La conviviale dell’Atac
«Oggi l’Atac è un azienda da tripla A. Ed il merito è tutto dei suoi dipendenti». Il presidente Massimo Belvederesi, davanti ad una novantina di invitati, ha preso in prestito la classificazione delle agenzie di rating per indicare lo stato di salute dell’azienda municipalizzata di Civitanova. Senza appendersi medaglie al collo, bensì riconoscendo che il motore della multiservizi è costituito da chi, ogni giorno, marca il cartellino. Parole pronunciate al termine della conviviale che si è tenuta al ristorante Casablanca.
Massimo Belvederesi e Fabrizio Ciarapica
Con lui il resto del cda: la vicepresidente Claudia Iesari, Ottavio Brini, Milena Mercuri e Daniele Rossi. Non poteva mancare il socio unico di Atac, il Comune, con il sindaco Fabrizio Ciarapica che è intervenuto insieme al vicesindaco Claudio Morresi e all’assessore ai lavori pubblici Ermanno Carassai. E non potevano mancare coloro che in Atac lavorano. Non sono stati snocciolati numeri in un classico bilancio di fine anno, pure importanti: 26 milioni di fatturato e 118 dipendenti. Appena accennati i servizi erogati: da quello storico ed originario del trasporto pubblico fino all’illuminazione passando per acquedotto, depurazione e fognatura, distribuzione gas metano, farmacie comunali, lampade votive e, dal prossimo anno, anche il settore calore del Comune.
Il discorso di Belvederesi è stato incentrato sul concetto di squadra. «Sono entrato nel settimo anno di collaborazione con il sindaco – ha detto – e non c’è alcuna crisi nel rapporto. Nel 2017 abbiamo ereditato una situazione sui generis. Chi ci ha preceduto ha scelto di vendere Gas Marca per risolvere i problemi. Noi ci siamo attivati per sistemare tutti i servizi, riportarli ad avere marginalità e azzerare le perdite. Un cambiamento reso possibile se si lavora come una squadra, perché i cda sono di passaggio mentre chi lavora nell’azienda resta. Nessun risultato è possibile se non parte dalla base e quelli ottenuti sono tutti vostri. Si può fare meglio? Certo. Ma se prima di tutto non si rafforza Atac, non c’è futuro. Spero sia stato compreso il nostro sforzo, fatto perché ci crediamo. Auguri a tutti».
Quindi le parole del primo cittadino. «Questa è un’azienda che eroga servizi di prima necessità e siete proprio voi dipendenti ad avere l’interfaccia con il cittadino – ha detto Ciarapica – C’è il vostro volto dietro ad ogni autobus che arriva in orario, ad ogni perdita di acqua riparata. Questo cda non solo ha traghettato l’azienda verso il futuro ma ha attivato una collaborazione con ogni sua componente. E questa giunta ha sempre creduto nell’Atac, lo dimostra l’affidamento dell’illuminazione pubblica e il no netto alla vendita delle farmacie comunali. Il prossimo anno conferiremo anche il servizio calore, con l’obiettivo di costruire un rapporto di fiducia sempre più stretto con i cittadini».
la circolazione dei mezzi pubblici Atac, già insufficiente nei giorni feriali nella frequenza e nelle fasce orarie serali, non copre nei giorni festivi tutta la parte sud di Civitanova, con notevole disagio per i residenti che abitano in quella vasta zona. Rendere fruibili le periferie dai residenti che lavorano in città, collegandole con il centro e tra loro, significa aumentare la possibilità di abitare gli appartamenti in periferia con canone ragionevole, ridurre il traffico automobilistico e risolvere il problema dei parcheggi insufficienti.
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È da Guinnes dei primati. Ha fregato pure l’oste che je chiedi se lo vino è bono.