le novità sul fronte dei servizi sanitari a Macerata. Dunque alla fine un incontro informale, nessuna convocazione di Consiglio e dunque nessun obbligo di numero legale.

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Compatti nell’assenza i consiglieri comunali di opposizione, quasi altrettanto compatti nella presenza i rappresentanti della maggioranza. Qualificata anche la rappresentanza del Dipartimento Salute della Regione (c’era il direttore Antonio Draisci) della Ast Macerata – c’era la direttrice sanitaria Daniela Corsi – diversi anche i direttori di dipartimento presenti, da Franco Sopranzi a Giorgio Caraffa. Tra i politici la senatrice e coordinatrice regionale di Fdi Elena Leonardi e il consigliere regionale Fdi Simone Livi. Peraltro in giornata si è anche saputo che i capigruppo consiliari si sono trovati d’accordo nel fissare per metà gennaio una convocazione di Consiglio comunale aperto sulla sanità. Non è dato sapere però se i vertici della Regione torneranno anche per questo secondo appuntamento sul tema.

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Daniela Corsi

Si parte con l’indirizzo di saluto rivolto ai partecipanti dal presidente del Consiglio comunale Francesco Luciani. Poi il microfono passa al sindaco Sandro Parcaroli: «Sono contentissimo di questa assemblea, la sanità è importantissima per il nostro territorio, ringrazio quanti operano nella struttura ospedaliera e dimostrano ogni giorno professionalità e umanità». A presentare la sanità del capoluogo è stata la civitanovese Daniela Corsi che ha rivelato in apertura di intervento i dati della popolazione, gli ospedali esistenti, i posti letto pubblici e convenzionati, i servizi erogati, gli investimenti fatti anche con il Pnrr: «La politica che va verso il territorio è fondamentale, dobbiamo arrivare come obiettivo a una deflessione dei codici meno gravi nei Pronto soccorso. A Macerata si sta potenziando la Neurologia, siamo entusiasti, un altro fiore all’occhiello è l’Ostetricia e la Ginecologia. Sul fronte dei ricoveri a Macerata abbiamo all’incirca lo stesso numero di ricoveri del 2023, circa 8900. Una cosa di cui andiamo orgogliosi sono le numerose certificazioni per le Iso 9001 e i bollini della fondazione Onda». L’atto aziendale? «Non togliamo nulla a Macerata, nessuna diminuzione di attività, anzi è vero il contrario, siamo orgogliosi di quello che c’è. poi vedrete con il nuovo ospedale».

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A seguire una serie di interventi di consiglieri comunali e tra questi Pierfrancesco Castiglioni (Fdi), Sabrina De Padova (Gruppo misto) Aldo Aessandrini (Lega), Sandro Montaguti (Fi),Antonella Fornaro (Udc) e dell’assessora Laura Laviano. Il sottosegretario Aldo Salvi, a Macerata, ha parlato del Pronto Soccorso: «Porremo la massima attenzione, sono aumentati i codici di minore gravità e questo è un problema di riorganizzazione del sistema sanitario che stiamo attuando. I tempi di attesa per i codici critici sono in diminuzione».

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L’assessore Baldelli: «Macerata merita un ospedale all’altezza del terzo millennio. Pensiamo sia ai contenitori che ai contenuti. Purtroppo le nostre strutture ospedaliere sono vecchie, non all’altezza di rispondere alle esigenze di salute. Il primo atto della giunta è stato quello di rivedere le scelte precedenti di ospedali unici sul territorio, si va verso la sanità distribuita nel territorio. Non è vero che per l’ospedale di Macerata non ci sono le risorse, gli atti parlano. Sono già stati deliberati fondi per 59 milioni di euro, ci sono ulteriori 9 milioni per la sicurezza, abbiamo fatto una gara europea per la progettazione per 16 milioni. Poi ci sono i fondi del commissario alla ricostruzione, 90 milioni di euro. Siamo già a 158 milioni, non bastano: reputiamo che il costo finale sia di 185 milioni di euro, per la parte restante pensiamo di accedere a finanziamenti dalle banche. Non un milardo di euro, come ipotizzato dalla precedente giunta, ma 185 totalmente coperti senza intaccare i fondi del sistema sanitario, Questa la differenza con la giunta precedente. La firma del contratto per la progettazione del nuovo ospedale, che sarà antisismico, avverrà dopo il 10 gennaio 2025. Non vedrete un ospedale ma un giardino facilmente accessibile e integrato con la vostra città».

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Acquaroli e Saltamartini

L’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini: «Un dato politico: in questa assise più volte hanno voluto insegnarci come si fa la sanità. Quattro anni fa i nuovi ospedali finanziati erano Pesaro e Fermo, per Macerata non c’era un centesimo. Ora affidiamo la gara di progettazione. Chi ci voleva insegnare a fare la sanità non aveva messo un centesimo e non conosceva nemmeno l’alta specializzazione della struttura ospedaliera esistente. Siamo ora la prima Regione in Italia per la tecnologia sanitaria, questa è la sanità ai tempi del governo del centrodestra. Il diritto alla salute è un diritto se è finanziato, abbiamo messo più fondi rispetto a un passato quando il centrosinistra ha tagliato posti letto e chiuso 14 ospedali, non hanno formato i medici. C’è poi il tema delle liste di attesa, i dati sanitari sono certificati dalle ricette.

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La Regione Marche per il quarto anno consecutivo è tra le prime cinque regioni italiani per il rispetto della richiesta di prestazioni. Nella classifica degli esiti, Macerata è tra le prime in Italia. Quello che abbiamo fatto noi, non era mai stato fatto in provincia di Macerata. Voglio vedere chi ora critica andare a fare l’assessore come è accaduto a me in pieno Covid quando chi ci aveva preceduto non aveva dotato gli ospedali dei necessari posti letto di terapia intensiva».

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Il governatore Francesco Acquaroli

Infine il governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli: «Questa di oggi è un’opportunità che cercavo da tanto tempo, questa è una riunione necessaria all’indomani di atti importanti che terminano un lungo ciclo di riforme che la Regione non vedeva da 20 anni, non è una passerella. Resto basito dalle polemiche, siamo qui per costruire, tra poche ore gli atti aziendali saranno presentati e quello che seguirà dovrà essere un dibattito consapevole. La politica non deve entrare nelle scelte aziendali, abbiamo una classe dirigente nelle Ast che sa governare e a quella classe dirigente abbiamo chiesto il confronto con tutti, una condivisione nel metodo. In questa provincia si sta invece cercando di accendere un campanile che è sempre nocivo. Prima c’erano le Aree vaste senza autonomia giuridica, con le Ast è totalmente diverso, il campanile non deve prevalere sui bisogni del territorio. Abbiamo una mobilità passiva in regione di circa 45 milioni di euro, è un dato storico, ma la possiamo abbattere recuperando risorse per strutture e personale. Prima la gestione politica prevaleva sulla gestione sanitaria, la riforma si propone il contrario. Le maggiori criticità del territorio vertono sulla appropriatezza delle richieste, è un tema complesso che va affrontato. Nelle liste di attesa ci sono prestazioni che non dovrebbero esserci. Da qui a tre anni il panorama della sanità cambierà molto in questa area. Tra otto mesi aprirà il nuovo ospedale di Campiglione, tra due anni il nuovo Inrca, ci sarà il nuovo casello autostradale a Porto Potenza in fondo alla Regina. La popolazione assistita maceratese può andare a rivolgersi fuori Ast e questo si evita con una organizzazione che studia il territorio ed è quello che abbiamo fatto. Quella di oggi non è passerella, ma condivisione di un progetto che renderà il nostro sistema sanitario all’avanguardia. Certo, c’è chi tifa contro per motivazioni politiche, elettorali, per autolesionismo. Siamo disponibili al confronto ma basato su dati reali. I risultati diranno se questa riforma produce gli effetti sperati, valutare una riforma prima degli atti significa avere pregiudizi».

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