«Mobilità sostenibile affidata a poche bici
mentre si privilegiano le auto
e si progettano nuovi parcheggi»

L'INTERVENTO di Gianluca Puliti - Il progetto dell’Azione 6 di Iti (programma della Regione finanziato con fondi europei), come modificato dalla Giunta Parcaroli, prevedeva che nell'area di sosta di fianco al palasport a Fontescodella si attivasse un bikesharing di cui non c'è traccia. Così si fa solo marketing

- caricamento letture
gianluca_puliti-1-e1709985006334-325x286

Gianluca Puliti

di Gianluca Puliti*

Qualcuno ricorderà il progetto di mobilità sostenibile dell’Azione 6 di Iti (programma della Regione finanziato con i fondi europei) del costo di un milione di euro, con cui l’amministrazione Carancini intendeva riconfigurare la viabilità in piazza Garibaldi e di piazza delle Vittoria. Prevedeva la realizzazione di una rotatoria posta di fronte al Monumento ai Caduti che inglobasse anche l’incrocio di via Trento –  via Velini – via Valenti. Il tutto con interventi di promozione della ciclabilità ed implementazione di un sistema di bike sharing e di mobilità elettrica. Si trattava di una soluzione piuttosto complicata, con molte insidie e più di un’incognita, viste le tante e articolate questioni connesse alla rivoluzione viaria che avrebbe originato.

La Giunta Parcaroli non ha inteso seguitare su quella strada e ha cambiato il progetto, declinandolo in tre obiettivi. Il primo: rifacimento della fondazione stradale e asfaltatura del parcheggio antistante il palasport Fontescodella, , affinché potesse assumere la funzione di parcheggio scambiatore. Secondo: creazione di una rete di stazioni di bike sharing. Terzo: approntamento di un punto informazioni di mobilità sostenibile, a ridosso del centro storico. In effetti, la sistemazione del parcheggio è stata fatta e sicuramente godrà dell’incondizionata gratitudine degli sportivi che si recano al palasport di Fontescodella per assistere alle partite di pallavolo e degli autisti dei bus delle linee extraurbane che vi sostano in attesa della corsa successiva.

ITI-In-Nova3-650x340

Il rendering del progetto a Fontescodella

Il problema è che in quel parcheggio non avviene nessuno scambio, almeno di genere lecito. Sì, perché di bus navetta che passano da quelle parti non c’è nemmeno l’ombra e di bike sharing c’è solo il nome.

Quello che si prospetta allo sventurato che parcheggia l’auto a Fontescodella è una solenne scarpinata di un chilometro in salita. In verità lo storytelling del progetto è ricco di suggestioni e promette accattivanti benefici, ma presuppone anche adeguate azioni di sostegno di cui, al momento, non si vede traccia. È quindi lecito chiedersi, in presenza di un parcheggio scambiatore che non scambia e che, tutt’al più, sarà dotato (quando arriveranno) di 4 o 5 bici elettriche, se qualcuno dell’Amministrazione abbia veramente creduto che quella idea progettuale potesse rappresentare una autentica, convinta, efficace soluzione di mobilità sostenibile.

L’unica vera utilità sembrerebbe essere rappresentata dalla sistemazione del parcheggio del Palasport che era ridotto in condizioni pietose e che, probabilmente, era il vero e unico obiettivo del progetto. Il resto sembra solo uno scaltro e costoso paravento che ha potuto godere del benevolo placet della Regione.

Ammesso e non concesso che il sistema di bike sharing entri in funzione, le sue ricadute saranno risibili e i costi del tutto sproporzionati, considerando che per 5 pensiline con relative stazioni di ricarica e software gestionali, un info-point, e ammennicoli vari sono stati spesi circa 500mila euro. E le biciclette servoassistite? Ancora non ci sono, ma c’è da scommetterci che non saranno più di una trentina. Se questo è il risultato di un investimento così cospicuo, ci si consenta un’amara riflessione: le politiche per la mobilità sostenibile, passate e presenti, sia locali che regionali, non sembrano una cosa seria. Esse potranno dirsi tali solo quando si porranno il problema di rendere il servizio di trasporto pubblico urbano veramente competitivo, interconnesso e intermodale.

palasport-fontescodella-palas

Il piazzale del Banca Macerata Forum a Fontescodella

Nel nostro caso, data la conformazione orografica e viaria di Macerata, si dovrebbero prevedere, perlomeno, corse dei bus urbani assai più assidue che consentano anche un frequente collegamento con il parcheggio scambiatore (visto che ormai c’è) e, al tempo stesso, misure che rendano meno conveniente l’utilizzo dell’auto e più agevole l’uso di biciclette elettriche in connessione con i mezzi pubblici. Fino a quando l’auto ci porterà più vicini, in minor tempo e con costi tutto sommato contenuti, non c’è storia per il trasporto pubblico urbano e per le poche biciclette elettriche a cui è affidata la missione impossibile della mobilità sostenibile. Anche perché la ciclomobilità presuppone infrastrutture adeguate, che oggettivamente non ci sono. Quelle che sono in programma è tutto da dimostrare che possano essere utili alla mobilità sostenibile, visto che sono periferiche e che sono state pensate per agevolare “un turismo di prossimità e a basso impatto”. E le 5 stazioni di ricarica oggi esistenti propongono all’intrepido ciclista tratti di strada ad alta densità di traffico, pieni di auto e di mezzi pesanti, con nessuna protezione per la sua incolumità.
E’ un fatto che le politiche della mobilità a Macerata abbiano sempre privilegiato il versante automobilistico, costruendo un sistema di sosta a pagamento con tariffe e condizioni troppo convenienti per consentire il contestuale incremento dell’uso del mezzo pubblico. Che difatti decresce. In ogni caso la Giunta Parcaroli, per rimanere nel solco delle precedenti amministrazioni, è disposta a spendere milioni per fare un nuovo parcheggio (quello a valle di Rampa Zara) e non certo per implementare la rete del bike sharing. Non abbiamo le risorse necessarie per attuare un serio programma di potenziamento del bus urbano e per agevolare acquisto e noleggio di mezzi alternativi alle auto? Non vogliamo inimicarci gli automobilisti maceratesi incrollabilmente affezionati allo spostamento su quattroruote anche se con motori a combustione? Sta bene, prendiamone atto. Ma, una volta per tutte, smettiamo di prenderci in giro con costosi ma inefficaci programmi di mobilità sostenibile, tutt’al più utili a curare il marketing e l’immagine di chi li fa suoi.

*Gianluca Puliti, dirigente in pensione del Comune di Macerata

Macerata punta sulle due ruote, parcheggio scambiatore a Fontescodella e 5 stazioni di bike sharing in città

Mobilità, si cambia strategia «Parcheggio a Fontescodella per il centro» Una modifica da 1 milione di euro



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X