Mense scolastiche, malissimo Civitanova:
è fuori anche dai primi 60 posti.
Migliorano Macerata e Ancona

RATING di Food Insider, giunto alla nona edizione, fotografa lo stato e la qualità delle strutture e del cibo per gli studenti. La città costiera è addirittura fuori classifica. Il capoluogo guadagna tre posizioni e si piazza 18esimo. Le Marche perdono il primo posto con Fano che scivola dietro Sesto Fiorentino

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di Laura Boccanera

Mense scolastiche, nelle Marche male Civitanova, Fano perde il primo posto, cresce la qualità ad Ancona, Macerata, peggiora Ascoli.

Sono i dati del nono Rating food insider presentato lunedì alla Camera e che mostra lo stato di salute delle mense italiane scolastiche. Dopo i controlli dei Nas nella nostra regione che hanno permesso di scoprire diverse carenze igieniche (leggi l’articolo), l’associazione ha fotografato lo stato qualitativo dei prodotti portati sulle tavole delle mense per varietà, biologico, valori nutrizionali e modalità di preparazione.

A sorpresa Fano perde il primo posto guadagnato lo scorso anno a vantaggio di Sesto Fiorentino, mantenendo comunque una qualità elevatissima. Cresce il rating di Ancona che passa dal settimo al quinto posto e quello di Macerata che dalla 21esima posizione arriva alla 18esima.

Tracolla Ascoli che dalla 23esima posizione dello scorso anno scende ai piani bassi della classifica al 44esimo posto.

Oltre il 60esimo posto Civitanova, fuori classifica, in media coi valori dello scorso anno, ma in calo rispetto al 2020/2021 quando era al 46esimo posto.

Il campione analizzato da Food insider rappresenta circa un terzo delle mense italiane e nel 44% dei casi la qualità migliora, nel 29,5% rimane stabile e nel 20% peggiora (il 6,5% non è raffrontabile con i dati passati). I dati dell’anno scolastico 2023/24 sono messi a confronto con quelli degli ultimi 5 anni ravvisando nei piatti menù più sani e sostenibili, con maggiore varietà di alimenti, più biologico, più legumi ma anche più prodotti locali e provenienti da cooperative sociali. L’indagine mette anche in luce aspetti negativi importanti: aumenta il cibo processato e, secondo quanto riferito da numerosi insegnanti, diminuisce la percentuale di pasto effettivamente consumata. I maggiori consumi si rilevano nelle scuole dove si fa educazione alimentare, dove ci sono le cucine interne, dove i bambini hanno a disposizione più tempo per il pranzo, dove i refettori sono meno rumorosi e, infine, dove la frutta è servita a metà mattina anziché a fine pasto.



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