L’amarezza dei commercianti del centro
«Mai un Natale così povero di eventi,
quest’anno si è toccato il fondo»

TOLENTINO - Dura lettera di sfogo dei negozianti, che mettono nel mirino l'amministrazione: «Dove è stato investito quel budget importante (75mila euro, ndr), che avrebbe potuto rendere la città un centro di attrazione per le festività? Perché a guardare il risultato non si riesce a comprendere quale fosse il progetto, ammesso ne esistesse uno. Gli eventi sono assenti, lontani da quelli che, qualche anno fa, facevano venire le famiglie da tutta la provincia»

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Piazza della Libertà durante questo periodo natalizio

di Francesca Marsili

«Siamo stanchi di una politica che sembra ignorare le vere esigenze della nostra comunità. Siamo i primi a volere una Tolentino viva, accogliente e prospera, ma l’amara realtà è che, da troppo tempo, chi ha il compito di amministrare questa città sembra più interessato a curare le proprie mire politiche piuttosto che risolvere i problemi reali di chi ogni giorno alza la serranda e fa vivere il centro».

Inizia cosi la lettera del comitato “Tolentino commercio centro storico” –  presieduto da Monica Fammilume, con vice Annarita Ortolani – indirizzata agli amministratori locali. Arriva in momento di estrema difficoltà per i piccoli negozi, che cercano di resistere ai colossi della grande distribuzione e alla concorrenza del commercio on line, e solleva critiche sui problemi «ignorati» della ricostruzione post sisma, sino agli eventi di Natale «mai così poveri di contenuti».

I commercianti del centro si rivolgono ad un’amministrazione, eletta due anni e mezzo fa, e che – sottolineano – «si è presentata come “pronta all’ascolto”, capace di risolvere anche le problematiche più piccole, ma che, in realtà, ha dimostrato una totale assenza di competenza, praticità e attenzione».

Elencano una serie di difficoltà, partendo da quelle più stravolgenti derivanti dal sisma 2016 «che sono state ignorate e da cui molti commercianti sono ancora oggi penalizzati». Evidenziano come a differenza di altre città terremotate, a Tolentino, «grazie ad un’ordinanza dell’allora sindaco Giuseppe Pezzanesi fu consentito ai commercianti di proseguire la loro attività anche in presenza di inagibilità dei palazzi su cui essa insisteva. Con questa scelta – spiegano – si evitò la delocalizzazione dei negozi e la desertificazione del centro storico. Tuttavia, con l’avvio della ricostruzione pesante post-sisma, molti negozi saranno costretti a lasciare gli immobili oggetto di ristrutturazione. In una situazione così delicata, ci aspettavamo una convocazione da parte dell’amministrazione per discutere piani e soluzioni. Invece – proseguono -nessuna informazione, zero strategie, zero programmazione».

Gli esercenti del centro storico ribadiscono che le loro richieste «sono rimaste inascoltate finché, grazie all’intervento della consigliera di minoranza Silvia Luconi, siamo riusciti a incontrare il commissario Castelli. Egli, ammettendo un vuoto normativo, ha preso a cuore la causa delle attività commerciali del centro storico. In quell’occasione, dopo essere stati redarguiti per l’iniziativa presa, ci fu garantito che il sindaco Mauro Sclavi e l’assessore di competenza, su monito del commissario, avrebbero preso in carico la problematica: anche in questo caso, dopo un articolo autoreferenziale su una testata locale, il solito silenzio tombale. Confidavamo in una convocazione in Comune per discuterne, ma il dialogo non appartiene a questa amministrazione forse più attenta alle proprie strategie politiche che a risolvere i problemi della città». 

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Il commercianti del centro storico

Passano poi al Natale 2024. «Quest’anno Tolentino ha toccato il fondo. Mai, e sottolineiamo mai, si era vista una gestione così povera e disorganizzata degli eventi natalizi. Ci hanno convocato a novembre, con l’idea che avremmo potuto collaborare, ma l’amara realtà è che non c’era neppure un progetto chiaro. Abbiamo visto un consigliere fare disegnini su un foglio bianco per le luminarie natalizie, senza nessuna visione complessiva, senza un’idea di città che vogliamo promuovere. È stata la dimostrazione di quanto sia distante questa amministrazione dalla realtà».

Sono stati spesi oltre 75mila euro per il Natale, «ma ci chiediamo: come? Dove è stato investito quel budget importante, che avrebbe potuto rendere Tolentino un centro di attrazione per le festività? Perché a guardare il risultato – aggiungono – non si riesce a comprendere quale fosse il progetto, ammesso ne esistesse uno. Gli eventi sono assenti, lontani da quelli che, qualche anno fa, facevano venire le famiglie da tutta la provincia a Tolentino per ammirare la Casa del Grinch, la Casa dei Balocchi e la Casa di Babbo Natale. Quest’anno, invece, i bambini sono stati costretti a fare attività all’aperto, seduti per terra in mezzo alla piazza, senza alcuna protezione dal freddo, in un’ambientazione che non è riuscita a creare la magia del Natale». Rivendicano di aver chiesto, come in passato, che gli venisse messo a disposizione un locale dove poter organizzare eventi per attrarre persone, «ma la risposta è stata che non c’erano soldi. Eppure – spiegano – quei soldi sono stati spesi per iniziative che non hanno coinvolto nessuno, scelte fatte senza nemmeno ascoltare i commercianti che da sempre hanno contribuito all’organizzazione delle festività. Come al solito, la città è stata gestita senza un piano condiviso, senza coinvolgere chi vive e lavora quotidianamente nel centro storico».  

Nel frattempo si trovano a dover affrontare una situazione economica sempre più difficile. «Con la riduzione del flusso di persone nel centro storico e la totale mancanza di eventi che possano attirare visitatori, la crisi è ormai evidente – sottolineano -. Così non si può andare avanti. È impensabile continuare a gestire la città in questo modo, ignorando chi ogni giorno fatica per tenere vivo il tessuto commerciale».  

All’amministrazione Sclavi avanzano una proposta, che è più consiglio: «Investite in una buona pubblicità per Tolentino, magari sui social media, affidandovi a chi davvero conosce il settore. Una comunicazione efficace potrebbe restituire alla città quella visibilità di cui ha disperatamente bisogno».  

Per i commercianti del centro storico quella appena fotografata è la realtà di Tolentino, con «un’amministrazione che si fa vedere solo quando c’è da riscuotere i tributi, ma che sparisce quando c’è da risolvere i problemi. Una città che avrebbe bisogno di attenzione, competenza e pragmatismo, ma che si trova invece davanti a un’amministrazione che ha dimostrato di non essere in grado di ascoltare, progettare e risolvere».  Con coraggio aggiungono:  «nonostante tutto, noi commercianti siamo qui, resistiamo, e continuiamo a offrire qualità, bellezza e professionalità nei nostri negozi, ogni giorno. Saremo sempre pronti ad accogliere i clienti che vogliono tornare a visitare una città che, nonostante tutto, rimane viva e in continua ricostruzione».  

Concludono promettendo: «Tolentino ha bisogno di essere valorizzata, e visto che il sindaco e la sua giunta non sembrano essere in grado di farlo, lo faremo noi. Accendiamo i riflettori sulla nostra città, perché è ora di smettere di girarsi dall’altra parte. Non serve molto, basta solo volerlo fare, e saperlo fare».  

 

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