«E’ Civitanova la città più popolosa,
Macerata ha perso in via definitiva il primato
ma detiene il record di stranieri»

L'INTERVENTO - Gianluca Puliti, ex dirigente comunale a Macerata, commenta gli ultimi dati Istat: «Viene da chiedersi se questo risultato sia il frutto consapevole delle politiche dell’Assessorato ai servizi sociali di Francesca D’Alessandro. Cambiare il regolamento per le case popolari non ha sortito effetti, raddoppiati i migranti ospitati nei Cas: il paradosso è che solo grazie a loro l'inverno demografico del capoluogo risulta mitigato»

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di Gianluca Puliti*

I dati Istat non fanno che confermare che Macerata ha perso definitivamente il primato demografico a vantaggio di Civitanova. La rilevazione effettuata a inizio anno mostra come il numero dei residenti della città costiera sia arrivato oltre le 42mila unità mentre il capoluogo di provincia perde posizioni e scende a 40.553. Il sorpasso è iniziato nel 2018, complici le dinamiche innescate dal sisma del 2016 e il conseguente esodo dalle zone montane, e la tendenza non si è più invertita. Anzi, si consolida ulteriormente.

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Gianluca Puliti

Un primato, però, Macerata può ancora esibirlo: il numero degli stranieri residenti, che è in continua crescita. Il 1° gennaio 2024 si è registrato il numero record di 4.890 stranieri residenti (678 in più dal 2020), superiore di gran lunga a Civitanova, che ne ha quasi mille in meno. Nel capoluogo, dal 2020 al 2023, sono arrivate dall’estero 1437 persone e ne sono partite solo 421. Il saldo di immigrati dall’estero è quindi di 1016. In termini percentuali rispetto alla popolazione residente, Macerata, con quasi il 12%, è seconda in regione solo ad Ancona (14%). Il dato è singolare e persino sorprendente ed è doveroso chiedersene il motivo, dal momento che la città sembrerebbe offrire minori opportunità di lavoro rispetto a Civitanova. Una ragione potrebbe essere che vivere a Macerata è meno difficile e magari costa meno perché, per esempio, ha un mercato delle locazioni meno esasperato. O forse potrebbe essere che il welfare maceratese favorisce l’insediamento di cittadini stranieri. Gli sgravi e le agevolazioni di certi servizi, come asili nido e mensa scolastica, o l’attenzione che i servizi sociali rivolgono al sostegno dei residenti meno abbienti possono essere una chiave di lettura. È opinione comune, infatti, che la condizione economica di molte famiglie straniere sia collocata nei pressi della soglia di povertà relativa per cui è plausibile che esse siano tra le destinatarie dei provvedimenti di supporto sociale del Comune.

Viene da chiedersi se questo risultato sia il frutto consapevole delle politiche dell’Assessorato ai servizi sociali di Francesca D’Alessandro. La vicesindaca, tra l’altro, fu tra i promotori delle modifiche al regolamento per l’assegnazione delle case popolari che, certamente, non premiavano alcune categorie di aspiranti assegnatari in cui facilmente potevano rientrare le famiglie straniere. Quell’iniziativa, peraltro, non ha dato i risultati attesi. Le case popolari sono, più di prima, ad appannaggio degli stranieri residenti e dei cittadini italiani di nascita extracomunitaria. Anche sul versante migranti le cose non sono andate meglio. Il numero dei migranti accolti dalle strutture Cas esistenti in città ha oltrepassato le 220 unità, più del doppio di quelli presenti ai tempi dell’amministrazione Carancini.

La Prefettura, infine, ha inviato al Comune di Macerata, perché si occupasse del loro collocamento in struttura o in famiglia, oltre 100 minori stranieri non accompagnati (83 nel 2023 e 21 nel 2024) e cioè la stragrande maggioranza di quelli destinati all’intero ambito provinciale. Tutto questo è accaduto senza che sindaco e giunta avessero qualcosa da dire, come se la questione non riguardasse loro e la città di Macerata. E pensare che l’equazione “più stranieri, più migranti, meno sicurezza” è stato un pezzo forte della campagna elettorale del centrodestra di Parcaroli e D’Alessandro, che ora si trova a fare i conti con numeri difficili da addomesticare. Il paradosso, in tutto ciò, è che l’amministrazione Parcaroli deve dire grazie agli stranieri residenti se l’inverno demografico di Macerata non precipita e possiamo ancora galleggiare sopra i quota 40mila abitanti.

*Dirigente in pensione del Comune di Macerata

 

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