La qualità della vita nel 2024,
sale il Maceratese: 36esimo posto.
Nelle Marche va meglio solo Ancona

CLASSIFICA - Lo studio di ItaliaOggi. La nostra provincia sale di cinque posizioni. Il risultato migliore arriva dall'ambiente (sedicesima nella graduatoria) mentre a crollare è la sicurezza che passa dalla quindicesima alla trentasettesima posizione

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La spiaggia di Civitanova (a sinistra) e lo Sferisterio di Macerata

di Luca Patrassi

Pubblicata la classifica 2024 (prima edizione 1990) di ItaliaOggi sulla qualità della vita nelle oltre cento province italiane, messa a punto tenendo in considerazione diversi fattori, tra cui salute, sicurezza, reddito, cultura o istruzione. Secondo la classifica di quest’anno, la provincia italiana in cui si vive meglio è Milano, seguita da quelle di Monza-Brianza e Brescia. Reggio Calabria è ultima e precede Caltanisetta e Agrigento (terz’ultima).Macerata è risalita di cinque posizioni, ora è la trentaseiesima mentre lo scorso anno era a quota 41.

A fare meglio del capoluogo maceratese è soltanto Ancona che è trentesima (perde due posizioni) ed è sul podio per la salute (terza) mentre Ascoli è stabile al quarantesimo posto, Fermo è a quota 44 (risale di sei posizioni) e Pesaro scende a 47 da 37. La classifica di ItaliaOggi – Ital Communications, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, è stilata sulla base di 92 indicatori, suddivisi in nove macro-categorie: “Affari e lavoro”, “Ambiente”, “Istruzione”, “Popolazione”, “Reati e sicurezza”, “Reddito e ricchezza”, “Salute”, “Sicurezza sociale” e “Turismo e cultura”.

Alla provincia con il posizionamento migliore vengono assegnati mille punti, mentre zero a quella peggiore. Le 107 province, a seconda del loro punteggio, vengono poi divise in quattro gruppi: “Buona”, “Accettabile”, “Discreta”, “Insufficiente”. Ancona è “buona” mentre Macerata è nella parte più alta di “accettabile”.

Piazza-Liberta_Parcheggi_ZTL_FF-3-650x488Nel dettaglio Macerata perde una posizione per l’Ambiente (da 16 a 17), ne guadagna 9 per l’Istruzione (da 41 a 32), ne perde una per il Lavoro (da 51 a 50), ne guadagna 15 per la popolazione (da 60 a 45), migliora per il Reddito (da 58 a 53), per la Salute (da 43 a 38) mentre crolla per la Sicurezza (da 15 a 37). Nessun riferimento precedente invece per il Turismo che è stato inserito quest’anno: ventiseiesima posizione.

In generale si conferma la crescita delle metropoli: province e città metropolitane, soprattutto del Centro-Nord, continuano a mostrare una maggiore capacità di ripresa dagli shock rispetto alle altre aree del Paese. Di riflesso, si fa più netta la separazione tra le regioni del Nord e il Mezzogiorno e Isole, dove crescono aree di disagio sociale e personale.

Ecco i criteri seguiti e i risultati. Affari e lavoro. La dimensione “Affari e Lavoro” comprende 8 indicatori, che riportano informazioni sul mercato del lavoro (tasso di occupazione e disoccupazione distinti per sesso), sulla nati-mortalità aziendale, sull’importo dei protesti per abitante e sulla incidenza di startup e Pmi innovative. Bolzano e Bologna si piazzano,, rispettivamente al primo e al secondo posto, a seguire Verona, Trieste e Padova. A chiudere la classifica Napoli.

Ambiente. La dimensione “Ambiente” è articolata in due sottodimensioni: una negativamente associata alla qualità della vita che comprende indicatori di impatto ambientale; la seconda positiva, in cui figurano anche variabili il cui andamento può essere messo in relazione con le azioni degli amministratori locali. Monza e della Brianza apre la classifica della qualità ambientale, seguita da Padova, Reggio Emilia e Mantova. In coda Catania.

Reati e sicurezza. L’analisi dei risultati rilevati in questa e nelle passate edizioni denota una sostanziale stabilità del quadro relativo alla sicurezza. Enna è al primo posto nella dimensione relativa a reati e sicurezza, scalando 9 posizioni rispetto all’anno precedente. Seguono, nell’ordine, Frosinone, Benevento e Campobasso. Chiude Rimini. Sicurezza sociale. La dimensione “Sicurezza sociale” ha subito alcune variazioni nell’impianto complessivo lo scorso anno. È stato eliminato il dato sui Neet, ovvero la percentuale di persone in età compresa tra 15 e 29 anni che non lavorano, non studiano e non aderiscono a programmi di formazione, in quanto non più prodotto dall’Istat. L’indicatore è sostituito dal tasso di inattività registrato tra i 25 e i 34 anni. La provincia che quest’anno apre la classifica è Rovigo, seguita da Cremona, Bolzano, Cuneo e Milano. La provincia in coda è Taranto.

Istruzione e formazione. La dimensione “Istruzione e formazione” fornisce una valutazione circa la dotazione di capitale umano e comprende 6 indicatori, tutti positivamente associati alla qualità della vita, tratti dal BES (Benessere equo e sostenibile) curato dall’Istat: tasso di partecipazione alla scuola dell’infanzia, percentuale di persone di età compresa tra 25 e 64 anni in possesso almeno di un diploma di istruzione secondaria superiore, percentuale di persone di età compresa tra 25 e 39 anni in possesso di laurea o altri titoli c.d. terziari, percentuale di persone di età compresa tra 25 e 64 anni coinvolte in attività di formazione permanente e la percentuale di studenti in possesso di adeguate competenze numeriche e alfabetiche. Apre la classifica Bologna, confermando il piazzamento dello scorso anno. A seguire altre due province del Nord-Est, Trento e Trieste, e Milano in rappresentanza del Nord-Ovest. La provincia in ultima posizione è Crotone.

Popolazione. La struttura di questa dimensione di analisi è stata modificata nel 2022, con l’eliminazione della densità demografica; la sostituzione del numero medio di componenti del nucleo familiare con il numero medio di figli per donna; l’inserimento di 5 nuovi indicatori, di cui 3 nella dimensione negativa (l’indice di dipendenza strutturale, l’indice di dipendenza degli anziani e l’indice di vecchiaia) e 2 nella dimensione positiva (la speranza di vita alla nascita e la speranza di vita a 65 anni). L’inserimento dei nuovi indicatori ha un effetto profondo sulla composizione del gruppo di testa, da cui escono tutte le province dell’Italia meridionale e insulare che occupavano fino a due anni fa posizioni di vertice. Bolzano si conferma al primo posto, risultato che si ripete da dieci anni a questa parte. A seguire si classificano nel gruppo di testa Trento, Monza e della Brianza, Milano e Brescia. Chiude la classifica Sud Sardegna.

Sistema salute. Isernia apre la classifica della dimensione relativa al “Sistema salute”, confermando il piazzamento già conseguito lo scorso anno, così come Terni, seconda classificata. A seguire Ancona, Pavia e Genova che a loro volta confermano gli eccellenti piazzamenti conseguiti nelle passate edizioni dell’indagine. I servizi sanitari si concentrano prevalentemente nelle città metropolitane e in poli di eccellenza nella ricerca medica (Pisa e Siena), ma esistono anche altri fattori. Chiude la classifica Vibo Valentia. Turismo. A partire da quest’anno la dimensione “Turismo” comprende anche intrattenimento e cultura. Apre la classifica Bolzano, seguita da Rimini, Trieste, Roma e Verona. In ultima posizione Enna. Reddito e ricchezza. Milano conferma il primo posto già ottenuto nelle ultime quattro edizioni. A seguire Bologna, Modena, Biella e Parma. Chiude la classifica la provincia di Crotone.

La qualità della vita nel 2024: Ancona è trentesima in Italia, resta la migliore in ambito regionale

 



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