Come cambierà lo skyline di Civitanova
Dal palazzone di corso Vittorio Emanuele
alla variante chiesta per l’ex casa Bruscantini

INCHIESTA/ PARTE 2 - Dopo aver fornito i numeri spaventosi della nuova cubatura con palazzine demolite e ricostruite e che passano da 2 a 5 piani, presentiamo alcuni progetti futuri che cambieranno ulteriormente il volto del territorio. Tutto regolare, ma i Comuni potevano porre un freno. Affari enormi, in cui però va calcolato anche il prezzo della svendita dell’anima della città. Nel borgo marinaro, di marinaro è rimasto solo il nome

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di Laura Boccanera

Prosegue  con questa seconda puntata l’inchiesta dedicata al Piano casa. Dopo aver fornito i numeri spaventosi della nuova cubatura che arriva in città con palazzine demolite e ricostruite e che passano da 2 a 5 piani (leggi l’articolo) presentiamo alcuni progetti futuri che cambieranno ulteriormente il volto di Civitanova. Il più eclatante è un progetto che non ha ancora avuto l’avallo dell’ufficio tecnico pur avendo presentato la richiesta entro il 31 dicembre 2023 per usufruire dell’ampliamento col Piano casa e poi anche richiesta di variante.

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La casa dell’ex baritono Sesto Bruscantini, oggi hotel Chiaraluna. La proprietà ha presentato richiesta di ampliamento col piano casa e variante per il cambio di destinazione

CASA BRUSCANTINI – Venerdì 29 dicembre 2023, ultimo giorno utile prima della scadenza del Piano casa all’ufficio tecnico di Civitanova viene presentato una ulteriore richiesta. È quella di un complesso alberghiero in viale Vittorio Veneto dove attualmente c’è l’hotel Chiaraluna. La dimora assume anche una valenza storica e culturale dal momento che è stata l’abitazione del baritono Sesto Bruscantini, civitanovese, famoso in tutto il mondo. Incredibilmente l’edificio però non ha alcun vincolo architettonico. Dovrebbero venir su 6 piani.

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L’ex Adua in viale Matteotti

Ma qui c’è un inghippo ulteriore: perché la proprietà ha presentato anche una variante al piano regolatore dal momento che tutta l’area ha destinazione turistico ricettiva e non residenziale. La variante però non è ancora passata in giunta. Dove non basta il Piano casa ci sono i “Piani di recupero” ovvero un regolamento comunale che nasce con la finalità di un “recupero urbanistico” come il nome testimonia, ma che invece finisce per diventare uno strumento di speculazione edilizia. È il caso dell’ex hotel Adua in viale Matteotti, in centro storico, dove in virtù di un’abitazione addirittura vincolata da risanamento conservativo è venuto su un palazzone di 7 piani. E lo stesso avverrà adesso con l’hotel Acquamarina.

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L’hotel Acquamarina da 3 piani diventerà 6

HOTEL ACQUAMARINA – Attualmente l’immobile consiste in un edificio del tipo a schiera, a destinazione residenziale ad uso albergo, che si sviluppa su tre piani fuori terra più sottotetto. L’intervento si configura come ristrutturazione edilizia mediante demolizione, ricostruzione con ampliamento ed aumento delle unità immobiliari del 40% per un totale di 13 appartamenti e un aumento dei piani che passano da 3 più sottotetto a 6 fuori terra (piano rialzato, piano primo, secondo, terzo, quarto e quinto), oltre ad un volume tecnico, al piano copertura e un seminterrato dove vi saranno solo 7 garage e 6 cantine.

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Il lotto di via Trento (Borgo marinaro) che passa da 1 a 3 piani

VIA TRENTO – La parola magica del Piano di recupero viene usata anche in via Trento per un immobile in corrispondenza dell’isolato compreso tra via Trento, via della Carena e via Conchiglia a destinazione residenziale ad uso negozio ed ha come scopo la ristrutturazione edilizia mediante demolizione, ricostruzione ed ampliamento. Si tratta di un unico piano fuori terra con tre fronti liberi. Il fabbricato è costituito da due negozi distinti. Il nuovo progetto proposto prevede un aumento dei piani che passano da uno a tre e delle unità immobiliari (oggi ad uso negozio) che passano dalle attuali 2, situate al piano terra, a 3 che vengono riorganizzate una ad uso negozio al piano terra, un’unità abitativa al piano primo e un’altra al piano terzo.

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Il lotto di corso Vittorio Emanuele oggi, su due piani ad angolo con corso Mazzini

VITEMA 80 – Spostandoci verso sud passando per corso Vittorio Emanuele imponente è l’edificio che sorgerà ad angolo nella zona via Mazzini – corso Vittorio Emanuele. Laddove nel passato c’era la vecchia bottega di biciclette e un edificio a due piani verranno fuori 17 appartamenti da 45 a 90 metri quadri più due attici di 120 metri quadri, distribuiti su 5 livelli fuori terra.

E cantieri simili con demolizione e ricostruzione da 2 piani a 5 stanno sorgendo o sono già sorti anche nel quartiere Fontespina. Per non parlare delle numerose varianti marginali concesse così da aumentare di almeno un piano lo skyline. E arriveranno anche altre varianti impattanti, basti pensare a tutto il complesso dello Stella Maris dove da edilizia scolastica si arriverà ad avere un 80% di residenze e si parla anche di un futuro interesse a vendere anche per lo stabile dell’ex cinema Adriatico.

 

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Il rendering di come sarà l’area tra via Mazzini e corso Vittorio Emanuele: 17 appartamenti su 5 piani

Tutto regolare, sia chiaro, a norma di legge (anche se soprattutto sull’interpretazione della deroga delle altezze si va un po’ ad interpretazione, sentimento e flessibilità), ma è pur vero che rispetto alle norme regionali i Comuni potevano porre un freno, ma non è questo il nostro caso. Insomma affari enormi per chi compra e poi rivende contando sull’aumento di cubatura, ma nel conteggio finale va calcolato anche il prezzo della svendita dell’anima della città. Nel borgo marinaro, di marinaro è rimasto solo il nome.

(foto di Federico De Marco)

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